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www.ildialogo.org Concordato: Creazione dello stato Vaticano,di Beppe Manni

Concordato: Creazione dello stato Vaticano

di Beppe Manni

(Gazzetta di Modena 11 febbraio 2018)
Fino al 1977 l’11 febbraio si stava a casa da scuola: era la festa della Conciliazione. Nel 1870 il Re d’Italia aveva occupato lo Stato Pontificio e aveva dichiarato Roma capitale del Regno d’Italia. Pio IX l’ultimo Papa re, scomunicò gli attori di questo attacco alla sacralità del pontefice, fino alla morte si chiuse in Vaticano come ‘prigioniero’. Nel 1874 proibì ai cattolici di partecipare alla politica del nuovo stato: “Non expedit”: “Non devi partecipare”.
Nel 1929, finalmente la ‘Conciliazione’, la rappacificazione, l’accordo tra il papa e lo stato fascista attraverso il “Concordato”. L’accordo firmato da Mussolini e il Card. Gasparri, prevedeva la nascita dello Stato Vaticano indipendente e sovrano; un risarcimento economico per i beni ‘sottratti’; l’esenzione da molte tasse sui beni ecclesiastici; il riconoscimento degli effetti civili al matrimonio canonico (fatto dal parroco) che il tribunale ecclesiastico poteva annullare e, anche in questo caso, era ratificato dal foro civile come ‘mai avvenuto’ (una forma di divorzio ante litteram, senza “impegni”). Veniva istituzionalizzato l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche (gli insegnanti erano in genere preti); era previsto il cappellano negli ospedali, nelle carceri e nell’esercito (con i gradi di ufficiale): tutti stipendiati dallo stato.
La Costituzione all’art. 7 accolse i “Patti Lateranensi” (il concordato). Anche se nell’art 8 affermava la laicità dello stato: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”.
Il nuovo concordato del 1984, estende l’insegnamento religioso anche alle scuole elementari e materne e stabilisce la possibilità di destinare l’8 per mille alla chiesa cattolica.
La ‘presenza fisica’ dello Stato Vaticano in Italia e il Concordato, condizionò pesantemente la libertà laica e politica della Repubblica Italiana ed è stata la causa di un profondo anticlericalismo tutto italiano. Infatti anche se gli articoli 3 e 8 della Costituzione dichiarano la laicità dello stato, il cattolicesimo è rimasto praticamente la religione di stato con espliciti privilegi: l’insegnamento confessionale della religione cattolica nelle scuole, l’esposizione del crocefisso nelle sale pubbliche (compresa la scuola); la concessione di grandi spazi pubblici e televisivi; una certa emarginazione delle altre religioni (anche se oggi sono state siglate diverse intese tra Stato Italiano e minoranze religiose); la frequente ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche nella politica italiana. Ricordiamo la legge sul divorzio, sull’aborto, sul fine vita. L’obiezione di coscienza per i medici. E la dichiarazione dei “valori non negoziabili” proclamati dai vescovi che hanno condizionato le scelte dei politici cattolici. Il Vaticano è uno ‘stato’ con un suo esercito e i suoi ambasciatori in tutto il mondo.
Nel 1929 era forse giusto prevedere un concordato in un’Italia, ferita dalla breccia di Porta Pia e quando i cittadini si dichiaravano in maggioranza cattolici.
Oggi bisognerebbe ridiscutere questi “patti” anche per la presenza di altre religioni e specialmente per una massiccia laicizzazione del cittadini e l’abbandono progressivo e silenzioso di molti italiani dalla chiesa.
La rinuncia a molti privilegi economici e politici, liberebbe la chiesa cattolica da molti lacci ed equivoci e renderebbe più trasparente il suo annuncio evangelico.



Mercoledì 14 Febbraio,2018 Ore: 11:34
 
 
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