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www.ildialogo.org Antifascismo e nuovo movimento per la pace: dieci TESI,a cura di Giuliano Ciampolini

Antifascismo e nuovo movimento per la pace: dieci TESI

a cura di Giuliano Ciampolini

Cari/e, anche a mio modestissimo parere è necessario promuovere un movimento antifascista e antirazzista più ampio possibile ed è necessario ricostruire rapidamente anche un'area politica progressista di dimensioni popolari che si proponga di dare attuazione ai diritti scritti nella prima parte della Costituzione Repubblicana e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Aggiungo che, mentre le organizzazioni e le persone progressiste e di sinistra "lavorano" a queste due "ricostruzioni", sarà anche necessario reagire - tramite presidi e manifestazioni antifasciste/nonviolente - ad ogni iniziativa minacciosa/intimidatoria dei nazifascisti... come è avvenuto più volte nei confronti della buona esperienza di accoglienza a Vicofaro.
In Toscana, come in tutta Italia, le grandi organizzazioni democratiche e antifasciste hanno sempre aderito a quasi tutti i presidi e manifestazioni antifasciste convocate con intenzioni nonviolente, come è avvenuto decine di volte e anche recentemente a Firenze: inscandicci.it
Un caro saluto.
Giuliano
P.S. - Di seguito trovate, elaborate da PEPPE SINI, 10 TESI sull'antifascismo e altre 10 per rilanciare un movimento per la pace efficace e quindi, necesariamente, di dimensioni popolari.
Peppe Sini,
direttore responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo.
aadp.it
27 aprile 2018
Antifascismo: dieci tesi
La mattina del 24 febbraio 2018 a Viterbo, in preparazione e come contributo alla manifestazione nazionale "Contro tutti i fascismi, contro tutti i razzismi" del pomeriggio a Roma promossa dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e da molte altre associazioni democratiche, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si è svolto un incontro di riflessione. Esso è stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese con il breve ragionamento una cui sintesi in forma di dieci tesi trascriviamo di seguito.

1. La democrazia è il contrario del fascismo. Nel fascismo si rompono le teste invece di contarle, nella democrazia si contano le teste invece di romperle. Gli esseri umani, in quanto dotati di teste, possono vivere una vita degna in democrazia, non sotto il fascismo.

2. Il fascismo è violenza, sottomissione alla violenza, adorazione della violenza. L'antifascismo è opposizione alla violenza, lotta concreta e coerente contro la violenza, quindi nonviolenza. La violenza è nemica degli esseri umani, poiché il suo fine ultimo e il suo primo principio è violentare gli esseri umani fino a sopprimerli; la nonviolenza è la scelta degli esseri umani che vogliono vivere e convivere e che sanno che il fondamento della convivenza è nell'agire nei confronti delle altre persone così come vorresti che le altre persone agissero verso di te.

3. Il fascismo è guerriero: e poiché la guerra consiste nell'uccisione degli esseri umani, caratteristica essenziale del fascismo è la volontà di uccidere, di uccidere gli esseri umani. E gli esseri umani che il fascismo brama uccidere siamo tutti noi, tutti gli esseri umani viventi, e noi sappiamo che toltaci la vita più nulla ci resta, poiché il diritto e l'esperienza della vita costituiscono il diritto e l'esperienza senza i quali nessun altro diritto ed esperienza sussiste. Essere esseri umani è essere antifascisti.

4. Il fascismo è razzista: poiché il razzismo è l'invenzione attraverso la quale si possono perseguitare innumerevoli innocenti semplicemente dichiarandoli "altri", ed in quanto "altri" privi di diritti e passibili di rapina, di schiavitù e di morte. Ma ogni essere umano è un altro rispetto ad ogni altro essere umano, poiché l'umanità è costitutivamente una e plurale: tutti gli esseri umani sono eguali in dignità e diritti e tutti gli esseri umani sono irriducibilmente diversi per caratteristiche personali. Tutti gli esseri umani sono quindi "altri", e pertanto effettuali o potenziali vittime di razzismo, e il razzismo è quindi un crimine contro l'umanità perché tutti gli esseri umani pretende di escludere ed uccidere. Razzismo e umanità sono incompatibili.

5. Il fascismo è maschilista: per il fascismo le donne sono schiave degli uomini, macchine da riproduzione, strumenti al servizio del potere patriarcale, oggetti in quanto tali privi di diritti. Il fascismo nega l'umanità delle donne. Per il fascismo violentare una donna non è un delitto contro una persona, ma solo contro la "stirpe". Per il fascismo un marito che uccide la moglie ha difeso il proprio "onore". Noi crediamo invece che ogni essere umano è un essere umano. Noi sappiamo che il maschilismo è la prima radice e il primo modello di ogni violenza. Noi pensiamo che l'umanità sarà libera solo quando avrà sconfitto il maschilismo.

