- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (419) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Domenica 14a del Tempo ordinario-A - Supplemento – 3 luglio 2011 –,di Paolo Farinella, prete

Domenica 14a del Tempo ordinario-A - Supplemento – 3 luglio 2011 –

di Paolo Farinella, prete

Nota. All’inizio dell’Eucaristia ho fatto una sintesi «ex abundantia cordis», a braccio, oltre lo schema dei fogli scritti. Alla fine della celebrazione, alcuni dei presenti mi hanno chiesto se potevo scriverla perché la trovavano molto chiara e completa. Ho provato a scrivere sull’onda della memoria e ne è venuto quanto segue che offro con amicizia e semplicità a quanti può interessare, ringraziando gli amici e le amiche che hanno insistito perché mi hanno obbligato ancora una volta ad «essere prete» dedito alla riflessione e preghiera della parola. Di seguito il testo come lo ricordo.

Con la domenica 14 del tempo ordinario dell’anno liturgico A ritorniamo al vangelo di Matteo che avevamo lasciato con l’inizio della Quaresima. L’anno liturgico era cominciato con l’Avvento che si è protratto per quattro domenica fino a Natale. E’ seguito il periodo di Natale fino all’Epifania che ha impegnato poche settimane, circa quindi giorni. Con al domenica dopo l’Epifania, abbiamo iniziato il tempo ordinario dell’anno-A cominciando con la festa del Battesimo del Signore e proseguendo fino alla 9a domenica del tempo ordinario-A, quando lo abbiamo interrotto per iniziare la Quaresima che ci ha accompagnato per cinque domeniche, cui ha fatto seguito la Settimana Santa, la Settimana delle Settimane culminata nella Veglia di Pasqua e nel giorno di Pasqua.

Successivamente abbiamo vissuto il tempo pasquale che ci ha accompagnato nella riflessione del «mistero pasquale» per sette settimane dette del tempo pasquale, nel quale ogni anno, si privilegia il libro degli Atti degli Apostoli o «il Vangelo dello Spirito Santo» e il vangelo di Giovanni, «il Vangelo della Gloria».

Immediatamente dopo abbiamo ripreso il tempo ordinario-A con la festa dell’Ascensione di Gesù che per quest’anno corrisponde pertanto alla domenica 10a del tempo ordinario (con la Quaresima avevamo interrotto il ciclo alla domenica 8a). Quindi segue la domenica di Pentecoste che chiude il ciclo della cinquantina dopo la Pasqua e che corrispondo alla domenica 11a del Tempo ordinario-A. Infine sono seguite due solennità: la Solennità della Santissima Trinità (domenica 12a-A) e la Solennità del Corpus Domini (domenica 13a). Così si spiega perché oggi riprendiamo la domenica 14a del tempo ordinario-A con il ritorno del vangelo di Mt.

Noi sappiamo che il Tempo di Avvento e di Quaresima hanno letture proprie e quindi non seguono lo schema della riforma di Paolo VI che per rispetto alla tradizione ha voluto che questi «tempi forti» avessero una propria logica. Nel tempo ordinario-A invece si legge quasi completamente il vangelo di Matteo. Sappiamo che questo autore struttura il suo racconto in «cinque discorsi» di Gesù: 1° Discorso del Monte (Mt 5-6); 2° discorso della Missione (Mt 10); 3° Discorso del Regno (Mt 13); 4° Discorso della Comunità/Chiesa (Mt 18); 5° Discorso escatologico o finale (Mt 24-25). A queste cinque parti devono aggiungersi l’introduzione il racconto del «Vangelo dell’infanzia» (Mt 1-2 che si leggono a Natale) e il trittico «predicazione Battista/Battesimo/tentazioni» (Mt 3-4) e la conclusione con il racconto della passione e morte (Mt 26-27). 5 discorsi + 2 parti fanno 7 parti. Il vangelo di Matteo si compendi di 7 momenti, quasi a dire che in esso c’è «tutto» (n. 7 = completezza) quello che riguarda Gesù di Nàzaret. Con la domenica 3a del Tempo ordinario (dopo Natale) avevamo iniziato a leggere Mt 4 con il racconto delle tentazioni, a cui è seguita la lettura continua del 1° discorso, quello del Monte che si protratto per cinque domeniche fino alla Quaresima.

