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www.ildialogo.org GESŲ VEDE IL CIECO E TU?,di Suor Giuseppina Barbato, - p. Ottavio Raimondo

Anno A IV di Quaresima 3 aprile 2011
GESŲ VEDE IL CIECO E TU?

di Suor Giuseppina Barbato, - p. Ottavio Raimondo

 Davide è consacrato re d’Israele (I lettura: 1 Sam 16,1b.4.6-7.10-13)

Risorgi dai morti e Cristi ti illuminerà (II lettura: Ef 5,8-14)
Andò, si lavò e tornò che ci vedeva (III lettura: Gv 9,1-41)
 
Il Vangelo di Giovanni
Giovanni scrive chiaramente nel Vangelo che ‘Gesù è venuto perché i ciechi vedano e quelli che vedono diventino ciechi. (9,39). Siamo sulla stessa linea di rovesciamento quando contempliamo lo stesso Gesù che loda il Padre per aver rivelato ai piccoli i misteri del Regno, nascosti ai sapienti e agli intelligenti. Alcuni pretendono di vedere e di sapere, ma sono attaccati alle loro vedute umane e misurano le opere del divino inviato con il metro della loro angusta sapienza. Si tratta di cecità del cuore:‘Costui non sappiamo di dove sia!’ (9,29). Il cieco guarito, dal canto suo, sa una cosa soltanto: l’uomo che gli ha aperto gli occhi non può venire che da Dio. In mezzo alle opposizioni che subito si accalcano, la sua vista si affina, e solo l’iniziativa gratuita di Gesù gli permette di giungere a questa personale visione di fede:‘Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui! (9, 37)
 
Le comunità del vangelo di Giovanni
Per noi, comunità di Giovanni, è di grande importanza la guarigione del cieco dalla nascita. Vi abbiamo dedicato tutto il capitolo 9 del vangelo. Su 21 capitoli 2 li abbiamo dedicati alla risurrezione; 2 alla passione e morte; 5 alla lavanda dei piedi e al discorso di Gesù ai discepoli prima della passione; 1 al pane di vita, 1 alla risurrezione di Lazzaro e 1, appunto, al cieco. il resto della vita, delle opere e delle parole di Gesù lo abbiamo riassunto in 9 capitoli che a loro volta contengono brani estesi come ad esempio il prologo e la samaritana.
La guarigione del cieco l’abbiamo inserita tra due detti di Gesù.
Nel primo Gesù si auto presenta come luce del mondo (versetti 4-5) e nel secondo Gesù dichiara il senso della sua missione che è giudizio e testimonianza (versetto 39).
Per noi Gesù è il giorno, il giorno senza tramonto: la luce che non ha tramonto. Ma nello stesso, tempo per noi Gesù è colui che è venuto per “aprire un processo” contro l’ordinamento basato sul potere e sullo sfruttamento che rende schiava quella creazione che è stata creata libera. Ed è anche colui che dà testimonianza che è possibile essere liberi e rendere liberi: vedere e aiutare a vedere, risuscitare a aiutare a risuscitare.
 
Le comunità cristiane oggi
Gesù camminava e camminando vede e prende l’iniziativa. L’iniziativa non la prende il cieco ma Gesù che poi coinvolge il cieco invitandolo ad alzarsi e ad andare a lavarsi.
Le nostre comunità, comunità in cammino, che cosa vedono? Chi vedono?
Le nostre comunità sanno prendere l’iniziativa rischiando anche un rifiuto?
Le nostre comunità, in questo cammino quaresimale, sanno coinvolgere?
Forse qualcosa non funziona se chiediamo alle persone di alzarsi, di cambiare, di lavarsi senza che prima noi ci siamo fermati e abbiamo compiuto un gesto di vicinanza. Un gesto che non sia generico ma che tocchi la parte debole o lesa del fratello.
Mi diceva un giorno un cristiano al quale avevo dato il nomignolo di “cabeza dura”: “La mia vita è cambiata il giorno in cui qualcuno ha avuto il coraggio di fermarsi e di dirmi in faccia senza condannarmi qual era il mio limite assicurandomi che tutto poteva cambiare”.
Questo Gesù che si ferma e prende l’iniziativa non si trova di fronte a nessun peccato o colpa ma di fronte all’oppressione. Liberare da qualsiasi tipo di oppressione è continuare l’opera della creazione.
Il prezzo della libertà è essere cacciati fuori perché l’uomo e la donna liberi risultano incompatibili con il sistema del dominio, del possesso e dell’accumulo. Il quel momento è il cieco guarito ad essere cacciato fuori, poco dopo toccherà allo stesso Gesù e oggi tocca al discepolo, a te e a me.
E solo grazie a questa esperienza di rifiuto quell’uomo è rincontrato da Gesù e può dire: “Credo, Signore!” per poi può “prostrarsi davanti a lui”.
E non dimentichiamo che anche in questo brano come già in quelli delle domeniche precedenti al centro c’è sempre il volto del Padre, di Dio Padre. Le cui opere devono manifestarsi. Ma questo aspetto lo lascio a voi, a ciascuno di voi.
Suggerimento. Dicono che le uova di pasqua costeranno di più perché la Costa d’Avorio ha aumentato il prezzo del cacao! Sarà vero? Noi ci impegniamo a una pasqua di sobrietà per condividere e uscire dall’oppressione del consumismo che ci fa ciechi e ci impedisce di risorgere e di fare risorgere.
Suor Giuseppina Barbato, b.giuseppina@yahoo.co.uk - p. Ottavio Raimondo, oraimondo@emi.it

 



Martedė 29 Marzo,2011 Ore: 17:21
 
 
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