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www.ildialogo.org GESU’ – CROCE - MORTE,di p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano

Domenica 28 marzo 2010
GESU’ – CROCE - MORTE

di p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano

Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi (I lettura: Is 50,4-7)
Cristo umiliò se stesso per questo Dio lo esaltò (II lettura: Fil 2,6-11)
Il centurione dava gloria a Dio dicendo: “Veramente quest’uomo era giusto” (III lettura: Lc22,14-23,56)
 
Non sia fatta la mia, ma la tua volontà
 
Gesù è ormai uomo maturo nei suoi 30 e più anni. Di lavoro ne aveva fatto; le strade che attraversavano la Galilea e i dintorni le aveva percorse tutte. Di persone ne aveva incontrate tante senza escludere neppure i temuti romani, né gli emarginati stranieri. Era entrato nelle case e nelle sinagoghe e aveva radunato grandi folle come anche piccoli gruppi. Aveva parlato con parole vere, aveva operato prodigi in favore dei più deboli e aveva fatto sentire la sua voce alla natura. Aveva saputo ritirarsi e tacere piuttosto che suscitare scontri e violenza.
Ed ora, giunto alla maturità è lì a Gerusalemme con un gruppetto di persone che lo hanno seguito dalla Galilea. Di giorno attorniato dalla folla, di notte nascosto in luoghi sicuri. Sa bene che è considerato scomodo e lo si vuole eliminare.
Nel suo camminare ha sempre vissuto la presenza del Padre, presenza invisibile ma presenza di cui sempre parlava e che sempre irradiava.
Ed ora è lì in un dialogo segnato dal sangue, è lì mentre dice: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.
 
Ma essi urlavano: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”
 
La croce è il disprezzo degli uomini nei confronti dei loro simili, ma per Gesù è il momento dell’abbandono nella mani del Padre.
La croce è il rifiuto del progetto di Dio da parte degli uomini, ma per Dio è il momento in cui si manifesta la sua fedeltà nei confronti del Figlio e, con il Figlio, nei confronti dell’umanità.
Gesù sulla croce, come ogni crocifisso, è reso non-uomo e sulla croce il popolo di Dio, i poveri e gli emarginati, ci si ritrovano con le loro frustrazioni, i diritti calpestati, la tortura e il silenzio.
Le etnie disprezzate, perseguitate e decimate, il cui diritto di essere non è riconosciuto, sono parte dell’agonia di Gesù. Le macchinazioni dei potenti, le manipolazioni di cui il popolo è vittima, le scelte travestite dalla ricerca di giustizia, la negazione del diritto di nascere dei bambini, le sofferenze di ogni genere sono il protrarsi nella storia della sua agonia sulla croce.
E noi a questa croce, a questo “crocifisso” alziamo il nostro sguardo: a questa croce che non emargina nessuno ma che unisce tutti i sofferenti e gli esclusi di tutti i tempi e di ogni luogo.
 
“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò
 
Se vuoi aiutare uno sprofondato nel fango, non pensare che basti tendergli la mano. Bisogna che tu scenda completamente nel fango. Quando sarai là, afferralo con forza e innalzalo con te verso la luce… Questa è la nostra vocazione missionaria: la vocazione dell’incontro e del dialogo.
La condivisione radicale e vera della nostra condizione ha condotto Gesù fino a quella frontiera che è il segno della nostra finitezza: la morte. Non ha limiti la solidarietà del nostro Dio.
La passione di Dio, sofferta in Cristo emarginato e ucciso, ci fa scoprire la sua vicinanza.
Gesù, croce, morte sono tre parole che ci accompagnano in questa settimana che sboccerà in quel fiore che si chiama: Risurrezione. Ma ora siamo qui di fronte a Gesù, alla croce e alla morte.
Gandhi scriveva: “Ti darò un talismano. Ogni volta che sei nel dubbioo quando il tuo io ti sovrasta, fa’questa prova:richiama il viso dell’uomo più povero e più debole che puoi aver visto e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà diqualche utilità per lui, in sintonia con i suoi”.
Solo i passi in sintonia con quelli di Gesù, l’uomo più povero e più debole, sono passi di umanità, passi di divinità, passi di vita, di Pasqua.
p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano 348-2991393 oraimondo@emi.it


Marted́ 23 Marzo,2010 Ore: 17:26
 
 
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