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www.ildialogo.org LIBERI DAL FONDAMENTALISMO,di p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato

29 gennaio 2012
LIBERI DAL FONDAMENTALISMO

di p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato

Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole (I lettura: Dt 18,15-20)

Liberi dal fondamentalismoLa vergine si preoccupa delle cose del Signore (II lettura: 1 Cor 7,32-35)

Insegnava loro come uno che ha autorità (III lettura: Mc 1,21-28)

Il mondo in cui viviamo

A Bari, da dove scrivo, il 9 gennaio moglie e marito sono stati trovati morti a distanza di poche ore in due luoghi diversi. Lei in un hotel e lui sul lungomare. La verità è che i due coniugi non avevano più nulla. La crisi aveva fatto perdere il lavoro, i 400 euro di pensione non garantivano la sopravvivenza quotidiana, gli affetti si erano dissolti.

Miseria, solitudine e disperazione, secondo la ricostruzione sono alla base dell'omicidio-suicidio.

I numeri dei suicidi per la crisi economica continuano a crescere. Solo nel 2009 in Italia c’è stato un suicidio al giorno per motivi legati al lavoro. L’Eurispes quantifica in 2.986 i suicidi con un aumento del 5, 6 % rispetto all’anno precedente. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valore assoluto), il 76% a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione. E il 2012 si annuncia ancora più terribile.

La Parola che ci è donata

Gesù entra nella sinagoga e immediatamente si mette a insegnare. Lo stesso farà Paolo e certamente anche gli altri discepoli che, dopo aver lasciato Gerusalemme e la Palestina, si mettono in cammino lungo le strade dell’impero. Quello di Gesù come quello dei discepoli è un insegnamento che ha in comune alcuni elementi. È un insegnamento che presenta un nuovo volto di Dio, il Dio Abbà; è un insegnamento che annuncia la presenza del regno di Dio nel mondo; un insegnamento che denuncia e vince lo spirito “impuro”, ogni spirito impuro.

Quel Gesù che non è caduto nella trappola di satana nel deserto non cade nella trappola che gli viene tesa nella sinagoga e dalla sinagoga. La sinagoga voleva che questo giovane maestro si inserisse nelle sue strutture e norme, che accettasse la sinagoga come un assoluto. Ma Gesù che non si era inginocchiato di fronte al dio del profitto, del dominio e del prestigio non si inginocchia neppure di fronte al fondamentalismo religioso. Ogni fondamentalista è posseduto da uno spirito impuro, da uno spirito che non è lo Spirito di Dio, del Dio della libertà, del Dio che “tanto ha amato il mondo da mandare il suo Figlio”.

Ci pensiamo su

Nel luogo di culto ci entriamo anche noi.

Oggi ci chiediamo: ma noi ci entriamo come Gesù c’è entrato? Ci entriamo per crescere nella libertà che ci permette di mettere al centro la persona, ogni persona? Ci entriamo come persone che sanno dire “se l’altro non vive io non posso vivere?” Ci entriamo come discepoli di quel Gesù che “rimane” con noi e continua a intercedere per noi perché sia questo spirito di figli a gridare in noi il bisogno di vita di questo mondo impoverito che ha messo al centro profitto, ideologie e a volte anche religione o strutture religiose?

Nel contorcersi di quello spirito impuro che “strazia” quell’uomo e che “grida forte” vedo la forza di tante, forse troppe tradizioni che hanno perso la freschezza delle loro origini e che sono diventate una prigione. Ma ci vedo anche me stesso che ho bisogno di crescere nello Spirito del Dio della libertà perché qualche cosa di fontamentalista forse ha messo radici anche nel mio cuore e, perché no, nel cuore di ciascuno di noi, E tu, tu che ci vedi?

Daniele Comboni: 1000 vite per la missione

San Daniele Comboni vive nella chiesa che ama e chiama sua madre; ci vive con il cuore aperto verso tutti e, in particolare, verso gli schiavi. Ecco cosa scrive: “V'è un ostacolo ancora gravissimo che interessa vivamente e direttamente l'apostolato cattolico, ed è l'esistenza in pieno vigore della più crudele schiavitù che forma ogni anno centinaia di migliaia di vittime; è l'orribile tratta dei negri, che si compie in pieno giorno da migliaia di satelliti patrocinati segretamente dal Governo egiziano, anzi dai suoi stessi agenti e Governatori esercitata. Ma Iddio susciterà dei mezzi straordinari per toglierla di mezzo fra breve; e vi contribuirà potentemente la forza e potenza morale della nostra Santa Missione, che non indietreggerà dinanzi a verun ostacolo. E' la missione vera di Gesù Cristo, che è venuto nel mondo a liberare gli schiavi, a rendere a tutti la libertà, e costituirli fratelli suoi e figli di un medesimo padre che è nei cieli. La lotta gloriosa della missione contro la dominante schiavitù e l'orribile piaga della tratta dei negri agevolerà poderosamente la conquista dell'Africa Centrale alla Chiesa Cattolica”. [Gli Scritti, 3603]

p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato



Luned́ 23 Gennaio,2012 Ore: 12:25
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Daniele Bettenzoli Varese 23/1/2012 17.11
Titolo:lotta alla schiavitù
Caro P. Raimondo, naturalmente concordo con il tuo commento al Vangelo.
Quanto al fiero intervento del Comboni contro la schiavitù, ricollego quel suo impegno a quanto tante persone di buona volontà hanno cercato di fare in zone di schiavitù non formale, ma non per questo meno reale, nell'America Latina. Comboni poteva essere accusato di trascurare il messaggio evangelico? Il suo impegno non poteva essere una vera Teologia della Liberazione che prende in carico un uomo integrale? L'amore evangelico non può essere, mai, cavallo di troia di nessuna ideologia, né comunista né capitalista, come Mons. Romero ha mostrato. Ciao

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