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www.ildialogo.org UN PAESE DI VECCHI. Il mondo perduto,di Beppe Manni

UN PAESE DI VECCHI. Il mondo perduto

di Beppe Manni

(Gazzetta di Modena 26 novembre 2017)
Berlusconi, il “piccolo” vecchio, dopo aver inventato “Forza Italia” oggi vuole fondare un nuovo partito: “Forza vecchi”. Sta coccolando gli anziani, visto che i giovani non ci sono.
In un film del 1979 con Ugo Tognazzi ‘Il treno della sera’: la a società è retta solo da giovani. Gli over 50 vengono mandati in vacanza in un isola caraibica e sistematicamente eliminati. Il film che vi suggerisco invece è intitolato “Il mondo perduto”. Un virus maledetto ha colpito i genitali maschili che non riescono più a fecondare le femmine. Il paese, la terra sta invecchiando, non ci sono più neonati e bambini. Poi scompaiono i giovani e gli adulti. Rimane una società abitata da anziani signori rimbecilliti e da vecchie donne incartapecorite. Nessuno è più in grado né vuole lavorare, i robot programmano ed eseguono ogni compito. Non ci sono più innovazioni e cambiamenti, tutto procede inesorabilmente verso il tramonto. Non discussioni né contrapposizioni. Non si ride più ci si compiange. Si discute litigiosamente sul nulla, ognuno mantiene il suo ruolo di potere e non vuole che qualcosa cambi. Grandi liturgie pubbliche religiose e politiche in ricordo del passato. Conservazione dei musei e dei monumenti. Tutto è rallentato. Gli spettacoli più seguiti sono film sul passato e i funerali.
In verità è un film ancora da girare. Ma se passeggiamo per la nostra città: pochi bambini che giocano, giovani rintanati non si sa dove, adulti intenti al lavoro o in famiglia. I quartieri sono popolati per lo più da vecchi e anziani nelle polisportive, negli orti, nelle università della terza età, nelle parrocchie, e poi…nelle case di cura, negli ospedali, negli ambulatori e nelle farmacie, nei parchi in carrozzina accompagnati da badanti. Parlano del buon tempo andato, di ristoranti, di nipoti, ma specialmente dei tanti malanni che li affliggono.
E’ forse un anticipo del futuro imminente? Settantenni saputi e presuntuosi, geronti grintosi dai capelli bianchi o colorati. Presunti filosofi e sacerdoti dalle lunghe vesti: sputano sentenze, criticano i giovani, determinano per scopi innominabili e personali le sorti politiche dei partiti e del paese. Stanno incollati alla poltrona e passano da una carega a una sedia a rotelle, sottraendo il lavoro ai giovani trentenni bravi, competenti, pieni di vita e di risorse. Li lasciamo invecchiare i nostri giovani e ragazze nell’ombra. Quando la falce della sorella nera finalmente toglierà di mezzo i vecchi, sarà troppo tardi. Infatti i vecchi oggi non muoiono più e chi vuole morire non lo lasciamo andare.
L’anziano nell’antichità aveva 60 anni; era amato e rispettato. Ma se ne ascoltava il consiglio, solo se era saggio onesto e meritevole per il lavoro fatto. Le sorti della patria nel governo, nel lavoro, nel commercio, erano nelle mano dei giovani.



Domenica 17 Dicembre,2017 Ore: 17:28
 
 
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