- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (864) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org LA VOSTRA LIBERAZIONE E’ VICINA,di p. Alberto Maggi OSM

I AVVENTO – 2 dicembre 2012- Commento al Vangelo
LA VOSTRA LIBERAZIONE E’ VICINA

di p. Alberto Maggi OSM

Per il video clicca qui: http://www.youtube.com/

[In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:] «Vi saran­no segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le po­tenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nu­be con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risol­levatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'im­provviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

Ve­gliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di com­parire davanti al Figlio dell'uomo».

L’ultimo discorso di Gesù ai suoi discepoli, prima della cena, contiene un incoraggiamento rispetto ai pericoli esterni e un monito rispetto ai pericoli interni alla comunità, forse più pericolosi di quelli esterni. Vediamo Luca, capitolo 21, versetti 25-36.

Dice Gesù: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle”. Queste, prese dal linguaggio dei profeti, sono le immagini della caduta di un ordine sociale ingiusto e l’inaugurazione di uno nuovo. Questi segni annunziano l’arrivo del giorno del Signore. E per questo, Gesù continua dicendo: “Mentre gli uomini moriranno”, letteralmente verranno meno, “per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra”, cioè su tutta la terra abitata.

Perché questo venir meno? Perché questa paura? Perché quello che sembrava perfetto, immutabile, eterno, non lo è più. Quello che sembrava vero dimostra la sua falsità, e quello che sembrava sacro rivela la sua impurità. Già Agostino stesso, vedendo gli scricchiolii dell’Impero Romano pensava che fosse arrivata la fine del mondo. Era inimmaginabile pensare l’umanità senza l’organizzazione perfetta dell’Impero Romano.

Ebbene invece Gesù dichiara che tutte queste strutture di potere che opprimono e schiacciano l’uomo, una dopo l’altra, verranno sconvolte e quindi eliminate. E infatti Gesù aggiunge: “Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”. Nei cieli c’è qualcuno che usurpa il ruolo di Dio, del Padre. Sono queste potenze che vogliono per sé il diritto di vita e di morte sulle persone. Queste “Saranno sconvolte”.

Grazie all’annunzio di Gesù, al vangelo, alla buona notizia, si dimostrerà la falsità e cominceranno a vacillare. “Allora vedranno …”, chi vedrà? Non i discepoli, altrimenti Gesù avrebbe detto “vedrete”, ma queste potenze, dal momento che vengono sconvolte e agitate da questa novità, vedranno “il Figlio dell’uomo venire sulla nube con potenza e gloria grande”.

Chi è questo Figlio dell’uomo? Gesù si rifà alla profezia del profeta Daniele, contenuta nel capitolo 7, dove il profeta ha una visione, dal mare vengono quattro bestie, una più mostruosa e più feroce dell’altra. E queste bestie sono gli imperi che si sono succeduti nella storia (dai babilonesi, ai medi, ai persiani, fino ad Alessandro Magno).

Ogni volta le persone hanno posto la fiducia in un potere ancora più forte di quello vigente, un potere che era ingiusto, che sfruttava. Quindi hanno posto le loro speranze in un altro potere, ma ogni volta, mettendo le speranze nel potere, la loro situazione è peggiorata.

Allora, sempre nella visione del profeta Daniele, viene tolto il potere a queste bestie e viene dato al Figlio dell’uomo, cioè all’uomo nella sua pienezza. E’ il trionfo dell’umano sul disumano. E Gesù rivendica per sé questa condizione di Figlio dell’uomo. Che il messaggio non sia minaccioso, ma speranzoso, lo si vede da ciò che poi Gesù afferma.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo perché la vostra liberazione è vicina”.

Questo “levare il capo” Luca l’ha adoperato soltanto una volta nel suo vangelo, nel capitolo 13, versetto 11, nel caso della donna curva. Dice Luca: “Era curva e non poteva drizzarsi”, cioè levare il capo, “in nessun modo”.

Ebbene l’annunzio di Gesù per questa liberazione, è la liberazione da una religione che sottomette, perché il Dio di Gesù non assorbe le energie degli uomini, ma comunica le sue. Lui non sottomette le persone, ma le innalza. Poi, dopo aver rassicurato sui pericoli esterni, che uno dopo l’altro cadranno – quindi queste catastrofi sono l’inizio della liberazione dei discepoli e dell’umanità – Gesù passa a quello che forse è ancora più pericoloso: il pericolo all’interno della comunità.

Ed ecco perché Gesù li avverte: “State bene attenti”. Questa espressione è già apparsa tre volte nel vangelo di Luca, significa fuggire un pericolo. Gesù ha messo in guardia dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia, dagli scribi, dalla loro vanità, ma aveva messo in guardia i discepoli dallo scandalo della mancanza di perdono.

Quindi quello che Gesù sta facendo è un monito molto severo. “State bene attenti che i vostri cuori”, cioè le menti, “non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni”, gli affanni sono le preoccupazioni economiche, quelle che possono occultare il messaggio di Gesù, “e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso”.

Quindi da una parte le distrazioni, dall’altra le preoccupazioni economiche, fanno sì che la comunità non si interessi più dei bisogni, delle necessità degli altri, ma pensi soltanto a sé stessa, ai propri beni. Questo è drammatico perché porta alla fine della comunità.

E infatti Gesù dice: “Vegliate”, cioè “siate svegli”, “e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”. Cosa vuol dire Gesù? Se i suoi discepoli si sono integrati nella società ingiusta assumendone i modelli, attenzione perché correranno lo stesso rischio della società, di essere spazzati via.

Se invece saranno fedeli a Gesù e al suo messaggio potranno stare di fronte a lui e continuare la loro esistenza nella sua dimensione, nella sfera del divino.




Mercoledì 28 Novembre,2012 Ore: 16:26
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Il Vangelo della domenica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info