Oggi con la domenica 14a riprendiamo la lettura di Matteo che ci accompagnerà ininterrottamente fino alla 34a domenica con la memoria di «Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo», senza interruzione per ricominciare con la domenica successiva la 1a domenica di Avvento dell’anno liturgico-B.

L’obiettivo di Mt che scrive per i cristiani che provengono dal mondo giudaico è presentare Gesù come il compimento di Mosè e in questa prospettiva è un continuo raffronto tra Antico e Nuovo testamento. Mosè trasforma una massa di schiavi in un popolo libero; Gesù trasforma una massa di schivi della religione in un popolo abitato dalla Spirito della libertà. Mosè conduce gli schiavi israeliti dall’Egitto al Monte Sinai; Gesù guida il nuovo popolo del Regno al Monte Calvario. Mosè è messo in contatto la massa anonima con il Dio personale di Abramo, Isacco e Giacobbe; Gesù ha svelato il volto di Dio, spezzando il velo del tempio di Gerusalemme e abolendo i confini tra sacro e profano. Mosè ha consegnato la Toràh che ha dato coscienza di popolo a Israele, Gesù ha consegnato lo Spirito all’umanità intera (un uomo e una donna, discepolo e Madre ai piedi della croce). Mosè conduce la massa di schiavi divenuta popolo consapevole alla terra promessa geografica; Gesù guida la Chiesa verso il Regno di Dio di cui essa è segno (cf Lumen Gentium, 5-6).

Ai piedi del Sinai non è nato solo un popolo, ma Dio si è incarnato nella storia perché ha assunto su di sé il peso della schiavitù. In Es 3,8 Dio dice a Mosè «Io scesi/sono sceso», al tempo passato prima ancora di intervenire: dà per scontata la sua irruzione negli eventi. E’ l’inizio della incarnazione di Dio che si concluderà in Gv 1,14:«Il Lògos carne fu fatto». Dal momento in cui entra nella storia di Israele e cammina con esso, Dio si determina, si condiziona, si «relativizza» che significa rinuncia alla «onnipotenza» tipica degli «dèi» dei popoli vicini per diventare «impotente» perché si affida alla Storia e ai suoi eventi che diventano «i luoghi» della sua Presenza e i criteri per interpretarla.

Allo stesso modo Gesù, nel momento in cui si lascia inchiodare alla croce rinnega la sua «onnipotenza» e accetta lo «svuotamento di sé» come condizione per incontrare gli uomini suoi contemporanei e nella fede anche quelli che crederanno sulla loro testimonianza come noi. Per dire questo concetto di incarnazione, la Bibbia ha una parola speciale: «Dabàr» che in ebraico esprime due realtà: «parola» (immateriale) e «fatto/evento/cosa» (materiale). Essa indica gli opposti: la spiritualità e la materialità che in Dio si fondono. L’incarnazione non è cominciata con Gesù, ma è iniziata con l’Esodo di Mosè che Gesù ha portato al massimo compimento.

Questa dinamica obbliga a leggere il Vangelo e tutto il Nuovo Testamento all’interno e dentro lo spirito dell’An-tico Testamento e della tradizione giudaica perché se è vero che Gesù è la chiave ermeneutica di tutta la Bibbia è anche vero che senza l’Antico Testamento il volto di Gesù e del Dio di cui è esegeta (cf Gv 1,18) è sbiadito e senza sapore.



Giovedμ 07 Luglio,2011 Ore: 15:35
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Il Vangelo della domenica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info