- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (308) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org SALVINI E I NAPOLETANI,di Nino Lanzetta

SALVINI E I NAPOLETANI

di Nino Lanzetta

Lo sbarco di Salvini a Napoli di due settimane fa ha causato una vera e propria rivolta, sfociata in episodi di guerriglia urbana. I giovani hanno tentato di vietarne la manifestazione nei locali della Mostra d’oltremare con l’occupazione della sala delle conferenze nei giorni precedenti, riuscendo ad ottenerne l’annullamento per motivi di ordine pubblico. Poi, d’ordine del Ministro Minniti, la manifestazione è stata confermata ed esplosa la rabbia dei napoletani. La città è insorta con proteste e un corteo di migliaia di persone, nei quale, purtroppo, si sono infiltrati blak – bloc non solo napoletani che hanno messo a ferro e fuoco il quartiere, lanciato bombe carta, molotov, petardi, hanno rovesciato cassonetti e lanciato oggetti di ferro e pietre. Sono episodi che si sono sempre verificati in analoghe manifestazioni in altre città e che la polizia, in assetto antiguerriglia, non ha arginato, isolandone i violenti che, dopo tante mascalzonate, dovrebbero essere ormai noti alle questure di tutt’Italia. Il popolo napoletano, invece, nella sua antica civiltà ha manifestato pacificamente. La destra e la stampa che la rappresenta ha accusato il sindaco De Magistris di aver fomentata la rivolta non mettendo in rilievo la grave provocazione della Lega ed i pericoli per l’ordine pubblico, dando esclusivamente risalto alla libertà di parola di tutti che nessuno mette in discussione.
Salvini da tempo parla alla pancia dei meridionali con l’obbiettivo di poter fare proseliti per la sua Lega anche nel sud, convinto che i disagi, la povertà, l’emarginazione di interi pezzi di società e la disoccupazione possano essere argomenti da cavalcare con il suo populismo di bocca buona. Ha fatto buca perché il popolo napoletano non si fa infinocchiare dalle chiacchiere dell’ultima ora e la città è insorta con cortei e proteste di migliaia di cittadini napoletani guastati da pochi violenti.
Alle popolazioni del sud non sfugge che Salvini è il responsabile della Lega Nord, un movimento etnografico, profondamente razzista ed antimeridionalista, che ha come obbiettivo la secessione e l’autonomia della Padania. Nata, nel 1989, come unione di alcuni movimenti autonomisti del Nord, presto si trasformò in partito sotto la guida di Bossi e con una ideologia ben marcata di federalismo, regionalismo, nazionalismo etnico, lotta all’immigrazione, razzismo e secessionismo. Il suo simbolo è il carroccio e il suo ideologo, fino alla rottura con Bossi, è stato il professore Gianfranco Miglio. Il fine dichiarato è, ancora oggi, la trasformazione dello Stato italiano in senso federale. Lo Statuto, modificato nel 2015 – on Salvini segretario - recita ancora: “(La Lega) … ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania, attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica federale indipendente e sovrana”. Con Salvini assume connotati ancora più marcati di destra alla Le Pen, una politica sovranista, euroscettica (si propone di uscire dall’Europa e di tornare alla lira), di xenofobia (rivolta contro gli immigrati che vuol rimandare tutti a casa erigendo mura e militarizzando le frontiere), di omofobia (contro le unioni civili e i gay) di vero e proprio razzismo anche contro i meridionali, ai quali ha sempre sparato addosso spargendo odio. Salvini ha scarsa cultura politica, storica ed economica, è populista nella forma più viscerale ed elementare, parla alla pancia e mai alla coscienza ed all’intelligenza e la sua pochezza culturale è proporzionale solo alla sua supponenza. Non si è mai dimostrato amico del Sud del quale ha vituperato il suo parassitismo e la scarsa voglia di lavorare. In passato ha usato parole volgari e sprezzanti contro i napoletani: “Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani” che sono stati chiamati, più volte, colerosi invocando la lava del Vesuvio. E’ ancora contornato da personaggi razzisti come Borghezio, Calderoli, Buonanno, Gentilini, Fedriga, solo per citare i primi che vengono in mente.
Con queste premesse sbarca a Napoli e vuole parlare nel luogo simbolo della città. Il punto non è la legittimità di poter manifestare liberamente il proprio pensiero, ma di voler venire a Napoli con la presunzione di poter impunemente far credere di essere un amico dei napoletani e di favorirne lo sviluppo e l’occupazione. “Napoli -scriveva Giorgio – ha due cose che a gran parte delle città italiane sono sconosciute: la plebe e la metropoli antica come Alessandria, come Calcutta, come Bombay dove un numero sterminato di persone sopravvivono prima di vivere, dove ogni giorno folli enormi si mettono in moto cercando la sopravvivenza senza sapere bene dove trovarla:” è povera, emarginata, la sua classe dirigente incapace, ma è anche una città di grandi tradizioni culturali, artistiche e storiche; una città che, a differenza di Milano, è stata capitale per secoli e sa individuare con antica saggezza, i parolai intriganti dai veri amici. Ed in Salvini hanno avvertito da subito la provocazione e non l’amico ed hanno reagito, ognuno alla sua maniera: i giovani con le proteste, i cortei ed anche le violenze e le occupazioni, gli uomini di cultura con i loro commenti, molti cantautori, dai 99 Posse a Gragnaniello, Bennato, Senese con la canzone, “Gente d’ ‘o sud” che è un inno all’accoglienza, un no al razzismo ed alla violenza e alla provocazione di un Salvini che viene a Napoli per raccattare una manciata di voti. Perfino i neoborbonici con la riscoperta del famoso pernacchio del film l’Oro di Napoli nel quale Eduardo consigliava gli abitanti di un quartiere di accogliere il ras del momento che sputava sui passanti. I napoletani lo hanno accolto al grido di: ”Napoli non ti vuole”. Per loro Salvini non è altro che ‘o straniero!. Ed è questa la vera lezione della stragrande popolazione dei napoletani.
NINO LANZETTA



Martedì 28 Marzo,2017 Ore: 16:59
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info