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www.ildialogo.org ANDATE E MOLTIPLICATEVI. L’UTILE DIASPORA DEI CANDIDATI CATTOLICI AL PARLAMENTO,da Adista Notizie n. 4 del 02/02/2013

ANDATE E MOLTIPLICATEVI. L’UTILE DIASPORA DEI CANDIDATI CATTOLICI AL PARLAMENTO

da Adista Notizie n. 4 del 02/02/2013

37019. ROMA-ADISTA. Azione cattolica con il Partito democratico, Comunione e Liberazione con il Popolo della libertà, Comunità di sant’Egidio e “movimento di Todi” con Monti, associazioni e gruppi impegnati nel sociale con Sinistra ecologia e libertà di Vendola e con Rivoluzione civile di Ingroia: volendo schematizzare il posizionamento delle associazioni cattoliche sulla base delle candidature alle prossime elezioni politiche, lo schieramento è questo.

Dall’Azione Cattolica acqua al mulino del Pd

Il Consiglio nazionale dell’Azione cattolica ha emanato una nota all’insegna dell’equidistanza (“Abbiamo a cuore il futuro dell’Italia”) in cui si dà un colpo a destra, chiedendo il diritto di cittadinanza per gli stranieri che vivono in Italia, e uno a manca, rivendicando maggiori sostegni alla famiglia riconosciuta dalla Costituzione (ovvero uomo e donna uniti in matrimonio). Tuttavia la maggior parte degli ex dirigenti di Ac e Fuci è candidata nelle file del Pd: ci sono i nomi noti di Rosi Bindi, cha ha superato le “forche caudine” delle primarie, e Giorgio Tonini; un altro ex fucino, Giuseppe Lumia (in Parlamento, dove è stato anche presidente della Commissione antimafia nel 2000-2001, da cinque legislature con il Pds, i Ds e poi il Pd) ha scelto invece la lista di Rosario Crocetta, alleata del Pd, “Il megafono” – per evitare delle primarie “a rischio”, sostengono alcuni –, di cui è capolista in Sicilia; poi il gruppetto degli “ambrosiani”, Franco Monaco, Paolo Cova e Daniela Mazzucconi, tutti e tre candidati in Lombardia, sebbene quest’ultima in posizione di non facile eleggibilità (e va aggiunto anche Fabio Pizzul, ex presidente dell’Ac ambrosiana, in lista con il Pd per le regionali della Lombardia); dall’Azione cattolica arrivano anche Francesco Russo (capolista in Friuli per il Senato) e soprattutto l’ex vicepresidente nazionale Ernesto Preziosi, uno dei candidati cattolici “illustri” annunciati urbi et orbi dallo stesso Bersani, insieme alla storica Emma Fattorini, al segretario del comitato organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani Edoardo Patriarca (ex Agesci), a Flavia Nardelli, segretario generale dell’Istituto Sturzo, a Carlo Dell’Aringa, docente di Economia alla Cattolica di Milano, a Giorgio Santini, dimessosi da vicesegretario aggiunto della Cisl (ma un altro cislino, dimissionario anche lui, il segretario confederale Gianni Baratta, corre con Monti). Ha scelto invece il listone di Mario Monti il ministro della Salute Renato Balduzzi, già presidente del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic, ovvero gli ex laureati di Azione cattolica) e per anni braccio destro di Rosi Bindi, soprattutto quando era lei a guidare il dicastero della Sanità: una sorta di “divorzio” in casa Ac.

Comunione e Liberazione ama Berlusconi

L’associazione storicamente “concorrente” dell’Azione cattolica, Comunione e liberazione, ha confermato sostanzialmente l’opzione preferenziale per il centro-destra berlusconiano. È vero che Mario Mauro, ex capogruppo Pdl al Parlamento europeo, ha fatto il salto ed è passato con Monti, ma il resto della pattuglia dei ciellini, a cominciare dal “celeste” Roberto Formigoni – numero due al Senato, in Lombardia, dopo Berlusconi – è rimasto fedele al Cavaliere: Maurizio Lupi, Raffaello Vignali (ex presidente della Compagnia delle Opere, braccio economico di Cl), Gabriele Toccafondi e Renato Farina, alias “Betulla” quando collaborava con il Sismi, sono tutti candidati in buone posizioni – quindi con ottime probabilità di elezione – con il Pdl.