6. Poiché il fascismo è barbarie, l'antifascismo è antibarbarie, quindi civiltà. Poiché il fascismo è violenza strutturale e in atto, l'antifascismo è lotta nonviolenta contro ogni oppressione ed edificazione nonviolenta di una società di persone libere e responsabili, eguali in diritti, solidali. Poiché il fascismo è dittatura di uno, l'antifascismo è l'alleanza di tutti gli esseri umani per la comune liberazione.

7. Antifascismo, democrazia, nonviolenza: sono tre parole che significano la stessa cosa.
L'antifascismo s'invera nella democrazia.
L'antifascismo e la democrazia s'inverano nella nonviolenza.
La Resistenza continua e si adempie nella nonviolenza.

8. Ogni essere umano è fragile e perituro, esposto alla violenza, al dolore, alla morte. Da questa nozione l'antifascismo, la democrazia, la nonviolenza traggono il dovere del mutuo soccorso, dell'universale aiuto, della compassione e della benevolenza. Questo sentire, questo sapere, questo dovere è l'umanità dell'umanità, è la civiltà come impegno comune al bene di tutti.

9. Solo la scelta della nonviolenza è integralmente antifascista. Solo la scelta della nonviolenza pienamente realizza la democrazia. Solo la scelta della nonviolenza riconosce l'umanità di ogni essere umano. Solo la scelta della nonviolenza umanizza l'umanità

10. Ogni vittima ha il volto di Abele. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Difendere la vita, la dignità, i diritti di ogni essere umano. Difendere il mondo vivente casa comune dell'umanità. Condividere il bene ed i beni. Decidere insieme ciò che tutti riguarda: una persona, un voto. Nessuno sia abbandonato all'asservimento, alla miseria, alla fame, al freddo, alla solitudine, alla paura, al dolore, al male, alla disperazione e alla morte. Solo la nonviolenza può salvare l'umanità dalla catastrofe. La nonviolenza è l'antifascismo vivente.
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22 aprile 2018
Per una nuova iniziativa del movimento per la pace
Dieci tesi sul conflitto siriano e non solo
di Peppe Sini
Provo ancora una volta a dire nel minor numero di parole che mi sia possibile ciò che dire mi sembra necessario.

1. Devono essere espresse insieme sia la necessaria denuncia e condanna dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalle forze armate americane e dai loro alleati e protetti, sia la necessaria denuncia e condanna dei crimini commessi dal regime siriano e dai suoi alleati e protettori (come dagli altri attori – istituzionali e non – che stragi in quell’area stanno compiendo). Altrimenti si resta subalterni alla propaganda degli assassini e non si fa opera non di verita’ e di solidarieta’ con le vittime e con l’umanita’ intera.

2. Occorre riconoscere che lo sviluppo tecnologico ed organizzativo mondiale attuale ha reso definitivamente inutilizzabili ai fini dell’emancipazione dei popoli e dell’abbattimento delle dittature tutti gli strumenti fondati sull’uso della violenza: la guerra d’indipendenza, la rivoluzione del popolo in armi, la guerriglia, nell’attuale situazione dell’umanità sono ormai del tutto inefficaci al fine della liberazione delle persone e dei popoli oppressi.

3. Ogni via militare alla liberazione è destinata al fallimento. Sia per motivi contestuali (in un mondo ormai unificato nel segno dello sfruttamento i poteri dominanti non concedono ad alcuna area del pianeta separazione ed autonomia), sia per motivi intrinseci (chi prende il potere con le armi instaura un regime di polizia: le armi asserviscono le persone).

4. La guerra, ogni guerra, in qualunque sua forma, è nemica dell’umanità poichè sempre e solo consiste nell’uccisione di esseri umani, e coincide ormai con la minaccia dell’estinzione dell’umanità.

5. Militarismo ed armi inibiscono inoltre ogni possibilità di democrazia e rispetto dei diritti umani.

6. L’unica risorsa che resta all’umanità nella sua lotta per la liberazione da tutti i poteri oppressivi è la nonviolenza: come scelta filosofica e morale, come insieme di concettualizzazioni e di tecniche deliberative ed operative, come metodo di lotta sociale e politica, come modello di organizzazione economica e politica, come strumento di interpretazione di se’ e del mondo, come forma di convivenza che l’umanita’ intera abbraccia e come responsabilita’ per l’intero mondo vivente.

