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www.ildialogo.org CHI NON PRENDE LA CROCE NON È DEGNO DI ME. CHI ACCOGLIE VOI, ACCOGLIE ME,di p. Alberto Maggi OSM

XIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO – 2 LUGLIO 2017 - Commento al vangelo
CHI NON PRENDE LA CROCE NON È DEGNO DI ME. CHI ACCOGLIE VOI, ACCOGLIE ME

di p. Alberto Maggi OSM

Mt 10,37-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Vino nuovo in otri nuovi, è questo l'annuncio di Gesù. Cosa significa ? La nuova relazione che Gesù è venuto a proporre con Dio, è incompatibile con tutti i sistemi religiosi, sociali e familiari esistenti, che erano basati sull'obbedienza e sul potere, e Gesù, con il suo annunzio, con questa nuova relazione che propone con Dio, non più basata sull'obbedienza e le sue leggi, ma sull'accoglienza ed il suo amore, va a colpire i tre valori sacri sui quali si reggeva la società, valori sacri, valori indiscussi: Dio, patria, famiglia. E Gesù comincia proprio dalla famiglia, dov'era indiscusso il potere del marito sulla moglie, e del padre sui figli. Ecco perché Gesù, citando il profeta Michea, aveva annunziato che l'attività del messia era quella di dividere, dividere l'uomo da suo padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera, cioè il nuovo viene diviso dal vecchio, che resiste a questa novità.
E, nel brano che la liturgia ci presenta oggi, Gesù afferma: “«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me;”, cosa significa ? Il primo messaggio di Gesù è rivolto ai figli, e poi ai genitori, ma hanno lo stesso significato: liberare le persone da quei rapporti, che si chiamano legami, vincoli, perché sono proprio quei rapporti che legano. Gesù non vuole persone legate, Gesù vuole persone libere.
Allora il primo messaggio è ai figli, di sciogliere quei legami di obbedienza, di dipendenza con i genitori, che impediscono loro di crescere, di realizzarsi. E poi Gesù si rivolge anche ai genitori, che devono distaccarsi da quei legami con i figli che fanno dimenticare loro che, prima ancora di essere genitori, sono marito e moglie, quindi Gesù invita alla piena libertà.
Naturalmente, chi accoglie questo messaggio di Gesù, viene considerato come un pazzo, viene rifiutato da una società che deve la sua esistenza a questi valori di obbedienza, a questi valori sacri. Allora comincia la persecuzione.
Ecco perché Gesù, ed è la prima volta che appare nel vangelo di Matteo (Marco), afferma “chi non prende la propria croce”, la croce non viene data da Dio, la croce non va accettata, la croce va presa dall'uomo. Gesù si riferisce all'asse orizzontale, il patibolo, che il condannato, al momento della condanna, metteva sopra le spalle, per poi essere condotto nel luogo dell'esecuzione. La croce significava il rifiuto da parte di Dio, da parte del popolo, quindi significa la perdita totale della propria reputazione. Ebbene Gesù vuole persone libere, capaci anche di perdere la propria reputazione.
Ed ecco per questo Gesù continua dicendo: “chi avrà trovato la sua vita”, trovato la sua vita significa trattenerla per sé, “la perde”, invece “chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà”, cosa vuol dire Gesù ? Dove c'è amore senza limiti, c'è vita senza limiti, quindi chi pensa a sé si rovina, chi pensa agli altri realizza pienamente se stesso.
E poi, ecco la sorpresa dell'annuncio di Gesù: “Chi accoglie voi accoglie me”, Gesù sta parlando della persone che ha accolto la croce, che prende la croce sulla sua vita. Ebbene colui che porta la croce non è, come credeva la religione, un maledetto da Dio, ma la manifestazione visibile di Dio stesso. Ecco perché, dice Gesù, “chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato”. Quindi accogliere questa croce, prendere questa croce, essere considerati dei maledetti da Dio, dei rifiutati della società, in realtà mostra la presenza di Dio.
Poi Gesù, con un linguaggio tipicamente rabbinico, dice che “Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta”, ugualmente per il giusto, e ci si aspetta, alla fine quando dice “chi accoglie”, dare un bicchiere d'acqua significa accogliere, un discepolo come discepolo, abbia la ricompensa di un discepolo, ed invece ecco la sorpresa finale di Gesù: “Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli”, piccoli il termine greco è micron, significa invisibili, quindi far parte del gruppo di Gesù significa essere gli emarginati, i rifiutati dalla società, “perché è un discepolo”, è il discepolo che ha preso su di sé la croce, “in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa»”. Chi ha accoglie un discepolo, non avrà la ricompensa del discepolo, ma la presenza stessa di Gesù e del Padre.
Il messaggio di questo brano del vangelo è molto, molto chiaro: nessun legame, Gesù ha bisogno di persone libere. Nessun legame neanche con Dio, perché Dio non assorbe l'uomo, ma lo potenzia, Dio non lega le persone a sé, ma le libera, Dio non trattiene gli individui, ma li spinge per andare con lui e come lui verso l'umanità.



Venerdì 30 Giugno,2017 Ore: 19:31
 
 
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