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www.ildialogo.org La Chiesa luterana in Italia per il “sì” anche sulla stepchild adoption,di Agenzia NEV del 3/02/2016

Unioni civili
La Chiesa luterana in Italia per il “sì” anche sulla stepchild adoption

di Agenzia NEV del 3/02/2016

Lettera aperta ai senatori del presidente dei battisti Raffaele Volpe


Unioni civili/1. La Chiesa luterana in Italia per il “sì” anche sulla stepchild adoption

Il decano luterano Heiner Bludau lancia un invito ai parlamentari: fate presto!

Roma (NEV), 3 febbraio 2016 - Alla vigilia del Family Day, svoltosi a Roma sabato 30 gennaio, il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), pastore Heiner Bludau, con un comunicato stampa ha ribadito la posizione dei luterani in merito alle unioni civili: “è fondamentale costruire una società in cui possano essere vissuti con pienezza i valori cristiani di fiducia, fedeltà e responsabilità. Sono convinto che l’approvazione di una legge che riconosca e regolamenti le unioni civili possa dare un contributo concreto affinché questo avvenga. Riconoscere ufficialmente le comunioni di vita differenti dal matrimonio, significa assicurare a tutte le coppie un’unione in dignità e certezza di diritto, senza svalutare in alcun modo il concetto di famiglia. Anche in caso di coppie dello stesso sesso. Per tanti, troppi secoli le chiese hanno colpevolmente discriminato le persone omosessuali: come CELI, riconosciamo da tempo questa colpa e accompagniamo tutti e indifferentemente nel proprio cammino di fede e di vita”, si legge nella nota diramata il 27 gennaio scorso.

Il pastore Bludau non ha dubbi neanche per quanto riguarda la controversa stepchild adopion, quell’istituto giuridico cioè, per cui un figlio può essere adottato dal partner del proprio genitore, e aggiunge: “assicurare tutele a chi ne ha bisogno è un’istanza ineludibile e, proprio per questo, sono favorevole anche alla cosiddetta stepchild adoption: i diritti dei bambini devono essere sempre garantiti. Ad oggi, in caso di separazione di una coppia omogenitoriale o di morte di uno dei due partner, i bambini di quella famiglia risultano del tutto svantaggiati. In molti Stati d’Europa si sono fatti concreti passi avanti in questa direzione ed è venuto il momento di agire anche della nostra Italia: non si deve più aspettare. Rivolgo, quindi, un rispettoso invito a tutti i membri del Parlamento affinché l’iter legislativo arrivi a termine in modo rapido, positivo e con il massimo livello possibile di garanzie”.

L’invito di Bludau è frutto di una riflessione maturata in seno alla CELI culminata - a maggio 2011 - nella delibera del Sinodo che diede il via libera alla benedizione delle persone in unioni di vita non tradizionali, anche omosessuali. I sinodali concordarono che il compito di una chiesa è accompagnare le coppie che vivono la propria relazione in maniera responsabile, indifferentemente dall’orientamento sessuale e sulla base dei principi di volontarietà, continuità, fiducia e, ovviamente, assenza di violenza (vedi NEV 4/2016).

Unioni civili/2. Lettera aperta ai senatori del presidente dei battisti Raffaele Volpe

“Sono i diritti riconosciuti a reggere ogni democratica, pacifica e giusta società umana”

Roma (NEV), 3 febbraio 2016 – “Non abbiate timore dei diritti!”: è l’appello lanciato ieri dal pastore Raffaele Volpe, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), in occasione del voto al Senato della Repubblica sulle unioni civili. Con una lettera aperta indirizzata a tutti i senatori ed inviata al presidente del Senato Pietro Grasso, il pastore Volpe ha voluto sottolineare come “i diritti (e i doveri) riconosciuti agli individui e a organizzazioni di individui sono non soltanto previsti dalla nostra Costituzione, ma reggono, come una pietra angolare, ogni democratica, pacifica e giusta società umana”.

Scrive il presidente UCEBI: “Nel 1610 Thomas Helwys, uno dei padri fondatori delle chiese battiste, invitò re Giacomo a tenere ben separato il governo civile dal governo religioso, difendendo il diritto di ogni persona nel non essere perseguitata perché musulmana, ebrea o eretica. Così fece il padre pellegrino Roger Williams che nel 1663, nella scrittura della Carta costituzionale di Rhode Island, difese la libertà di ogni cittadino/a. Difendere la laicità dello Stato, alzare in modo costruttivo un muro di separazione tra Stato e Chiesa, sostenere il diritto sociale e la libertà di ogni persona, al di là delle convinzioni personali, richiede un grande sforzo della coscienza di ogni politico, ma genera un grande risultato per quanto riguarda la convivenza umana. Non abbiate timore dei diritti! Nel 1905, a fondamento della nascita dell’Alleanza battista mondiale, furono scritte queste parole: ‘Il mondo non deve dimenticare che la dottrina battista della libertà religiosa, estesasi nella concezione della libertà personale e trovando espressione nelle norme sulla libertà civile, ha prodotto l’emancipazione politica dell’umanità’”.

NEV - Notizie Evangeliche, Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - via Firenze 38, 00184 Roma, Italia tel. 064825120/06483768, fax 064828728, e-mail: nev@fcei.it, sito web: http://www.fcei.it .


Venerdì 05 Febbraio,2016 Ore: 15:59
 
 
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