(Gazzetta di Modena 27 novembre 2016)

 

L’eterna Italia dei guelfi e ghibellini, dei comunisti e democristiani, dei berlusconiani e anti berlusconiani, dei clericali e anticlericali (in verità sono rimasti solo i clericali). Per Renzi o contro Renzi. E’ lo spettacolo che emerge in occasione del Referendum. Contrapposizioni spesso ideologiche e politiche che spaccano trasversalmente anche “amici, compagni e conoscenti”. In verità molti non riescono a capire fino in fondo il contenuto del Referendum. Lo scontro ideologico divide e non aiuta a comprendere.

Ognuno sa in cuor suo che chi vota NO non salverà la patria dal fascismo e dalla dittatura. Chi vota SI’ è consapevole che non risolverà tutti i problemi e le pesantezze della burocrazia italiana. Noi tutti uomini e donne di buona volontà e di sincero sentire, continuiamo a batterci per una città accogliente, per un’economia alternativa. Per la pace contro i venditori di morte. Per la salvezza del pianeta contro il riscaldamento globale. Contro la mala politica e la mafia. Siamo tutti preoccupati di fronte ai disperati che sbarcano sulle nostre coste. Abbiamo informazioni e posizioni diverse sulla politica americana e russa, su Israele e i palestinesi, sul ponte di Messina; sulla riforma della scuole e del lavoro. Ma so che tu ti stai impegnando come me per una società diversa. Non siamo ad una tavola rotonda per TV nella quale devo fingere di stare solo da una parte e non ascoltare la bontà degli argomenti dell’avversario che è sempre un nemico da offendere. Anche perché così vuole il conduttore beffardo e l’ascoltatore di parte che come allo stadio parteggia senza impegnarsi a ragionare sulla bontà o meno del contenuto di un’affermazione, di una legge.

I problemi sono complessi e il momento delicato. Dopo avere ascoltato e riflettuto, ti fai una tua idea poi scegli consapevolmente e responsabilmente. Ma rispetti con umiltà la scelta del tuo vicino, sapendo che potrebbe anche avere ragione. Dopo il voto voglio continuare a stimarti e a godere della tua amicizia.

Non cediamo alla logica della trincea, per cui chi sta a trenta metri da te nella trincea opposta, un padre di famiglia, un povero sfruttato, un figlio e un fratello come te, deve comunque essere “sparato” perché ha una divisa di un altro colore.

Nel canto VI del Purgatorio Virgilio incontra Sordello di Mantove; quando impara che è della sua stessa città, Mantova, si abbraciano teneramente. E allora Dante vedendo tanta stima e amore tra concittadini, sbotta nella sua famosa invettiva:

“Ahi serva (schiava) Italia, di dolore ostello - nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna (signora) di province, ma bordello! … - e ora in te non stanno sanza guerra - li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode - di quei ch'un muro e una fossa serra. - Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine - e poi ti guarda in seno - s'alcuna parte in te di pace gode.