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www.ildialogo.org LA MENSA È PER TUTTI,di p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano

22 agosto 2010
LA MENSA È PER TUTTI

di p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano

Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti (I lettura: Is 66,18-21)
Il Signore corregge colui che egli ama (II lettura: Eb 12,5-7.11-13)
Siederanno a mensa nel regno di Dio (III lettura: Lc 13,22-30)
Passava insegnando per città e villaggi mentre era in cammino verso Gerusalemme
Gesù è sempre in viaggio, un viaggio che ha per meta Gerusalemme. Chi smette di pedalare si ferma e cade: non si sta su una bicicletta fermi.
Neppure l’appartenenza conta: contano i frutti. L’appartenenza è un mezzo e come tale ha la sua importanza ma non è il fine.
Non ci fa discepoli l’appartenenza alla chiesa ma il vivere come chiesa, ossia come famiglia, come discepoli. Non basta aver mangiato e bevuto con Gesù: è necessario camminare con lui accogliendo il suo stile di vita. Non basta poter dire che lo conosci e che sei cristiano. Devi essere disposto, come Gesù, a sederti a tavola con tutti.
Gesù, che è in viaggio, si rende conto della situazione di emarginazione, di agonia di tante donne e uomini: rinnova la sua scelta di servire i poveri e dice a noi suoi discepoli che non esiste altra strada per chi vuole continuare il viaggio.
Signore sono pochi quelli che si salvano?
L’importante non è sapere chi si salva ma che tutti si sforzino di salvarsi.
Per questo Gesù capovolge la domanda: che cosa devo fare per non essere escluso dalla salvezza?
Per non essere escluso dalla salvezza, quella salvezza che non si compra, che sempre è dono gratuito del Dio della vita, non conquista nostra, è necessario predisporre ogni spazio del nostro essere ad accoglierla.
La salvezza accolta darà frutti di fede e di buone opere.
E la porta stretta attraverso la quale dobbiamo passare sono certamente gli ultimi, coloro che non contano: è vivere una vita vissuta servendo e donandola.
Non basta aver mangiato e bevuto con Gesù, bisogna condividere la sua vita. E oggi, in un mondo in cui siamo tentati di ritenere che sia normale che esistano innumerevoli quantità di esclusi, questo camminare è più difficile di quanto crediamo.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio
Il regno è bello. La salvezza è per tutti.
Attraversando le strade delle nostre città, vedendo facce di diversi colori il cristiano gioisce pensando che ognuno è chiamato a sedersi alla mensa del regno di Dio.
Giorni fa a Civitanova Marche in una festa sui nuovi stili di vita ho visto cinque giovani pakistani seduti su una panchina. Mi sono avvicinato, mi sono presentato, li ho invitati a condividere un bicchiere d’acqua. Mi hanno fatto spazio invitandomi a sedermi in mezzo a loro. Mi è venuto spontaneo dire loro: un giorno ci siederemo insieme nella casa di Dio che è la casa di tutti.
In un recente viaggio in Cina ho visitato i monumenti della follia umana quali l‘Esercito di terracotta, o la Grande muraglia, o la Città proibita con le sue 9999 stanze, ma ho fatto anche una bella esperienza. Mi guardavo attorno contemplando i volti che in certi momenti erano una fiumana. Pensavo che anche loro sono in cammino verso il Regno e li vedevo belli. Da questo sguardo di amore nasceva una vicinanza, vorrei dire una fratellanza e sorellanza. Vi posso assicurare che ci si salutava, si rideva e si godeva. Era normale fare foto di gruppo che loro in Cina e io qui in Italia continueremo a guardare con sentimenti che oltrepassano il tempo e anticipano il giorno in cui tutti siederemo alla stessa mensa nel regno di Dio.
A chi mi ha chiesto che cosa ricordo di più della Cina ho dato sempre con la stessa risposta: i volti delle persone. Persone chiamate a sedere a mensa nel regno di Dio.
p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano 348-2991393 oraimondo@emi.it


Domenica 01 Agosto,2010 Ore: 17:41
 
 
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