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www.ildialogo.org DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO E IN TRE GIORNI LO FARÒ RISORGERE,DI P. ALBERTO MAGGI OSM

III DOMENICA DI QUARESIMA - 4 MARZO 2018 - COMMENTO AL VANGELO
DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO E IN TRE GIORNI LO FARÒ RISORGERE

DI P. ALBERTO MAGGI OSM

GV 2,13-25
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
Nel capitolo 2 del vangelo di Giovanni nell’episodio delle nozze di Cana l’evangelista presenta il cambio dell’alleanza con il cambio con la trasformazione dell’acqua in vino. L’acqua serviva per la purificazione perché la legge faceva sentire le persone sempre in colpa, sempre debitori e sempre bisognosi di purificarsi per ottenere l’amore di Dio che andava meritato. Il vino è immagine invece dell’amore gratuito. Il Dio di Gesù non ama per i meriti delle persone, ma per i loro bisogni. Ebbene questa nuova relazione tra Dio e gli uomini comporta ora la scomparsa delle istituzioni dell’antica alleanza, la prima delle quali è il tempio. Leggiamo l’evangelista Giovanni, il capitolo 2, versetto 13.
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei, è strana questa denominazione perché nell’antico testamento si parla sempre di Pasqua, era la festa della liberazione, del Signore. Perché qui in Giovanni, e questa è la prima delle tre volte, si parla di Pasqua dei Giudei? I Giudei si intendono le autorità religiose. Perché è la festa dei capi del popolo. Il popolo in queste feste è sfruttato, è sottomesso. Quindi coloro che festeggiano sono i capi e non il popolo.
E Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio, è la prima volta che Gesù entra nel tempio e già l’evangelista ci dice che Gesù e il tempio sono incompatibili. L’uno esige l’eliminazione dell’altro. E ogni volta per Gesù sarà sempre una situazione di conflitto, tant’è vero che poi più avanti sarà nel tempio dove cercheranno di lapidarlo, di assassinarlo.
Trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore e colombe, perché? Come mai questo? Ogni ebreo maschio era obbligato a salire a Gerusalemme per offrire l’agnello in occasione della Pasqua, ma non solo agnelli, anche altri animali. Ebbene ben tre settimane prima della Pasqua iniziava la vendita, ma dove? Questi animali dovevano avere delle qualità, delle garanzie. Allora c’era un grande ovile, alle pendici del Monte degli Olivi, dove si potevano acquistare gli animali da sacrificare nel tempio. Il proprietario di questo ovile era il sommo sacerdote Anania con i suoi figli, ma non solo. Il detentore delle licenze dei macellai di Gerusalemme era il sacerdote Anania con tutta la sua famiglia. Quindi era un grande traffico, un grande commercio. Ecco quello che Gesù trova nel tempio.
Trova venditori di buoi, di pecore e colombe e seduti, cioè installati, i cambiamonete. Fa capire che la vera realtà, il vero Dio del tempio è il denaro e non il Padre. Allora fece una frusta di cordicelle, il messia veniva rappresentato con un flagello in mano, ma il flagello era per castigare i peccatori. Ebbene Gesù non castiga i peccatori, quelli che sono esclusi dal tempio, ma Gesù con il flagello castiga quella che era l’anima del tempio, i venditori, i rappresentanti di tutta l’istituzione religiosa, dei sommi sacerdoti.
Scacciò tutti fuori dal tempio, al primo posto ci sono le pecore perché le pecore è l’immagine del popolo di Dio che Gesù è venuto a tirar fuori da questo ovile dell’istituzione. E buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete ecco il vero culto del tempio e ne rovesciò i banchi e ai venditori di colombe disse, è strano che Gesù, facendo la proporzione degli animali, ci sono i venditori di buoi, di pecore, perché Gesù se la prende soltanto e accusa i venditori di colombe? Perché la colomba era l’animale che si potevano permettere i poveri da offrire in sacrificio per il perdono delle loro colpe.
E Gesù se la prende proprio con questi, perché? Il Dio di Gesù e il Dio del tempio sono incompatibili. Uno è un Dio che chiede e chiede anche ai poveri, anche a chi non ha nulla, chiede continuamente. L’altro è il Dio che dà, il Dio che si offre. E disse ai venditori di colombe “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato”, ecco a che cosa s’era ridotto in mano alle autorità religiose, ai dirigenti religiosi il tempio di Gerusalemme. S’era ridotto a un luogo di mercato, a una grande banca. Perché Gesù è il tempio sono incompatibili? Perché nel tempio viene presentato un Dio esigente che continuamente richiede offerte e sacrifici. Il Padre di Gesù sarà completamente differente, non chiederà sacrifici, ma sarà lui che si offrirà agli uomini.
I discepoli naturalmente non comprendono il gesto di Gesù, anzi lo vedono in maniera completamente diversa. I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “lo zelo per la tua casa mi divorerà”. È una citazione del salmo, il salmo 69, pensano che Gesù sia una sorta di profeta Elia, colui che con la violenza impose la restaurazione e l’osservanza della legge di Mosè.
E anche i capi religiosi, i Giudei reagiscono. Allora i Giudei reagirono e dissero “Quale segno cioè con che autorità ci mostri per fare queste cose?”. Ed ecco la novità che ha portato Gesù. Rispose loro Gesù “Distruggete questo, e qui l’evangelista non adopera il termine greco che indica tempio, il tempio indicava tutto il vasto complesso religioso, ma indica il termine santuario, là dove c’era ritenuta la presenza di Dio. Ebbene Gesù dice distruggete questo santuario e in tre giorni lo farò risorgere. Naturalmente né i Giudei né i discepoli comprendono, ma è la nuova realtà. Con Gesù Dio ha messo le tende nel cuore degli uomini, nelle persone. Non c’è più bisogno per le persone di andare a un tempio a offrire, a sottomettersi a determinate regole e alcuni erano esclusi, ma Gesù è l’unico vero santuario dove si irradia l’amore, la misericordia di Dio e Gesù va in cerca proprio alle persone che sono state escluse, emarginate e rifiutate dalla religione.



Giovedì 01 Marzo,2018 Ore: 21:58
 
 
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