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www.ildialogo.org BATTEZZATE TUTTI I POPOLI NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO,DI PADRE ALBERTO MAGGI OSM

SANTISSIMA TRINITÀ - 27 MAGGIO 2018 - COMMENTO AL VANGELO
BATTEZZATE TUTTI I POPOLI NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO

DI PADRE ALBERTO MAGGI OSM

Mt, 28, 16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Il tema conduttore del vangelo di Matteo è che Gesù manifesta la presenza di Dio. Infatti all’inizio della sua opera, il capitolo primo versetto 23, specificando il significato dell’Emanuele, il nome di Gesù, l’evangelista spiega che è il Dio con noi. Con Gesù Dio non è più da cercare, ma da accogliere. Non c’è più da andare verso Dio, ma con Dio e come Dio andare verso l’umanità. Con Gesù l’uomo non vive più per Dio, ma vive di Dio. Questo è il tema conduttore che l’evangelista sviluppa in tutto il suo vangelo. A circa metà, il capitolo 18 versetto 20, Gesù afferma che dove due o più sono riuniti nel suo nome lui è presente e le ultime parole con cui chiude il vangelo di Matteo, l’assicurazione di Gesù “Ecco io sono con voi tutti i giorni”. Quindi questo è il tema conduttore del vangelo di Matteo.
Il mandato finale che Gesù dà ai suoi discepoli si rifà alla conclusione dell’ultimo libro della bibbia ebraica. L’evangelista Matteo apre la sua opera con il richiamo al primo libro della bibbia ebraica, il libro della Genesi, e scrive libro della Genesi di Gesù, e lo chiude con il riferimento all’ultimo libro della bibbia ebraica che è il secondo libro delle Cronache dove Ciro, il re di Persia, permette agli ebrei di tornare nella loro terra per andare a edificare un tempio. Allora le ultime parole di Gesù sono Andate e fate, ed è all’imperativo, discepoli tutti i popoli, indica le nazioni pagane, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ecco perché la chiesa per la festa della santissima Trinità ha scelto questo brano. L’indicazione di Gesù non è un’indicazione liturgica, poi la liturgia del battesimo verrà in seguito. Il verbo battezzare significa immergere, impregnare.
Allora Gesù non manda i discepoli ad insegnare una dottrina su Dio, ma a fare un’esperienza su questo Padre e dice ogni persona, quindi ogni popolo che incontrate, lo dovete immergere, impregnare nel nome, il nome indica la profonda realtà di un individuo. Quindi il nome del Padre, occorre ricordare che nella lingua ebraica non esiste il termine genitori, ma c’è un padre che genera e una madre che partorisce. Quindi il padre è colui che genera la vita, la fonte della vita. Del Figlio, il figlio è colui che accogliendo questa forza di vita lo realizza pienamente, quindi nel figlio c’è la realizzazione piena del disegno del padre. E lo Spirito Santo, lo Spirito è questa forza, questa energia divina che, se accolta, consente ad ogni creatura di diventare il figlio di Dio. Questo Spirito si chiama Santo non tanto per la qualità eccelsa, ma per l’attività di santificare. Cioè quando si accoglie questa energia divina l’uomo viene gradualmente separato dalla sfera del male, dalla sfera delle tenebre. Questo è il mandato che Gesù dà.
Dice insegnando loro a osservare cioè a praticare tutto ciò che vi ho comandato. L’unica volta che appare il termine comando è riferito alle beatitudini. Gesù si colloca nel monte della risurrezione che per Matteo è lo stesso monte delle beatitudini e invita i suoi discepoli ad andare a praticare. Cosa significa questo? Non devono andare a trasmettere una dottrina su chi è Dio, ma a far fare l’esperienza che Dio è Padre e questa esperienza si fa attraverso l’amore e la pratica della condivisione che sono state formulate e riassunte da Gesù nell’annuncio delle beatitudini.
Ed ecco le ultime parole di Gesù, la conclusione, ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla, e la traduzione attuale non è buona, alla fine del mondo. Era meglio la precedente, dove diceva “fino a quando questo tempo sarà compiuto”. L’evangelista non sta dando una scadenza, ma indica una qualità della presenza. Gesù assicura la comunità dei discepoli che se praticano le beatitudini e fanno fare alle persone che incontrano l’esperienza di Dio come fonte di vita, come energia d’amore la sua presenza all’interno della comunità è garantita.
Abbiamo detto che l’evangelista chiude il suo vangelo con le parole che chiudono l’ultimo libro della bibbia ebraica con l’invito di Ciro di costruire il tempio perché il nuovo tempio non sarà un tempio statico, ma è la comunità cristiana che sarà l’unico vero santuario dal quale s’irradia l’amore, la misericordia, la compassione e la tenerezza di Dio.



Venerdì 25 Maggio,2018 Ore: 17:37
 
 
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