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www.ildialogo.org Referendum 4 dicembre. Mille buoni motivi per VOTARE NO.,di Davide Bardasi

Referendum Costituzionale
Referendum 4 dicembre. Mille buoni motivi per VOTARE NO.

di Davide Bardasi

28.11.2016
 
Premessa
Ultim'ora: la Corte costituzionale ha appena bocciato intere parti della "riforma" della pubblica amministrazione del Ministro Madia, rispedendola al mittente. Dopo la "buona scuola" del Ministro Giannini e il "jobs act" del Ministro Poletti, due fallimenti totali che hanno devastato il mondo della scuola e quello del lavoro, non contenti ora ci provano con la "riforma" della Costituzione del Ministro Boschi, scritta e voluta da Renzi-Boschi-Verdini-Napolitano. Ogni cosa che toccano fanno danni. Questi sono i risultati quando si nominano ministri non per competenza ma per totale devozione al capo.
Sulla "riforma" costituzionale saranno i cittadini a decidere domenica prossima. Ormai la campagna elettorale e' entrata nella fase finale. O sarebbe meglio dire "terminale". Qualunque sara' il risultato del voto del 4 dicembre, questa campagna elettorale sara' ricordata come una delle piu' squallide degli ultimi anni: colpi bassi, accuse gratuite, insulti irripetibili, balle spaziali a raffica, ricerca ossessiva della vittoria a tutti i costi. Se pensiamo che si sta decidendo se e come modificare la Costituzione italiana, viene la nausea.
Lo strapotere della macchina organizzativa del SI' e' evidente: reti RAI e Mediaset, tutti i principali giornali italiani ed esteri, gruppi industriali, banche, governi europei ed extra-europei, ambasciatori, istituzioni economiche e finanziarie: tutti coalizzati per il SI', ma senza spiegare il perche'. Ma la cosa veramente preoccupante e' l'abuso di potere a cui dobbiamo assistere: telegiornali monopolizzati dal Governo, Renzi perennemente in tutti i programmi politici e non, spot informativi che sono in realta' messaggi subliminali martellanti, addirittura le poste italiane che inviano in giro per il mondo missive per il SI' a costi agevolati.
Soprattutto, da molte settimane non si parla piu' del merito della riforma. Il tema di tutti i dibattiti e' diventato il dopo-referendum: cosa succedera' il 5 dicembre? Politici, giornalisti ed "esperti" sono ormai impegnati a tempo pieno a disegnare gli scenari fantapolitici nel caso vinca il SI' o il NO. E cosa succedera' dopo? E lo spread? E la borsa? E i mercati? E l'euro? E il Governo? E la legislatura? E Renzi? Con una costante: se vince il NO, il diluvio universale.
Su cosa si vota non interessa piu' a nessuno.
Il bello e' che tutti i dibattiti iniziano col solenne impegno: "occorre confrontarsi nel merito della riforma!"; neppure il tempo di terminare la frase, che parte la caciara e per due ore si parla (o meglio, si urla) d'altro.
Per rifiutare questa insulsa deriva, che punta a disinformare e a gettare tutto in rissa, spingendo gli italiani a votare in maniera emotiva e non razionale, con la pancia anziche' con la testa, e' bene concentrarsi sul merito del testo sul quale voteremo il 4 dicembre. Si vota su questo, non su altro!
L'art. 70
"... BLA BLA BLA BLA BLA ... BLA BLA BLA BLA BLA ... BLA BLA BLA BLA BLA ..." (in grassetto il testo modificato)

Passa da 9 parole a 439 parole, in un politichese incomprensibile. Ve lo risparmio, per pieta'. I sostenitori del SI' affermano che, con questo articolo, si interrompera' il famoso ping-pong tra Camera e Senato per approvare le leggi. Ma secondo i resoconti parlamentari, delle 252 leggi approvate in questa legislatura, solo 50 hanno richiesto la "navetta" a causa di modifiche da parte di uno dei due rami del Parlamento: meno del 20%. E di queste 50, solo 7 hanno richiesto piu' di tre votazioni: meno del 3%. Ma allora che cosa vanno bofonchiando?

Secondo i sostenitori del SI', un Senato depotenziato renderebbe il processo legislativo piu' veloce. A parte che, in politica (soprattutto in Italia) velocita' spesso significa leggi fatte con i piedi, nella realta' si potranno verificare due situazioni opposte:
- se la maggioranza del Senato sara' la stessa della Camera, il Senato non servira' piu' a nulla (tranne che a salvare dalle inchieste alcuni delinquenti rifugiatisi in Senato per avere l'immunita' parlamentare)
- se invece le due maggioranze saranno diverse, i tempi potranno essere addirittura piu' lunghi di oggi. Infatti, il Senato chiedera' di votare TUTTE le leggi (per farlo, basta un terzo dei senatori). Per ogni legge approvata dalla Camera, vi saranno 10 giorni per la sua trasmissione al Senato, piu' 30 giorni per l'esame del provvedimento. Quindi la legge tornera' alla Camera per l'approvazione definitiva: cioe' il tempo necessario per due approvazioni della Camera, piu' 40 giorni per l'approvazione del Senato. Altro che snellimento.

