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www.ildialogo.org INVENTATA LA LEGGE<br>COL «REFUSO»,di G.C.C.

Uomini e topi / 16
INVENTATA LA LEGGE
COL «REFUSO»

di G.C.C.

Tremonti ha detto no. L'attivissimo ministro Sacconi dal caso Englaro ai vertici della popolarità


Verso la metà di luglio, quando stava per festeggiare i 60 anni, il senatore Maurizio Sacconi, di Conegliano Veneto, ministro del lavoro e delle politiche sociali, è stato sbugiardato davanti a tutti gli italiani dal suo collega Giulio Tremonti, ministro dell’economia e delle finanze. Questi ha detto che nella legge finanziaria l’emendamento che rendeva necessari oltre 40 anni di contributi per la pensione dei lavoratori non era un «refuso», un errore di stampa, come aveva ridicolmente dichiarato due settimane prima il ministro Sacconi, ma il tentativo di rendere ancora più rigorosa la manovra economica all’esame del Parlamento. Cioè i ministri erano d’accordo nel cercare di far pesare ancor di più la crisi sul lavoro dipendente. Nessuno aveva smentito subito Sacconi, lui ha fatto finta di niente. Prima e dopo.
 
Il viso di Sacconi esprime serietà, sta tra quello di Sandro Bondi, poeta e ministro dei beni culturali, e quello di Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, esperto di economia e di pubblicità. Si può pensare che sia un ex dc, si cerca nella sua biografia ufficiale, non si capisce bene da dove viene. Il suo staff non lo dice. Wikipedia ricorda, invece, che i suoi inizi politici sono nel Partito socialista italiano, all’ombra di De Michelis, già raffinato ministro degli esteri, delle partecipazioni statali, del lavoro, esperto in discoteche (ha scritto una guida), e anche condannato per corruzione.
 
Dall’età di 29 anni, Sacconi è stato deputato per varie legislature; ha fondato la Federazione socialista italiana, poi la Sinistra liberale successivamente diventata Sinistra delle libertà, infine è approdato a Forza Italia ed è diventato senatore e ministro. Nel suo ritratto ufficiale sul web queste notizie non si trovano: se sono corrette, danno l’idea di un socialista di destra, oggi al governo del paese con il Pdl e con gli ex neofascisti di Alleanza nazionale. È un grande combattente sul ring della politica. Incassa e attacca, se l’avversario lo insegue gli sfugge. È un uomo preparato. Attivissimo, imprendibile. Oggi si occupa di Fiat-Serbia. Ha molti consensi popolari. Nei sondaggi è al top.
 
Per qualche tempo, oltre che del lavoro e delle politiche sociali, è stato anche ministro della salute (si ricorda il suo scontro con il padre della sventurata Eluana Englaro, ed è stato pure denunciato), mentre sua moglie era direttore di Farmindustria, l’associazione che «promuove gli interessi delle case farmaceutiche». Moglie in Confindustria, marito ministro del lavoro. Moglie in Farmindustria, marito ministro della salute. Un caso esemplare. Sempre zitti i suoi colleghi di governo e di partito. Erano distratti. Nell’agosto 2008 l’autorevole rivista inglese «Nature» ha criticato la nomina. Nel 2009 la parola «salute» è stata tolta dal suo ministero ed è stata affidata ad un nuovo ministro. Come se niente fosse. E adesso? Stato sociale, addio.
G.C.C.



Martedì 27 Luglio,2010 Ore: 22:11
 
 
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