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www.ildialogo.org Le morti sul luogo di lavoro   in Italia e le omissioni dei media.,di Claudio Cossu

Le morti sul luogo di lavoro   in Italia e le omissioni dei media.

di Claudio Cossu

La stampa nazionale non ha dedicato molto spazio ai quattro operai morti a Messina, per esalazioni di gas nel traghetto in cui lavoravano onestamente, nella effettuazione di operazioni di pulizia e saldatura nella sentina, a pochi giorni, peraltro, da un altro simile, tragico evento nel porto di Salerno.  Alla relativa tragedia, avvenuta alla fine del novembre 2016, non è stato, dunque, dedicato molto spazio, le loro morti sono state guardate con noia dai "media", quasi con indifferenza, scavalcate da notizie più interessanti, più attuali quali quelle concernenti gli allarmismi, del tutto immotivati, per asseriiti casi di meningite in Italia, fatti apparire come un'emergenza, ma poi rivelatisi fonte di dilatata ed ipertrofica informazione distorta ed imprecisa. O dalle voci di ridicoli attentati con droni islamici, di natura del tutto infondata ma producenti "scoops" più ammiccanti  e degni di attenzione per il grande pubblico.  Ovvero da ipotetici attentati dell'Isis sull'Italia, o dalle schermaglie politiche, dai resoconti di "talk show" eternamente eguali, monotoni e noiosi. La notizia delle morti sul lavoro sopra esposte, infatti, è stata relegata in quarta pagina dalla stampa nazionale e quasi omessa dalle emittenti televisive." Il Piccolo" l'ha addirittura messa in decima pagina, tanto....non fa notizia!. A riprova di ciò, l'incidente grave occorso il 3 gennaio u.s. all'operaio di Sedegliano - Udine ( grave trauma da schiacciamento di un arto, occorso nel luogo di lavoro sito nella zona industriale di Panellia) non è stato neppure riportato da "Il Piccolo", (unica scusante : un tempo detto giornale aveva una pagina dedicata alla cronaca della Regione, mentre ora è stata sacrificata per notizie più allettanti ed attraenti). Eppure tale informazione dovrebbe far meditare e riflettere a lungo i lettori . Come è possibile, infatti, morire ancora di lavoro ed avere, in aggiunta, un alto tasso di incidenti mentre si effettua un'attività produttiva, in un Paese che si dice civile? Paese che ha, inoltre, una Costituzione che pone alla base della Repubblica proprio il lavoro, e lo pone come valore fondamentale e prioritario per tutti. Questi i dati tragici nella loro triste realtà : Nel 2015 sono stati 637 mila gli infortuni sul lavoro (non contando, naturalmente quelli non denunciati ed avvenuti nel "lavoro  in nero") Ben 1246 sono state le morti sul lavoro nell'anno 2015 (contro le 1152 del 2014). Omettendo le malattie professionali, che risultano aumentate del 24 % a partire dal 2011 ( dati dell'INAIL riportati dal quotidiano "La Repubblica" del 22 giugno 2016 a firma Luisa Grion).  Di fronte a questo quadro algido e preoccupante non si può che provare  un sentimento di sgomento ed amarezza, tanta amarezza.
TRIESTE,09/01/2017
Claudio Cossu


Lunedì 09 Gennaio,2017 Ore: 19:52
 
 
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