Infine il colpo di genio:

"... I Presidenti delle Camere decidono, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. ..."

Cioe' se Camera e Senato, nel caso di maggioranze discordanti e in presenza di provvedimenti che devono essere approvati da entrambi, votano in modo difforme, allora decidono i due presidenti in accordo tra loro. E se non sono d'accordo? Testa o croce? Briscola? Non si sa. La Boschi non l'ha previsto.

L'art. 58

"I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età. ..." (ABROGATO)

Si' e' proprio cosi': se passera' questa "riforma", i senatori non li eleggeremo piu' direttamente, ma se li nomineranno i partiti attraverso i Consigli regionali, con modalita' ancora sconosciute. E' la democrazia diretta come la intendono i partiti. Consiglieri regionali e sindaci eletti per amministrare a livello locale, che vanno a Roma a fare i Senatori a tempo perso (ma con portaborse, spese di viaggio, vitto e alloggio pagate, benefit vari, ecc.).

L'art. 56

"... Il numero dei deputati è di seicentotrenta, ..." (in grassetto il testo modificato)

Vi chiederete: ma dov'e' il testo in grassetto? In questo caso, il problema e' proprio questo: non c'e'! Il numero di deputati rimane 630. Ma come: una delle motivazioni principali di questa "riforma" non era proprio il risparmio di soldi? Come mai non vogliono ridurre il numero dei deputati? Strano. Qui c'e' puzza di bruciato. Perche' non hanno ridotto i deputati, portandoli ad esempio a 400? Sara' mica per spartirsi piu' poltrone con l'Italicum (il Porcellum modificato)? Ne deriverebbe un Parlamento squilibrato, con un "camerone" e un "senatino".

L'art. 68

"... Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. ..." (in grassetto il testo modificato)

Anche qui, niente grassetto. Tradotto: anche per i Senatori rimane l'immunita' parlamentare, anche se non li eleggeremo piu'. Consiglieri regionali e sindaci spediti a Roma con l'immunita' parlamentare appiccicata nel sedere! Risultato: il Senato si riempirebbe di inquisiti e condannati, in cerca di un'ancora di salvezza contro eventuali malefatte commesse.

L'art. 48

"... La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione della Camera dei deputati, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. ..." (in grassetto il testo modificato)

Il testo attuale della Costituzione prevede l'elezione da parte dei residenti all'estero dei rappresentanti nelle due camere, cioe' 6 senatori e 12 deputati. Premesso che il voto degli italiani all'estero e' molto discutibile (persone che non vivono piu' in Italia da decenni possono votare su cose di cui non sanno piu' nulla, mentre non possono esprimersi immigrati che vivono, lavorano e pagano le tasse da anni in Italia), con questo articolo gli italiani all'estero non potranno piu' avere i propri senatori come oggi, ma eleggeranno solo i deputati. E perche'?

L'art. 78

"La Camera dei deputati delibera a maggioranza assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari. ..." (in grassetto il testo modificato)

La Costituzione attuale prevede che, per dichiarare lo stato di guerra, occorre il voto di entrambi i rami del Parlamento. Se passera' la "riforma", considerando che con la legge elettorale Italicum e' possibile che un partito con appena il 20-25% dei voti abbia il 55% dei seggi (con l'astensionismo al 50%, significa meno del 15% dei votanti), significa che si potra' decidere di andare a fare la guerra in giro per il mondo col consenso di appena il 15% degli italiani. Complimenti!

L'art. 71

"... Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno centocinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. ..." (in grassetto il testo modificato)

Sino ad ora occorrevano 50.000 elettori, se passa la "riforma" per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare ne occorreranno 150.000: il triplo! Secondo i sostenitori del SI', la "riforma" amplia la partecipazione dei cittadini. Poiche' 150.000 e' il triplo di 50.000, la partecipazione e' triplicata! Tanto valeva sopprimerle, le leggi di iniziativa popolare!