7. La politica nonviolenta necessaria per contrastare i conflitti bellici, i regimi dittatoriali, le dominazioni rapinatrici e schiaviste e le organizzazioni criminali e terroriste deve avere due caratteristiche indispensabili: promuovere la smilitarizzazione e realizzare il disarmo. Se non si realizza un processo di smilitarizzazione e di disarmo non vi è nessun passo avanti verso la pace, la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

8. Il perno fondamentale e la prova decisiva della bonta’ e dell’efficacia di una azione nonviolenta che contrasta guerre, dittature, rapine e schiavitù è la libertà delle donne. Solo se cresce e si afferma la libertà delle donne si procede verso la pace, la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

9. Anche lo strumento delle sanzioni internazionali si è rivelato ormai del tutto inefficace ai fini della difesa dei diritti umani: occorre rovesciarne la logica. Invece di punire un popolo per i crimini dei suoi oppressori, occorre promuovere ovunque azioni positive di soccorso umanitario e cooperazione internazionale che abbiano le seguenti caratteristiche: non la pretesa di rovesciare un regime, ma la pratica concreta di aiutare le popolazioni recando loro aiuti alla sola condizione che questi aiuti non siano gestiti dal regime ma direttamente dalle comunita’ locali cui essi sono destinati. Confidando nel fatto che una concreta pratica di aiuto alle comunita’ locali in se stessa favorisce non solo il benessere di quelle comunità ma sviluppa anche solidarietà, fiducia, e quindi democrazia. E’ solo promuovendo il benessere delle comunità e delle popolazioni che si promuove la democrazia e il riconoscimento e rispetto dei diritti umani.

10. Occorre ragionare ormai nella logica dell’unità dell’umanità come dato di realtà. Non v’è più distinzione tra politica interna e politica estera, ma tra amministrazione locale e politica dell’umanita’, e la politica dell’umanità s’invera già anche nell’amministrazione locale che fa scelte coerenti di responsabilità e di giustizia, ovvero che nel suo agire locale tiene conto dell’intera umanità e dell’unico mondo vivente. Dal diritto internazionale modulato sulla primazia degli stati occorre passare al diritto dell’umanità unificata, in un cammino che valorizzando le sue istituzioni giuriscostituenti (l’Onu e le sue articolazioni) muova verso le adeguate forme di interazione ed integrazione che dalle comunità locali e dalle istituzioni di esse rappresentative giungano a forme sempre piu’ ampie di cooperazione, condivisione e corresponsabilita’ tali da garantire ad ogni essere umano in qualunque luogo del mondo la solidarieta’ necessaria all’inveramento dei suoi diritti e tali da garantire la protezione del mondo vivente dalla minaccia di irreversibili devastazioni.

A tutte le guerre e le uccisioni il movimento per la pace deve opporsi.
A tutti gli eserciti e le armi il movimento per la pace deve opporsi.
A tutti i regimi e i poteri oppressivi il movimento per la pace deve opporsi.

Solo se fa la scelta della nonviolenza, la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, la scelta concreta e coerente della nonviolenza, il movimento per la pace può contrastare guerre e dittature. Solo la nonviolenza può salvare l’umanità.
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Ancora sul 25 aprile
PERCHÉ CI SIAMO LIBERATI
È la ragione stessa per la quale ci siamo poi dati una Costituzione antifascista. Ma abbiamo anche voluto un costituzionalismo democratico, in cui i pubblici poteri realizzino la giustizia sociale mediante la rimozione degli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza e impediscono il pieno sviluppo di tutte le persone.
Pubblichiamo il discorso di Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale,
tenuto a Carpi (Modena) il 25 aprile 2018 per la Festa della Liberazione.
LEGGI SU:
chiesadituttichiesadeipoveri.it
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18 maggio 2018 - Patria indipendente
Nel tempo del cyberfascismo
Massimo Corradi
Nostalgie sul web: profili giuridici e possibili rimedi.
Urgente e necessario che i cittadini segnalino contenuti apologetici del fascismo e pagine razziste
alla Polizia Postale e/o all’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale)
LEGGI SU:
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16 aprile 2018
Discorso d’odio durante la campagna elettorale.
Amnesty: 787 segnalazioni raccolte in 23 giorni, più di 1 messaggio all’ora
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LEGGI SU:
pressenza.com
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19 aprile 2018
Domanda antica, risposte nuove:
i nostri media sono antifascisti?
Giuseppe Mazza
(Copywriter, dopo dieci anni in Saatchi&Saatchi e Lowe Pirella ha fondato Tita, la sua agenzia. Dirige Bill Magazine, la rivista italiana di studi sul linguaggio pubblicitario. Ha pubblicato "Bernbach pubblicitario umanista" e "Cose Vere Scritte Bene" (Franco Angeli). Ha scritto per Cuore, Comix, Smemoranda, Il Venerdì. Questo testo rielabora un intervento letto nel corso di “La Banalità del Male-Convegno Antifascista”, tenutosi a Milano – Palazzo Reale. 14 aprile 2018.
LEGGI SU: articolo1mdp.it
 
 



Venerdì 25 Maggio,2018 Ore: 17:32
 
 
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