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www.ildialogo.org IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE DI PERDONARE I PECCATI SULLA TERRA,di p. Alberto Maggi OSM

VII TEMPO ORDINARIO – 19 febbraio 2012
IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE DI PERDONARE I PECCATI SULLA TERRA

di p. Alberto Maggi OSM

Commento al Vangelo


Mc 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».

Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».

Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Per aver toccato il lebbroso Gesù ne ha contratto legalmente l’impurità. Per questo, scrive l’evangelista, che Gesù non poteva entrare pubblicamente in una città, come il lebbroso che è considerato un appestato e deve stare in luoghi isolati. Per cui Gesù rientra a Cafarnao in maniera clandestina, senza che nessuno se ne accorga.

E’ quanto ci scrive Marco al capitolo 2. “Entrò di nuovo a Cafarnao”, e qui ci vuole il punto. “Dopo alcuni giorni si seppe che era in casa”, appunto perché Gesù è entrato di nascosto poiché, in quanto impuro anche lui, non può entrare nei luoghi abitati.

Ebbene una volta che si sa che Gesù è a Cafarnao si raduna tanta folla e lui annunzia lo stesso messaggio del lebbroso, “la Parola”. E qual è questo messaggio? Che Dio non discrimina, che Dio non emargina, che Dio non conosce la distinzione religiosa del puro e dell’impuro, ma a tutti offre il suo amore. Come risposta a questo annunzio, scrive Marco, “si recarono da lui portando un paralitico”. Il paralitico è considerato un cadavere vivente, non c’era speranza di guarigione, non esistono preghiere per la guarigione di un paralitico.

Il personaggio è anonimo e quindi come tutti i personaggi anonimi è rappresentativo. “Sorretto da quattro”, l’evangelista non aggiunge “persone”. Dice “sorretto da quattro”. Il numero quattro è simbolico e rappresenta i punti cardinali. Allora nella figura dei quattro portatori l’evangelista vede l’umanità pagana, ansiosa anche questa di accogliere e conoscere la parola del Signore.

Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico…”, quindi l’evangelista unisce la figura del paralitico a quella dei portatori. Ma stranamente non dice al paralitico parole di guarigione, ma “«Figlio …», lo tratta esattamente con i termini con i quali si rivolgeva a Israele, il figlio prediletto del Signore, “«… ti sono cancellati i peccati»”.

I peccati indicano un’azione sbagliata che riguarda la vita passata, il trascorso della persona. Ebbene, la prima volta che Gesù, il figlio di Dio, parola di Dio, si trova di fronte ai teologi ufficiali, il magistero infallibile dell'epoca, è subito scontro, è subito conflitto. Infatti, scrive Marco, “Erano seduti là alcuni scribi”, gli scribi erano i teologi ufficiali dell’istituzione, “e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia!»”

Non è soltanto un’accusa, è una condanna. Perché per chi bestemmiava c’era la morte per lapidazione. La prima volta che Gesù, che è Dio, figlio di Dio, parola di Dio, si trova di fronte ai rappresentanti ufficiali dell’istituzione religiosa, questi pensano che bestemmi. In realtà come vedremo non è Gesù che bestemmia, ma è l’istituzione religiosa che bestemmia, che è blasfema, perché propone per i propri interessi, per il proprio dominio, un’immagine di Dio che è assolutamente contraria a quella che è in realtà il Padre è.

Ebbene Gesù li sfida, non in maniera teorica o con argomentazioni teologiche, ma li sfida dicendo: “«Cos’è più facile: dire al paralitico ‘Ti sono perdonati i peccati’»” certo che è facile dato che è un’azione che non si vede, “«Oppure dire ‘Alzati, prendi la tua barella e cammina?’»”

Ebbene Gesù aggiunge: “«Perché sappiate che il Figlio dell’uomo … »”, per la prima volta in Marco appare questo termine molto importante. “Figlio dell’uomo” significa l’uomo che manifesta la condizione divina. Gesù è il Figlio di Dio in quanto manifesta Dio nella sua condizione umana, ed è Figlio dell’uomo in quanto manifesta l’uomo nella sua condizione divina, quindi l’uomo con poteri divini.

«… ha il potere di perdonare i peccati sulla terra»”. Quindi Gesù estende il fatto non soltanto a Israele, ma a tutta l’umanità. “Disse al paralitico”, e sono tre verbi imperativi, “«Alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua»”.

E’ importante. Gesù non lo integra nella casa d’Israele dove lui si trova, ma dice che deve tornare a casa sua, nel mondo pagano. Ebbene, la conclusione è straordinaria. “Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliavano e lodavano Dio”.

Mentre gli scribi hanno detto che Gesù bestemmia, quindi è nemico di Dio, il popolo no. La gente percepisce di Gesù quello che l’istituzione religiosa non riesce a comprendere. Per l’istituzione religiosa Gesù è un rivale perché attenta ai loro privilegi; il popolo che attende la propria liberazione e il proprio salvatore, riesce a percepire subito che Gesù è Dio. Infatti “lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile»”.

Quindi è smentita la teologia degli scribi. Non è Gesù che bestemmia, ma era la loro dottrina che era blasfema perché imponeva un’immagine di Dio che assolutamente non è il Padre di Gesù, quello che a tutti, umanità pagana compresa, offre il suo amore in maniera incondizionata.  



Mercoledì 15 Febbraio,2012 Ore: 14:26
 
 
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