Roma (NEV), 17 marzo 2010 - “La libertà religiosa è sancita in modo inequivocabile dall'articolo 19 della Costituzione, e l'articolo 3 afferma l'eguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di religione”: con queste parole il sen. Lucio Malan (Pdl), valdese, ha presentato ieri una interrogazione a risposta orale al Consiglio dei ministri, in merito alle Intese tra lo Stato italiano e sei confessioni religiose, il cui testo fino ad oggi non è ancora giunto in Parlamento. Infatti, la Chiesa apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, la Sacra arcidiocesi d'Italia ed Esarcato per l'Europa meridionale, l'Unione buddista italiana e l'Unione induista italiana, attendono ancora che i rispettivi disegni di legge tesi a disciplinare le singole Intese con lo Stato, vengano ratificati dai due rami del Parlamento.

“Non risulta che nel lungo iter procedurale per ottenere l'Intesa siano emersi problemi di alcun genere nei confronti delle sei confessioni interessate o dei loro fedeli – ha proseguito Malan, chiedendo al governo di sapere, a oltre 12 anni dall'inizio della procedura per alcune, quando intenda “presentare i disegni di legge relativi alle Intese già stipulate, ovvero quali difficoltà ostino a un tale fondamentale adempimento”.