La truppa di Todi sceglie Monti

Con Monti e Montezemolo è finita invece buona parte degli animatori degli incontri di Todi, vero preludio al governo del professore: il presidente delle Acli Andrea Olivero (ma il suo predecessore, Luigi Bobba, è nelle liste del Pd, così come il presidente delle Acli di Roma, Cristian Carrara, che è inserito nel “listino” di Nicola Zingaretti alle elezioni regionali per il Lazio), quello di Confcooperative (le coop “bianche”) Luigi Marino e di Confartigianato Giorgio Guerrini (candidato con l’Udc di Casini, alleato di Monti). Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori, fra i portavoce di Todi, non è candidato ma ha collocato in lista alcuni dei suoi, fra cui Augusta Sorriso, dirigente della sezione dell’Mcl a New York e candidata nella circoscrizione Nord America (un’altra dirigente del Mcl, Teresa Restifa, è però nelle liste del Pdl, circoscrizione Australia). Anche il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi non si candida – pare che aspiri a fare il bis da ministro – ma piazza alcuni dei principali dirigenti della “sua” Comunità di sant’Egidio: il portavoce, Mario Marazziti, capolista alla Camera nel Lazio, e Mario Giro, mentre il fratello di quest’ultimo, Francesco, corre per il Pdl, di cui è stato responsabile dei rapporti con il mondo cattolico. Nella coalizione che fa capo a Monti ci sono poi una serie di personalità “pro life”, di sicuro gradimento Cei: l’opusdeista Paola Binetti (in lista con l’Udc), il presidente del comitato Scienza & Vita Lucio Romano, il neurologo Gian Luigi Gigli – editorialista di Avvenire e medico di Eluana Englaro –, il presidente dell’associazione Famiglie numerose Mario Sberna, il focolarino Gennaro Iorio e Luca Marconi, di Rinnovamento nello Spirito.

Lo “strabismo” di due cattolici democratici

Scelte divergenti per due esponenti dell’area tipicamente cattolico-democratica che fa riferimento alla rete “Costituzione Concilio Cittadinanza” (C3dem; v. Adista n. 9/11): Michele Nicoletti, già presidente della Rosa bianca, è numero due in Trentino, alla Camera, nelle liste del Pd; mentre Maria Rosa Biggi, del coordinamento di cattolici democratici di “Agire politicamente” – sempre piuttosto duro, come del resto l’intera rete C3dem, nei confronti del governo Monti (v. Adista Notizie nn. 43 e 45/12) – è numero due per il Senato, in Liguria, proprio per Scelta Civica, la lista del professore.

A sinistra del centro-sinistra

Hanno invece optato per le liste a sinistra del Pd i rappresentanti dell’associazionismo impegnato nel sociale: Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! – rete di gruppi e associazioni molte delle quali di matrice cattolica come Pax Christi, Beati i costruttori di pace e Caritas – corre in Veneto per la Camera con Sinistra Ecologia e Libertà, subito dopo Vendola; invece Gabriella Stramaccioni, vicepresidente di Libera, il coordinamento antimafia fondato da don Ciotti, e il coordinatore della Tavola della pace, Flavio Lotti, sono in lista con Rivoluzione Civile, entrambi al secondo posto in diverse regioni dopo il capolista Ingroia, quindi eletti sicuramente se il cartello elettorale guidato dall’ex magistrato della Procura di Palermo supererà il 4%.

Niente candidatura per Tanzarella

È naufragata invece, sempre nelle liste di Rivoluzione Civile, la candidatura di Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, per cui si era mobilitata una ampia area della Chiesa di base – fra gli altri don Vitaliano Della Sala, p. Fabrizio Valletti, suor Rita Giaretta – e dell’associazionismo impegnato nel sociale, da Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo a Umberto Santino del Centro di documentazione antimafia “Giuseppe Impastato” di Palermo (v. Adista Notizie n. 3/13). Alla fine hanno prevalso le logiche dei partiti, anche contro il parere dell’assemblea di “Cambiare si può” – uno dei due soggetti della società civile, insieme ad Alba (v. Adista Segni Nuovi n. 47/12), presenti nel cartello guidato da Ingroia – e a Tanzarella è stato proposto il sesto posto: una posizione, quindi, di sicura ineleggibilità, così sia lui sia Speranza per Caserta, il movimento civico di cui è espressione (v. Adista nn. 4, 21 e 28/10), hanno preferito declinare. «Le assemblee provinciali di “Cambiare si può” in tutta Italia hanno mostrato di essere state totalmente inutili, perché hanno proposto dei nomi che non sono stati di fatto accolti se non in posizioni di non eleggibilità», scrive Tanzarella in una lettera aperta agli attivisti di Speranza per Caserta. «I partiti hanno dimostrato ancora una volta di non essere emendabili e di raccogliere al loro interno il peggio della nostra società. Almeno per me vale quanto dissi per le elezioni del 2008: “Dobbiamo cuocerci da soli il pane della democrazia”. Di fare il portatore di acqua per chi l’acqua la spreca non mi va». (luca kocci)

Articolo tratto da
ADISTA
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Martedì 05 Febbraio,2013 Ore: 16:08
 
 
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