L'art. 75

"È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente forza di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. ... La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. ..." (in grassetto il testo modificato)

Qui si capisce come sono falsi e subdoli i nostri politici. Nella prima parte dell'articolo hanno lasciato a 500.000 il numero delle firme. Ma, siccome rimane ancora il quorum affinche' il referendum sia valido (non si sognano minimamente di abolirlo!), hanno aggiunto questa postilla: se anziche' 500.000 firme se ne raccolgono 800.000, per il conteggio del quorum non si guardano piu' gli iscritti alle liste elettorali, ma i votanti alle ultime elezioni. A parte che guardare i votanti alle ultime elezioni e' una cosa assurda in se', siccome l'astensionismo (per colpa loro) ha ormai superato il 50%, e' ovvio che si cerchera' comunque di sfruttare questa possibilita'. Risultato: le firme per richiedere un referendum salgono a 800.000! Ma poiche' quando si raccolgono le firme se ne devono sempre raccogliere molte di piu' (ci possono essere errori, firme doppie, ecc.), in pratica per fare un referendum servira' quasi 1 milione di firme! Facevano prima a sopprimerlo, il referendum!

L'art. 72

"... il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare, entro cinque giorni dalla richiesta, che un disegno di legge indicato come essenziale per l'attuazione del programma di governo sia iscritto con priorità all'ordine del giorno e sottoposto alla pronuncia in via definitiva della Camera dei deputati entro il termine di settanta giorni dalla deliberazione. ..." (in grassetto il testo modificato)

Leggasi: la Camera diventerebbe la succursale del Governo. Se la Camera sta discutendo una qualsiasi legge, ma arriva il "signorino" che si deve approvare uno dei suoi bonus elettorali elemosinati a pioggia a questa o quella categoria, si ferma tutto: tutti sull'attenti e petto in fuori, interrompere immediatamente quello che stavate facendo! E pedalare!

Un antipasto di cio' e' quanto sta avvenendo in questi giorni alla Camera, in cui si sta discutendo la legge di bilancio. Nonostante l'enorme premio di maggioranza che mette al riparo da sorprese, il Governo ha posto la fiducia: neppure sul bilancio, la legge piu' importante, il Parlamento deve discutere! Una Camera ridotta a gregge di "pecoroni da approvazione". Va bene i lauti stipendi e i vitalizi, ma un minimo di amor proprio questa gente proprio non ce l'ha?

L'art. 57

"... Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due. ..." (in grassetto il testo modificato)

Cioe', nel nuovo Senato, il Trentino-Alto Adige con 1 milione di abitanti avrebbe ben 4 senatori, mentre ad esempio l'Emilia-Romagna con oltre 4 milioni di abitanti ne avrebbe solo 6, e la Lombardia con quasi 10 milioni di abitanti ne avrebbe solo 14. In questa composizione del Senato non c'e' alcun raziocinio!

Inoltre, ben 10 regioni avranno 2 senatori a testa, dei quali un consigliere regionale e un sindaco. Risultato: entrambi i senatori nominati dalla maggioranza. Quindi, in 10 regioni (la meta'!), la minoranza in quella regione non sara' rappresentata: bella democrazia!

L'art. 64

"... I membri del Parlamento hanno il dovere di partecipare alle sedute dell'Assemblea e ai lavori delle Commissioni." (in grassetto il testo modificato)

Ecco, ora e' chiaro il motivo di quelle aule parlamentari semivuote: e' perche' ora nella Costituzione non c'e' scritto che i parlamentari devono partecipare alle sedute! I nostri politici sono talmente immaturi che hanno bisogno di mettere nero su bianco che in Parlamento ci devono andare, e non devono stare a casa. Ogni commento e' superfluo.

L'art. 67

"I membri del Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato." Il testo attuale invece: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato." (in grassetto il testo modificato)

Ne dobbiamo dedurre che i membri del nuovo Parlamento non rappresentano piu' la Nazione! In questo caso, la modifica e' coerente con le nuove leggi elettorali, sia il Porcellum che l'Italicum: i parlamentari rappresentano il proprio capo che li ha nominati, e non piu' noi cittadini, che infatti non possiamo piu' eleggerli.

L'art. 97

"... I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza dell'amministrazione. ..." (in grassetto il testo modificato)

Ecco perche' ora la pubblica amministrazione non e' trasparente: perche' non c'e' scritto nella Costituzione! Ma se passera' la "riforma" lo Stato diventera' in un attimo una casa di cristallo!

L'art. 117

"... BLA BLA BLA BLA BLA ... BLA BLA BLA BLA BLA ... BLA BLA BLA BLA BLA ..." (in grassetto il testo modificato)

Anche questo ve lo risparmio perche' e' un altro articolo mostro, tipo l'art. 70. Riguarda la distribuzione dei poteri tra lo stato e le regioni. Fa parte del famigerato Titolo V, quello riformato dal centro-sinistra nel 2001 con una modifica costituzionale approvata per una manciata di voti. Siamo alla "riforma" della "riforma". Se la cantano e se la suonano. Non si capiva nulla prima, si capisce ancora meno ora.

