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www.ildialogo.org Una mozione sulla famiglia presentata al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,a cura di Augusta De Piero

Una mozione sulla famiglia presentata al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

a cura di Augusta De Piero

Allego il testo di una mozione sulla famiglia, presentata al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e la notizia della bocciatura come riferita dal sito del  settimanale diocesano. Credo sia opportuno conoscere ciò che circola nelle nostre sedi istituzionali e chi ne sono i sostenitori.
Augusta De Piero
Trasmetto il testo della mozione n. 83 presentata in Consiglio regionale dai consiglieri Barbara Zilli e Claudio Violino.
«La famiglia, quale nucleo naturale e fondamentale della società: la Regione celebri la “Festa della Famiglia”»

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che:
- la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
- «la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società» e come tale «ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato» secondo quanto sancito dall’articolo 16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;
- «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» secondo quanto sancito dall’art. 29 della Costituzione della Repubblica italiana dai nostri padri fondatori nel 1945, i quali non hanno specificato l’esigenza della diversità di genere perché per essi era naturale che il matrimonio fosse possibile tra persone di sesso diverso;
- la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società , nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
- le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sostegni al fine di valorizzare la famiglia per la crescita e il potenziamento del singolo e del tessuto sociale, anche garantendo ai genitori un’effettiva libertà di scelta nella scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;

RICHIAMATA la legge regionale 7 luglio 2006, n. 11 (Interventi regionali a sostegno della famiglia e della genitorialità) in cui la Regione Friuli Venezia Giulia sostiene la famiglia quale nucleo fondante della società e valorizza il ruolo dei genitori nei compiti di cura, educazione, crescita e tutela del benessere dei figli;

SOTTOLINEATO il ruolo della famiglia quale protagonista attiva e costruttiva della società friulana;
CONSIDERATO che:
- in tutto il Paese, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai bimbi della scuola dell’infanzia e pubblicate dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità, che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
E’ legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l’imposizione di un modello di società che prevede l’eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
 
- nel liceo “Giulio Cesare” di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
 
- in numerose scuole italiane, nello scorso mese di marzo e in occasione della c.d. “settimana contro il razzismo”, è stata proiettata a un pubblico di minori la sitcom gay “Vicini”, con numerose polemiche e proteste da parte delle associazioni dei genitori (nel video in questione vengono pronunciate frasi come ”La famiglia tradizionale deve finire”, o si assiste a scene di gay che si sposano davanti ad un prete, a sua volta omosessuale);
- nella scuola materna “I sei colori di Ugo” a Roma si è deciso quest’anno di sostituire la festa del papà con una più inclusiva “festa delle famiglie” per non discriminare una bambina con due madri lesbiche;
- la strategia dell’UNAR mira nei fatti a destrutturate la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli e in crescita questi insegnamenti;
- nell’opuscolo dell’UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di ««non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell’assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà»»;
- si sta moltiplicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il documento standard per l’educazione sessuale in Europa che prevede tra l’altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
- la legge c.d. “Scalfarotto”, relativa al contrasto dell’omofobia e della transfobia, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela;
RICHIAMATE, inoltre, le mozioni a sostegno della famiglia naturale approvate dal Consiglio regionale della Lombardia il 1° luglio u.s. e dal Consiglio regionale del Veneto il 14 ottobre u.s.;
Tutto ciò premesso; impegna la Giunta regionale
 
1) a individuare una data per la celebrazione della festa della famiglia naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente attraverso scuole, associazioni ed Enti Locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali;
2) a chiedere al Governo centrale la non applicazione del documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Presentata alla Presidenza il 27/10/2014
Così ne ha scritto in un proprio sito on line il settimanale diocesano di udine, la vita cattolica
Larga bocciatura in Consiglio regionale per una mozione che chiedeva l'istituzione di una festa
La famiglia? In Friuli-V.G. non è una cosa «naturale»
25.11.2014Respinta ieri pomeriggio con 22 voti contrari e 7 a favore la mozione depositata dai consiglieri Barbara Zilli (Lega Nord) e Claudio Violino (Misto) che impegnava la Giunta a individuare una data per celebrare la festa della famiglia, fondata sull'unione fra uomo e donna, promuovendone direttamente e indirettamente attraverso scuole, associazioni ed enti locali la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali, nonché a chiedere al Governo centrale la non applicazione del documento standard per l'educazione sessuale in Europa, redatto dall'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità. Alla base del provvedimento la considerazione che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell'affidamento e dell'adozione; inoltre il riferimento a quanto enunciato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemblea generale dell'Onu nel 1948 e dall'articolo 29 della Costituzione italiana, e alla legge regionale 11/2006 che sostiene la famiglia come nucleo fondante della società e valorizza il ruolo dei genitori nei compiti di cura, educazione, crescita e tutela del benessere dei figli. Al termine di un lungo e articolato dibattito, Zilli - che aveva illustrato il provvedimento - ha emendato parzialmente il testo, ma della votazione la mozione è risultata bocciata.
Per collegarsi alla fonte inserire in un motore di ricerca il link che trascrivo.



Mercoledì 26 Novembre,2014 Ore: 12:55
 
 
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