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www.ildialogo.org TUTTI CHIAMATI A COSTRUIRE IL REGNO,di p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato

13 novembre
TUTTI CHIAMATI A COSTRUIRE IL REGNO

di p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato

La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani (I lettura: Pr 31,10-13.19-20.30-31)

Non siete nelle tenebre (II lettura: 1 Ts 5,1-6)

Sei stato fedele nel poco (III lettura: Mt 25,14-30)

Il Vangelo di Matteo

La parabola di Matteo si articola in tre tempi, uno passato, in cui abbiamo ricevuto il dono, uno presente, in cui dobbiamo farlo fruttare, e uno futuro, in cui ci verrà chiesto conto di ciò che ne abbiamo fatto. ‘Servo cattivo e pauroso…’ Dio ha affidato il suo tesoro ai sommi sacerdoti e agli scribi, ed essi l’hanno rinchiuso nei loro forzieri. Ma egli vuole rischiare la sua parola come un azionista fa con il suo capitale, e ne affida a noi la gestione. L’ultimo servitore, rifiutando il rischio, sceglie in realtà una sicurezza ingannatrice. Una ricchezza che non viene investita si svaluta. Chi seppellisce il suo talento per timore dei compromessi col mondo, si condanna a morte. Il nostro atteggiamento di paura ci conduce ad un vicolo cieco. Il futuro non lo decide Dio, ma lo scriviamo noi, qui e adesso, e alla fine lui non farà altro che leggere ciò che abbiamo scritto. ‘ecco qui il tuo’!... restituire un dono è il massimo dell’insulto. Al dono d’amore si risponde con altrettanto, se non centuplicato amore, solo così si ottiene la gioia piena. “Alcuni fanno commercio di rame e di bronzo, altri di chiodi e noci moscate, ma i santi fanno solo commercio del nome di Dio: questa è la mia mercanzia! Sono diventato venditore ambulante del nome di Dio, un diamante inestimabile mi sono ritrovato nella mano… e andando a vendere il mio carico di veri tesori, mi sono ritrovato sempre più vicino al tesoriere. Egli è la perla, Egli è il diamante, Egli è il gioielliere. Fai dello Spirito l’animale da soma, dell’amore la strada, e riempi le tue bisacce di sapienza…. Dice Kabir: O Santi, ascoltate, fruttuoso è stato il mio viaggio!” (Kabir, poeta indù)

Le comunità cristiane del vangelo di Matteo

La parabola delle vergini insiste sul dovere di un’attesa vigile, la parabola dei servi sul dovere di fare rendere i talenti.

Nel clima di tensione tra il mondo giudaico e noi cristiani abbiamo letto questa parabola pensando che il servo che nasconde il talento ricevuto rappresentasse i farisei e più in generale i rabbini e i maestri della legge che custodivano gelosamente ciò che era stato loro consegnato per farlo prosperare, crescere e rendere.

Ma ben presto ci siamo resi conto che i servi rappresentano i ministri delle nostre comunità e, più in generale, ogni discepolo, ogni membro della comunità.

Così abbiamo capito che la parabola riguarda il risultato dell’impegno dei servi, non il valore o il significato dei talenti.

Noi i servi viviamo nel tempo della chiesa, un tempo lungo dove c’è per tutti la possibilità di fare le proprie scelte e di vivere come persone impegnate.

Per questo vi chiediamo di non soffermarvi a riflettere sul valore dei talenti o sulla quantità dei talenti stessi.

Questa parabola Gesù ce l’ha raccontata e noi ve la trasmettiamo perché giungiate a convincervi che ognuno di noi ha una missione da svolgere, un compito da portare a termine.

Le comunità cristiane di oggi

Noi comunità del terzo millennio la parabola la raccontiamo così: “Il Padrone in procinto di fare un viaggio, incaricò i servi di mantenere ben in ordine la casa e di lavorare i campi. Al suo ritorno si rese conto che uno aveva fatto il cento per cento; un altro aveva fatto la metà di quello che doveva fare e un terzo non aveva fatto assolutamente nulla”.

Non siamo di fronte alla parabola del “sacro capitalismo”. Siamo di fronte al coinvolgimento da parte di tutti nella costruzione del regno di Dio.

Per noi è certo che chi non fa fruttificare i doni ricevuti, fosse anche con motivazioni di collocarli in un luogo sicuro, alla fine finisce per perdere tutto.

Non importa quanto abbia guadagnato l’uno o l’altro. Importa che si sia corso un rischio per ottenere un guadagno, o, ancora meglio, pur di impegnarsi nella costruzione del regno.

Infatti nella comunità cristiana non c’è posto per chi riceve il messaggio del regno e poi si rifugia in una sicurezza sterile.

Un giorno ho incontrato una comunità parrocchiale che potremmo definire la comunità arcobaleno.

Si rifletteva sul tema dell’impegno di ciascuno dentro e fuori della stessa comunità.

Interviene una persona piuttosto attempata che afferma: se riusciamo a fare qualcosa nella nostra comunità è già molto. Gli fa eco un altro che si trovava rintanato in un angolino: io preferisco che si impegnino coloro che hanno studiato, uno come me potrebbe rischiare di sbagliare. Una terza persona, una giovane ragazza, confida che lei ci ha provato ma nessuno la prende in considerazione.

Intervengono altri più o meno sulle stesse linee, finché prende la parola colui che nel quartiere tutti conoscevano come l’indeciso in forza del suo parlare intessuto da un’infinità di se e di ma.

“Non mi crederete: un giorno mi sono chiesto che senso avesse viverre come stavo vivendo. Non ero felice io e tanto meno lo erano coloro che vivevano attorno a me. Da bambino avevo imparato a fare dei pifferi con pezzi di canne. Ho ripreso a costruirli e a darli gratuitamente ad alcuni ragazzi dicendo loro che se i loro amici volevano pifferi ne avevo anche per loro e potevo insegnare loro a suonarli. Davanti alla mia casa ora ci sono sempre ragazzi del vicinato in cerca di pifferi e del suonatore di pifferi”.

A quel punto del racconto interviene la moglie, quasi togliendogli la parola: “E un giorno mio marito mi chiama e mi dice e perché non mi suggerisci qualche melodia di canti religiosi?” .

“Si è proprio così – aggiunge il marito – e grazie ai pifferi oggi mia moglie non è più qui come vedova abbandonata. Stiamo iniziando a fare fruttare i talenti”.

Suggerimenti: fai un elenco di persone che conosci e che si stanno impegnando per essere utili alla comunità civile e religiosa.

p. Ottavio Raimondo – suor Giuseppina Barbato




Luned́ 07 Novembre,2011 Ore: 22:54
 
 
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