Sono sempre più convinto nell'opposizione a questa "deforma costituzionale", che porta il nome di Boschi-Renzi. Alle molte serie motivazioni portate da illustri giuristi, ne aggiungerei una più ironica: siamo in presenza di una banda di Pinocchi. Abito a pochi chilometri dal paese del burattino di Collodi, che, quando sento parlare il premier e i suoi amici, mi viene sempre più in mente:
- Pinocchi, quando parlano di una "riforma epocale", che altro non è che un grosso pasticcio ideato (e per di più scritto in un brutto italiano), per passare alla storia, da parte di un gruppo di rampanti irresponsabili, che, ignari di ogni memoria civile, con un colpo di spugna vogliono cancellare 47 articoli stravolgendo la Carta fondante della nostra democrazia scritta con il sangue dei caduti della Resistenza, con l’intelligenza e la passione dei padri costituenti;
- Pinocchi, quando parlano di ripresa economica attaccandosi agli zero virgola, mentre il nostro Paese è bloccato e soprattutto i giovani sono da anni senza futuro;
- Pinocchi, quando parlano di sistema bancario sano e di decreti che restituiscono i soldi ai risparmiatori truffati dalle banche, mentre in realtà questi, dopo essere stati derubati, sono nella più nera disperazione, vedi la recente dimostrazione di fronte alla Banca d'Italia;
- Pinocchi, quando minacciano l'Europa, mentre fino ad oggi hanno votato tutte le misure di austerità e di impoverimento di interi popoli, vedi quello greco;

- Pinocchi, quando di fronte a catastrofi naturali come terremoti e alluvioni, giurano che d’ora in poi la priorità sarà la salvaguardia del territorio e della vita delle persone, quando non hanno mosso un dito di fronte al perdurante cementificazione e distruzione dell’ambiente;

- Pinocchi, quando un giorno sì e l'altro pure, promettono soldi a tutti, sgravi fiscali, opere mirabolanti - come il Ponte sullo Stretto - per poi negare tutto il giorno dopo ...
Spero che il 4 dicembre un NO assordante dei cittadini responsabili cacci questi irresponsabili e che finalmente abbiamo dei politici preoccupati del bene comune. Ma ne esistono ancora?
Termino con una nota di speranza, ricordando le parole di Niccolò Machiavelli, il fondatore della scienza politica: Perché gli è offizio di uomo buono, quel bene che per la malignità dei tempi e della fortuna , tu non hai potuto operare insegnando ad altri, acciocché, sendone molti capaci, alcuno di quelli, più amato dal Cielo, possa operarlo".

Mauro Matteucci