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www.ildialogo.org IL DESERTO È TUTTA LA VITA,di p. Octavio Raimondo – hna Josefina Barbato

26 febbraio 2012
IL DESERTO È TUTTA LA VITA

di p. Octavio Raimondo – hna Josefina Barbato

http://youtu.be/8sqQhMEEXbI

Ecco, io stabilisco la mia alleanza con voi (I lettura: Gen 9,8-15)

L’arca è figura del battesimo che salva (! Pt 3,18-22)

Gesù, tentato da Satana, è servito dagli angeli (III lettura: Mc, 1,12-15)

Il mondo in cui viviamo

Ho letto una composizione di p. Adriano Sella missionario saveriano. Ve la propongo all’inizio della quaresima.

“Cambiare il mondo, è e sarà sempre l’agire di questo nostro Dio innamorato dell’umanità e generatore di un universo meraviglioso.

Cambiare il mondo, è e sarà sempre l’impegno di chi ama davvero questa nostra madre terra e sorella umanità.

Una strada è stata aperta, e sono già molti che la percorrono.

È la strada dei nuovi stili di vita che stanno diventando il cibo di molti.

Sono azioni quotidiane possibili a tutti che generano l'onda del nuovo.

Sono scelte giornaliere capaci di dare un volto nuovo alla vita del pianeta.

Sono pratiche di vita a km. zero che fanno germogliare un mondo nuovo.

La Parola che ci è donata

Uscendo dall’acqua Gesù “immeditamente” vede i cieli che si aprono. Ora lo Spirito “immediatamente” lo spinge ad entrare nel deserto. È importante notare che si ripete la parola “immediatamente”. Nel primo caso siamo di fronte all’irreprimibile urgenza dell’amore del Padre per Gesù. Qui siamo di fronte all’irreprimibile urgenza dell’amore di Gesù per l’umanità. Quello di Marco, il primo dei vangeli, va all’essenziale e per lui il deserto non è un luogo geografico, né disabitato. Ci sono satana, le fiere, gli angeli. Per Marco il deserto è la società nella quale Gesù esercita la sua attività. Si trova in una società che continuamente cerca di convincerlo a diventare un capo politico in vista della conquista del potere (Satana). Attorno a Satana esistono nemici dichiarati del programma di Gesù e finiranno per metterlo a morte (le fiere). Ma nello stesso tempo Gesù trova un gruppo di persone che gli danno la loro adesione e condividono la sua attività (gli angeli). Questa lettura non è dissacrante ma arricchente e certamente più verosimile.


Pensiamoci su.

Marco non dice né che Gesù esce dal deserto e neppure che Gesù ritorna in Galilea ma semplicemente dice che “arrivò” in Galilea. Viene spontaneo affermare che Gesù uscirà dal deserto solo con la morte. Tutta la sua vita come quella dei suoi discepoli, e quindi anche la nostra, è “deserto”.

Lo Spirito spinge Gesù a entrare nella società giudaica mantenendo una rottura totale con le sue caratteristiche. La società giudaica come la nostra è basata sul potere. Il potere sempre impone la sottomissione e aumenta la distanza tra il potente e i sudditi. Gesù non ha potere né vuole averlo. Gesù ha autorità e l’autorità vera nasce dal carisma. Il carisma porta alla maturazione degli altri e riduce gradualmente le disuguaglianze.

Ricordo di aver parlato con un gruppo di persone “importanti” che dicevano a un possibile candidato a ricoprire un posto di rilievo: abbiamo paura di candidarti perché segui troppo il vangelo. E di fatto non fu candidato. E ricordo anche un giudice federale che ricevette la seguente telefonata: “Se emetti quella sentenza ti bruci”. E quella sentenza la emise. E come potrei dimenticare quella donna alla quale le veniva ricordato che a causa del suo impegno sociale qualcuno avrebbe potuto fare del male ai figli. E quella donna non si è fermata. E come dimenticare il prete missionario Ezechiele, che tutti chiamavano Lele, che nel giorno dell’ingresso in parrocchia ha il coraggio di dire: “Intendo camminare con voi, lottare assieme a voi. So bene che questa mia scelta mi può costare la vita, tuttavia ne accetto tutte le conseguenze fosse pure la prigione, la tortura o anche lo spargimento del sangue”. Tre anni dopo veniva ucciso.

All’inizio della quaresima entriamo senza paura nel deserto dove troveremo Satana, fiere ma anche angeli. Come Pietro anche noi buttiamoci nel mare ma non nudi, bensì dopo aver indossato le nostre vesti e averle

Daniele Comboni: 1000 vite per il vangelo.

E il nostro san Daniele Comboni anche lui vive il suo deserto, quel deserto nel quale lo Spirito lo aveva spinto. Ecco quanto dice ai pochi fedeli a Khartum nel giorno del suo insediamento come Provicario apostolico: “Assicuratevi che l'anima mia vi corrisponde un amore illimitato per tutti i tempi e per tutte le persone. Io ritorno fra voi per non mai più cessare d'essere vostro, e tutto al maggior vostro bene consacrato per sempre. Il giorno e la notte, il sole e la pioggia, mi troveranno egualmente e sempre pronto ai vostri spirituali bisogni: il ricco e il povero, il sano e l'infermo, il giovane e il vecchio, il padrone e il servo avranno sempre eguale accesso al mio cuore. Il vostro bene sarà il mio, e le vostre pene saranno pure le mie. Io prendo a far causa comune con ognuno di voi, e il più felice de' miei giorni sarà quello, in cui potrò dare la vita per voi”.(Gli scritti, 3158-3159)

p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato

Daniel Comboni: 1000 vidas para el evangelio.

Y tambien nuestro amado san Daniel Comboni vive su desierto donde el Espíritu lo había llevado. Aquí está lo que tuvo la valentía de decir, frente a un pequeño grupo de feligreses, en el día en que se presentó como Provicario apostólico a Khartum: “Tened la seguridad de que mi alma os corresponde con un amor ilimitado para todos los tiempos y para todas las personas. Yo vuelvo entre vosotros para ya nunca dejar de ser vuestro, y totalmente consagrado para siempre a vuestro mayor bien. El día y la noche, el sol y la lluvia me encontrarán igualmente y siempre dispuesto a atender vuestras necesidades espirituales; el rico y el pobre, el sano y el enfermo, el joven y el viejo, el amo y el siervo tendrán siempre igual acceso a mi corazón. Vuestro bien será el mío, y vuestras penas serán también las mías. Quiero hacer causa común con cada uno de vosotros, y el día más feliz de mi existencia será aquel en que por vosotros pueda dar la vida” (Escritos, 3158-3159)

p. Octavio Raimondo – hna Josefina Barbato



Lunedì 20 Febbraio,2012 Ore: 15:56
 
 
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