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www.ildialogo.org GESÙ E IL PADRE,di P. Ottavio Raimondo – Suor Giuseppina Barbato

GESÙ E IL PADRE

di P. Ottavio Raimondo – Suor Giuseppina Barbato

Gesù e il padreScelsero sette uomini pieni di Spirito Santo (I lettura: At 6,1-7)

Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale ((II lettura: 1 Pt 2,4-9)

Io sono nel Padre e il Padre è in me (III lettura: Gv 14,1-12)

Il vangelo di Giovanni

Io sono la via, la verità e la vita’ La via, nel Vangelo di Giovanni emerge l’equivoco di Tommaso e Filippo: i due discepoli vorrebbero localizzare questa via, identificare il luogo dove vedere il Padre. Ma non serve alcuna carta topografica, Gesù è la via per andare al Padre, è lui che dobbiamo seguire. La verità, in Gesù si incarna e viene alla luce l’eterno, l’assoluto che tutti cercano e per il quale tutti siamo fatti. La vita, il dono che egli fa incessantemente di se stesso. Non crediamo in un Padre senza volto, ma ‘il cristianesimo è la religione dei volti’ (O. Clèment), ed Egli ha il volto degli uomini e delle donne che hanno inscritto l’amore materno e paterno nell’immagine di Dio stesso.

Le comunità del vangelo di Giovanni

Le nostre comunità attendono il ritorno glorioso di Gesù. Siamo comunità che sempre invocano: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20).

Per noi il regno di Dio è il trionfo della vita come armonia e pienezza. Noi non parliamo della fine del mondo ma di cieli e terra nuovi dove la vita sarà vita per tutti.

Il vecchio per noi è la realtà ambigua nella quale viviamo, senza essere discepoli di Gesù; quella realtà che nello stesso tempo manifesta e nasconde il volto di Dio.
Siamo le comunità che hanno davanti ai loro occhi il Gesù che lava i piedi a noi suoi discepoli ma siamo anche le comunità che pongono sulla sua bocca le parole “chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio”. Per noi l’opera di Gesù è stata soltanto l’inizio. I suoi segni, gesti che liberano le persone offrendo loro la vita, non sono irrepetibili: il discepolo può fare lo stesso e anche di più.

In conclusione possiamo dire: Gesù è vivo in mezzo a noi e non cessa di mostrarci le sue mani e i suoi piedi. Noi suoi discepoli nel mondo ci siamo per mostrare le nostre mani e i nostri piedi.

Le comunità cristiane oggi

Nella predica di Pasqua del 1928, Bonhoeffer diceva: "......Pasqua è il preludio di tutte le cose ultime e ineffabili. Cose che avverranno il giorno in cui si andrà incontro al compimento. Cose di cui possiamo parlare solo per immagini e parabole. La Pasqua non ci riguarda soltanto oggi - no, essa ci rivela tutta quanta la gloria e la potenza di Dio. Dio è il signore della morte, non solo di quella di Gesù Cristo, ma anche della mia e della tua morte. Come però Dio, in un' indicibile pienezza di potenza, ha risuscitato Gesù, cosi condurrà dalla morte alla vita il suo popolo santo. A questo oggi volge il nostro sguardo pieno di speranza".

Che grande cosa è la fede!  Che sublime grazia non perderla!

In questo brano del vangelo di Giovanni il timore e il mistero del sacro passano ad essere fiducia e vicinanza perché Dio diventa il Padre e noi i figli.

Un giorno un giovane musulmano con il quale ho letto il vangelo di Giovanni mi diceva: ho capito quale è la differenza tra noi musulmani e voi cristiani. Noi siamo gli uomini della sottomissione, voi della comunione”.

E poi aggiungeva: “non riesco a capire come Gesù possa dire – Io sono nel Padre e il Padre è in me”; ma come lui ha vissuto e come vivete voi non mi può lasciare indifferente: non sono dei vostri ma voi mi volete bene e condividete con me senza chiedermi nulla”.

Suggerimento: in questa settimana impariamo a memoria queste tre affermazioni di Gesù:

“Io sono nel Padre e il Padre è in me”; “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”; “Non si turbi il vostro cuore”.

P. Ottavio Raimondo – oraimondo@emi.it – 348-2991393 

Suor Giuseppina Barbato – 3773064435-



Martedì 17 Maggio,2011 Ore: 18:22
 
 
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