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Brigate di solidarietà attiva

Rete di autorganizzazione popolare che raccoglie le forze di auto-aiuto della sinistra in favore delle emergenze in Italia, per dar voce a chi non ha voce e diritti a chi non vengono riconosciuti


CHI SIAMO - Il progetto di Nardò (Puglia)

Un anno vissuto intensamente dalla crisi del terremoto al terremoto della crisi, nei campi aquilani, davanti alle fabbriche in crisi, nei cortei. In queste ore stiamo chiudendo finalmente la fase di costruzione per il nostro intervento nella regione Puglia per quanto riguarda azioni di solidarietà a favore dei lavoratori braccianti. Lavoriamo ad un progetto che durerà una vita, perchè partirà da un luogo per andare poi in molte direzioni seguendo lo spostamento dei lavoratori braccianti. Le brigate della solidarietà si occuperanno, insieme all'associazione Finis Terrae, di gestire un campo realizzato in collaborazione con il Comune di Nardò. Il campo si svilupperà nell'agro della Masseria Boncuri, dove da due anni si tenta di fornire assistenza e accoglienza ai lavoratori presenti nella zona per svolgere la raccolta delle angurie. E' del tutto evidente che le funzioni di Finis Terrae e delle Brigate, nel sostenere l'intervento del Comune, sono orientate particolarmente all'emersione del lavoro nero e all'allargamento di percorsi di esigibilità dei diritti. Questo percorso necessita di legame con i lavoratori, che possono essere stabiliti solo attraverso lo strumento dell'accoglienza e dell'autorganizzazione. Si intende, infatti, predisporre azioni di monitoraggio del fenomeno e di orientamento legale e sociale sul territorio. La potenziale platea di lavoratori previsti a Nardò è nell'ordine delle 500 unità, con una composizione degli status giuridici articolata: vi sono, infatti, sia irregolari sia regolari, oltre a richiedenti asilo e rifugiati.
Dal 15 giugno una prima brigata sarà presente a Nardò, il progetto complessivo terminerà ad ottobre.
Non ci fermeremo però solo a Nardò, da agosto in poi prevediamo, previo monitoraggio precedente, di allestire una struttura di accoglienza, allestendo delle tende in un'area da individuare, che sia posta a ridosso di una delle zone del nord barese investite dal fenomeno degli stagionali. Le città di Barletta, Andria, Trani, Canosa e Ruvo di Puglia, infatti sono le zone dove l'apporto di migranti in agricoltura è particolarmente evidente e dove lo sfruttamento è la norma.
Le condizioni sociali dei lavoratori migranti in agricoltura sono assai dure e nella zona indicata, nonostante la presenza di vari soggetti del privato sociale, non esiste un intervento pubblico adeguato. Valutiamo pertanto che l'allestimento di un campo, anche se limitato nei numeri, possa essere un veicolo di pressione forte per tutte le istituzioni. Anche qui l'intenzione è quella di offrire, oltre all'accoglienza, anche forme di supporto legale e di orientamento sociale, con particolare riferimento alle questioni sanitarie. Vi è, infine, l'idea di promuovere, con altri soggetti, forme di emersione dal lavoro nero, mettendo in luce il fatto che fra i responsabili della crisi del settore agricolo meridionale vi è il fattore del sommerso, ed il ruolo che gioca la grande distribuzione nell'imporre il proprio prezzo, che può reggersi soltanto con il lavoro nero.
Il progetto, complessivo, che abbiamo chiamato la LEGA DEI BRACCIANTI DEL XXI SECOLO, è aperto a tutte le realtà, individuali e associative, politiche e sindacali che vogliono contribuire a favorire l'autorganizzazione dei lavoratori braccianti. Come Brigate, dopo quanto è accaduto a Rosarno, abbiamo pensato che a quella rivolta dovesse seguire un'azione concreta politica e sociale.

 


 



Venerd́ 02 Luglio,2010 Ore: 23:01
 
 
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