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www.ildialogo.org MENTRE GESU’, RICEVUTO IL BATTESIMO, STAVA IN PREGHIERA, IL CIELO SI APRI’, di p. Alberto Maggi OSM

BATTESIMO DI GESU’ – 13 gennaio 2013- Commento al Vangelo
MENTRE GESU’, RICEVUTO IL BATTESIMO, STAVA IN PREGHIERA, IL CIELO SI APRI’

   


 di p. Alberto Maggi OSM

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Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Il contesto del battesimo di Gesù secondo il vangelo di Luca è quello dell'incarcerazione di Giovanni Battista da parte di Erode. Si legge in questo vangelo che il tetrarca Erode veniva rimproverato da Giovanni Battista a causa di Erodiade, moglie di suo fratello, ma solo Luca ci dà un'indicazione preziosa, per tutte le malvagità che aveva commesso.

Sappiamo da altre fonti extra-bibliche, come da Giuseppe Flavio, che Giovanni Battista esortava alla pratica della giustizia del popolo e aveva un grande seguito. Ecco perché Erode, che vive nell'ingiustizia, ha fatto incarcerare questa voce profetica. Ma è la stupidità del potere. La persecuzione fa fiorire la vita, non la estingue e, spenta una voce, ne sorge una più potente.

Quindi è in questo contesto che avviene il battesimo di Gesù. Vediamo.

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato. Giovanni Battista aveva annunziato un battesimo di conversione, cioè segno di cambiamento, per il perdono dei peccati. E' una sfida tremenda quella che Giovanni Battista fa, perché il perdono dei peccati si otteneva al tempio di Gerusalemme portando delle offerte al Signore.

Ebbene qui scrive Luca che tutto il popolo veniva battezzato. La gente ha capito, ha compreso che il perdono dei peccati non avviene attraverso un rito nel tempio, ma attraverso un cambio radicale di vita, un cambio del proprio comportamento e che non c'è più da offrire a Dio per le proprie colpe, ma accogliere un Dio che si offre con il suo Spirito, per poter vivere in pienezza questa vita.

E Gesù, ricevuto anche lui il battesimo … Perché Gesù si battezza? Il battesimo è un segno di morte. Per il popolo, per la gente era segno di morte al proprio passato, il passato di ingiustizia. Per Gesù era accettazione della morte nel futuro.

Lui stesso in questo vangelo parlerà del battesimo come simbolo della sua morte quando dirà: “C'è un battesimo che devo ricevere”. Quindi, mentre per il popolo il battesimo significa morire al proprio passato, per Gesù è l'accettazione,per la fedeltà al disegno del Padre, di morire nel suo futuro.

Stava in preghiera, quindi in comunicazione con Dio, e il cielo s'aprì. Si credeva a quel tempo che, a causa dei peccati, delle colpe del popolo, il cielo fosse chiuso e non ci fosse più comunicazione tra Dio e gli uomini. Attraverso l'impegno di Gesù la comunicazione tra Dio e l'umanità è ripristinata e sarà continua.

Alla disposizione espressa da Gesù, il dono totale della sua vita, adesso corrisponde da parte di Dio il dono totale del suo spirito. Quindi il cielo si aprì, quindi la comunicazione definitiva e permanente di Dio con l'uomo, e discese sopra di lui lo Spirito Santo. L'articolo determinativo indica la totalità. Lo spirito è la forza di Dio, l'amore di Dio. Su Gesù scende tutta la stessa capacità d'amore di Dio.

In forma corporea come una colomba. Perché questo richiamo alla colomba? L'evangelista già all'annunciazione ha visto in Gesù una nuova creazione e ritorna a questo tema a lui caro. Il libro del Genesi si apre con l'immagine dello spirito di Dio che aleggia sulle acque e poi la colomba appare di nuovo come liberata da Noè dopo il diluvio.

Cosa vuole indicare l'evangelista? Che in Gesù c'è la nuova creazione, quella successiva al diluvio, in cui Dio non castigherà più il popolo, ma a tutti quanti perdonerà le proprie colpe. E venne una voce dal cielo, cioè da Dio. E qui l'evangelista colloca ben tre testi della Sacra Scrittura, un salmo, il libro del Genesi e il libro del profeta Isaia.

Il salmo è Tu sei il figlio mio, era la consacrazione del messia. “Figlio” in quella cultura non significa soltanto colui che è generato dal padre, ma colui che gli assomiglia nel comportamento. Ricevendo lo spirito di Dio, cioè la sua stessa capacità d'amore, Gesù manifesta pienamente Dio. Gesù è Dio.

L'amato. Questo termine, che significa anche unigenito, e quindi colui che eredita tutto del Padre, è preso dal libro del Genesi per Isacco, il figlio di Abramo. In te ho posto il mio compiacimento; e questo è del profeta Isaia, dove parla del futuro messia che riceve il compiacimento da parte di Dio.

Quindi su Gesù, nel momento del battesimo, scende non soltanto lo Spirito Santo, ma Dio che si riconosce in lui. Con Gesù non c'è più da cercare Dio, ma da accoglierlo e con lui e come lui lavorare per rendere il mondo sempre più umano.




Mercoledì 09 Gennaio,2013 Ore: 17:08
 
 
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