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www.ildialogo.org Omaggio alla Catalogna ed alla buona politica,di Amina Donatella Salina

Omaggio alla Catalogna ed alla buona politica

di Amina Donatella Salina

Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
Dedicato a Carles Puigdemont, Oriol Junqueras, Jordi Turull, Meritxell Borràs, Clara Ponsatí, Joaquim Forn, Josep Rull, Lluís Puig, Meritxell Serret, Dolors Bassa, Jordi Cuixart i Jordi Sànchez.
 
Alla fine dello scorso secolo sociologi ed economisti ci avevano tediato con innumerevoli analisi più o meno catastrofiste sulla fine della civilta’ e della storia e sulla vittoria definitiva del capitalismo. Se ancora non ci sono valide alternative a quest’ ultimo, la questione catalana riporta al centro la buona politica, da sinistra. Ma non c e’ da stupirsi del fatto che la sinistra nostrana non abbia capito nulla liquidando il referendum catalano come espressione velleitaria di una protesta egoista e reazionaria al pari del referendum scozzese e dell’ exploit dell’ estrema destra in diversi paesi d Europa. Peccato che l ‘analisi del voto catalano ci consegna un buon 40% DI VOTO A SINISTRA, socialisti del Psoe esclusi, considerando solo il fronte indipendentista, liderato dall ERC un partito storico di sinistra laica che dovrebbe prendere circa il 30% dei voti alle elezioni. Per la prima volta dalla Guerra Civile del 1936 un intero Governo viene messo in carcere in Spagna a causa delle proprie idee. La violenta repressione della manifestazione del 1 ottobre, data del referendum autorganizzato e’ l apice di anni in cui l autonomismo catalano e’ stato ridimensionato tramite due bocciature dell’ autonomia grazie a due sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato gli Statuti della Generalitat gia’ firmati e decisi nelle contrattazioni tra Governo centrale e Governo locale. Nel 2008 in piena crisi economica Barcellona si vide sottrarre oltre il 25% delle entrate dal Governo di Madrid e fu costretta a drammatici tagli al sociale. Si vide gente per strada sfrattate dormire sotto ponti ed un drammatico calo della prevenzione sanitaria dell aiuto alle madri sole ai tossicodipendenti ed agli anziani con ricadute che i cittadini stanno ancora pagando. Le ragioni del sollevamento popolare non sono meramente economiche ma affondano le loro radici in una storia diversa in cui il Paese fu piu volte militarmente occupato da Madrid al punto che durante il franchismo fu vietato l uso della lingua catalana. Il processo ebbe una accelerazione due o tre anni fa a causa della crisi dei partiti storici che avevano dominato la scena politica travolti dalla corruzione. Dopo la crisi dei governi locali, diretti dal Partito Popolare in coalizione con i socialisti e con una piccola parte dei nazionalisti ,governi poi travolti da innumerevoli scandali, la Catalogna stava cercando in una nuova classe dirigente incarnata dalla nuova alcaldesa( sindaca) di Barcellona Ada Colau, che dirige una lista civica nei rappresentanti della sinistra storica Esquerra Repubblicana e Cup ,una formazione simile al Pdup o a Rifondazione , e a Podem ,Podemos catalano. Questa coalizione e’ quella che vincera’ presumibilmente le elezioni del 21 Dicembre convocate da Rajoy che dovra’ poi trattare con il nuovo Governo .Abbiamo visto nel silenzio dell Europa e dei difensori dei diritti umani un Governo eletto dal popolo passare dal potere alla prigione senza batter ciglio cosa che non e’ piu avvenuta a memoria d uomo in Europa. Trattati come delinquenti come ladri da un potere che si regge su una elite che sta dissanguando la Spagna ed il cui premier Rajoy e’ sospettato di riciclaggio di denaro sporco per conto del partito. Sono stata in Spagna a Granada nell’ aprile scorso nulla sapendo della questione catalana, mi sono trovata bene non avrei mai immaginato la cascata di odio xenofobico che a comando di sarebbe riversata qualche mese dopo sul popolo catalano a suon di insulti accomunati ai neri ed ai marocchini parimenti insultati da un razzismo istituzionale, che permette l arretratezza di parte della società spagnola che vive in una povertà studiata a tavolino mentre il salario minimo dei braccianti agricoli e’ fermo a tre euro l ora Oggi su Il Nacional.cat quotidiano online trilingue portavoce dell’ indipendentismo catalano e’ uscita una bellissima e commovente Lettera aperta ai prigionieri e agli esiliati del giornalista Jordi Galves. Mentre altrove la politica viene vista come impotenza o rassegnazione da parte degli elettori e come ruberie e prebende da parte degli eletti in Catalogna cresce una fitta rete sociale di associazioni in prima fila per migliorare la vita dei cittadini con un progetto di scuola pubblica inclusiva ed aperta, una rete sociale che rende la società piena di volontà di migliorare di collaborare e di aiutare coloro che sono rimasti indietro non solo nel campo culturale e linguistico ma anche in altri campi Nonostante l esilio di parte della classe dirigente e l imprigionamento del resto,il popolo continua a scendere in strada contro la repressione del Governo di Madrid mentre e’ di oggi una dichiarazione del presidente Carles Puidgemont ( tecnicamente presidente della Generalitat in quanto non puo’ essere sollevato dall’ incarico altri che dal Parlamento ) che lascia aperto uno spiraglio di trattativa per rinunciare per ora all indipendenza e contrattare una piu vasta autonomia nel quadro dell’ unita’ del Paese. Balza agli occhi l enorme differenza tra la brutalita’ del regime che sta avendo solo in questi ultimi giorni un ripensamento da parte di alcuni settori dell’ opinione pubblica spagnola, incluso un centinaio di giudici che hanno protestato per il modo in cui la giudice Lamela ha portato avanti l inchiesta arrestando in 24 ore mezzo Governo e la pratica puntigliosa della non violenza da parte dell’ insieme del popolo catalano che risponde alle manifestazioni spagnoliste infiltrate di ultras calcistici ed estremisti di destra con le cacerolas ed i minuti di silenzio con uno sciopero generale molto partecipato ma senza estremismi. Il boicottaggio pacifico sara’ la strada scelta dalla popolazione fino all ottenimento di una piena democrazia e giustizia ristabilendo il Governo legittimo che sia indipendentista o no.A loro ai prigionieri ed agli esuli va tutta la mia ammirazione (Al punto da riuscire a capire il catalano in due mesi di studio seguendo la rassegna stampa )

 
Amina Donatella Salina

 



Martedì 14 Novembre,2017 Ore: 23:32
 
 
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