Con la modifica del 2001, lo Stato cedeva diverse competenze alle regioni. Ricordate: erano i tempi del federalismo e della devoluzione dei poteri. Potere centrale e' brutto, potere locale e' bello, era lo slogan dominante.

Ora, dopo 15 anni, contrordine compagni: tutto ritorna allo Stato! Se passera' questa "riforma", tutta una serie di decisioni verranno prese a livello centrale, passando sulle nostre teste. Soprattutto le grandi opere, che loro chiamano "infrastrutture strategiche": strade, autostrade, alta velocita', trivelle, inceneritori, rigassificatori, centrali, oleodotti, gasdotti, siti di stoccaggio. E la super-opera: il ponte sullo stretto di Messina! Si tratta il piu' delle volte di opere inutili, costosissime, progettate male e realizzate peggio, e dietro alle quali si annidano clientele e corruzione. Con questa "riforma", tutto sarebbe deciso dal Governo. E gli enti locali: zitti e muti. E stop alle discussioni!

L'art. 99

"Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e` composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa. E ` organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l’iniziativa legislativa e puo` contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge." (ABROGATO)

E' il famigerato CNEL, che i sostenitori del SI' vogliono abrogare a tutti i costi cosi' si risparmiera' un sacco di soldi e risolveremo tutti i nostri problemi. A parte che i soldi risparmiati saranno in realta' molto pochi, appena 3 milioni all'anno (tutti i dipendenti non possono ovviamente essere licenziati, e verranno spostati alla Corte dei Conti), la vera domanda da porsi e': perche' il CNEL e' diventato un ente inutile? Nelle intenzioni dei costituenti del 1948, il CNEL doveva contribuire a decidere la politica economica, sociale e industriale del nostro paese. La realta' e' che, con una serie di politiche dissennate in materia di lavoro, siamo diventati un paese fondato sulla precarieta' lavorativa generalizzata. Ma quel che e' peggio e' che l'Italia e' uscita da settori strategici come l'energia, la chimica, la siderurgia, la cantieristica, l'informatica, la microelettronica, le telecomunicazioni, ecc. E nei settori in cui ci siamo ancora, siamo stati colonizzati dai grandi gruppi industriali stranieri. E si continua a non fare ricerca e innovazione. Altro che CNEL!

L'art. 81

"Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. ..." (in grassetto il testo modificato)

Una "riforma" che modifica ben 47 articoli della Costituzione (piu' di un terzo), stranamente non si occupa minimamente dell'art. 81.

Questo comma non era presente nell'originario art. 81 della Costituzione del 1948. Si tratta di una modifica votata a larghissima maggioranza (compreso tutto il PD) dal Parlamento nel 2012. Solamente 4 anni fa hanno inserito in Costituzione il pareggio di bilancio (un'autocastrazione, che nessuno ci aveva chiesto), e ora conducono una vera e propria guerra contro l'Europa brutta e cattiva che ci imporrebbe vincoli di bilancio assurdi imposti dal patto di stabilita'? Vincoli peraltro sottoscritti e votati da tutti i paesi dell'UE, Italia in testa! Falsi e ipocriti!

Perche' votare NO
Per pochi motivi molto semplici:
- e' una "riforma" approvata da una esigua maggioranza, che e' tale in Parlamento solo grazie ad un premio di maggioranza incostituzionale; e' la "riforma" di una parte minoritaria del paese, non e' la riforma di tutti come invece fu nel 1948
- e' una "riforma" pessima, scritta male, che peggiora la Costituzione attuale, scritta in modo da non essere decifrabile neppure dagli addetti ai lavori, e che potrebbe portare al caos e alla paralisi istituzionale
- e' una "riforma" che riduce gli spazi di democrazia, togliendo altro potere ai cittadini e alle comunita' locali per darlo ancora di piu' ai partiti e al Governo, aprendo gli spiragli in futuro per possibili derive anti-democratiche

 
Cordiali saluti.
Ing. Davide Bardasi.


Ho creato questa mailing list con indirizzi di persone che ritengo sensibili ai temi dell'ambiente, della salvaguardia del territorio, della salute, della democrazia, ecc.
Chi non desiderasse piu' ricevere mail di questo tipo, e' gentilmente invitato a comunicarmelo, e lo cancellero' immediatamente da questa mailing list.

Vi invito, se lo ritenete opportuno, a diffondere questo materiale e queste idee ad altre persone di vostra conoscenza.
8



Mercoledì 30 Novembre,2016 Ore: 15:10
 
 
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