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www.ildialogo.org IL TRIONFO DI TRUMP,di Renata Rusca Zargar

IL TRIONFO DI TRUMP

di Renata Rusca Zargar

Riceviamo e pubblichiamo. Per noi la libertà di opinioni è un valore.
Trump ha trionfato nelle elezioni americane.
Fermo restando che, quando siederà nello studio ovale, si renderà conto, come tutti, che la propaganda elettorale si sbriciola di fronte alla complessità e difficoltà dei problemi reali, non è detto, però, che sarà un cattivo presidente. Un presidente dell’America imperialista che conosciamo, con in più una propensione razzista (già ben nota in America), nazionalista, contro i diritti umani.
Da questa schiacciante vittoria, però, ho capito che anche in Europa vinceranno dappertutto i cosiddetti “populismi”, quelli cioè che protestano su tutto, quelli che fanno balenare alla pancia della gente lidi di benessere e protezione dell’identità nazionale che sono, invece, ormai del tutto impossibili. Così è già, e sarà ancora di più, in Francia, dove vinceranno le destre (si tratta solo di vedere quale destra), in Austria, Ungheria, Germania…
In Italia, tutti i partiti, le associazioni, gli enti, si sono riuniti solo ed esclusivamente per eliminare Renzi, indipendentemente dal provare a ragionare su quanto male potranno fare al paese. La riforma Costituzionale è solo una scusa, l’obiettivo è altro.
Infatti, la stragrande maggioranza degli italiani non conosce affatto la Costituzione, io che ho insegnato lettere per tutta la vita, lo so bene. Quindi, gli Italiani non sono veramente convinti che la Riforma Costituzionale sia sbagliata: non conoscono neppure l’originale!
Sotto sotto (ma neppure tanto) è soprattutto un voto contro i migranti (perché Renzi non ha ancora detto che li bombarderà in mare) come è stato un voto contro i migranti in Inghilterra, negli Stati Uniti e ovunque in Europa.
Gli Italiani pensano che via Renzi (e con lui i migranti!) il futuro dell’Italia sarà brillante.
Prima di tutto, non si parla mai del fatto che i viventi sulla Terra si siano quadruplicati nell’arco di cento anni. Nel 1900, eravamo 1.522.000.000, nel 2000 eravamo sei miliardi, ora siamo più di sette miliardi (7,4; 8,5 entro il 2030). La globalizzazione non ha portato un magnifico mercato globale da sfruttare solo da noi, come credevano gli occidentali, ma ha aperto i mercati ai megapaesi emergenti, che producono a meno prezzo. (A questo proposito, bisogna ricordare che nelle lotte per i diritti nel secolo scorso e in quelli precedenti, si è pensato solo ai diritti dei bianchi occidentali, nessuna sinistra ha mai avanzato l’ipotesi di combattere perché i diritti fossero quelli umani su tutto il pianeta ma, anzi, ha fatto molto comodo spogliare gli altri popoli per avere di più.) La conseguente mancanza di lavoro è un grave problema per i lavoratori occidentali che tenderà a peggiorare man mano che l’ulteriore avanzamento della tecnologia produrrà più macchinari e robot per sostituire ancora di più l’essere umano.
Nel mentre, sempre l’evoluzione della tecnologia ha fatto sì che la gente africana (1,1 miliardi), ad esempio, venisse a sapere che noi abbiamo tutto e loro niente. Quando io andavo a scuola, dalle suore, mi dicevano che in Africa morivano di fame pur essendo il continente più ricco del mondo perché le loro risorse erano sfruttate da altri paesi che, in quel modo, vivevano meglio. Dopo tanti decenni, la situazione è la stessa, la differenza è che ora gli Africani ne sono informati.
Infine, l’uomo ha creato infiniti problemi ambientali, cambiamenti climatici, disastri, trombe d’aria, alluvioni, per non parlare del terremoto.
Ritenere che esista un governo, anche il migliore del mondo, che possa far ritornare l’Italia al boom economico è almeno almeno fantasioso.
Penso, invece, che il governo Renzi abbia già fatto molto per riformare l’Italia (lavoro, scuola, pubblica amministrazione –oltre al forte miglioramento nell’ambito dell’arte e del patrimonio culturale che sono fonte di vita per noi), compatibilmente con il fatto che ha un governo di larghe intese avendo il PD “non vinto” le elezioni.
La Riforma Costituzionale, con il superamento del bicameralismo, era richiesta da decenni per essere in grado di legiferare in tempi ragionevoli, così come si riconosceva la necessità della stabilità dei governi (che non siano di larghe intese!) che, altrimenti non riescono mai a fare nulla perché cadono e chi viene dopo cancella tutto quanto fatto prima. Penso che tutti ci siamo resi conto della gravità di questo problema, nei nostri settori di interesse.
Eppure, il No sarà un plebiscito contro il governo e il giorno dopo non ci saranno altri leader in grado di trascinarci verso qualcosa di meglio. Avremo, probabilmente, un altro similMonti lacrime e sangue e continueremo il declino che abbiamo intrapreso dopo il crollo del muro di Berlino (quando hanno smesso di mantenerci perché non diventassimo comunisti, visto che il comunismo non esiste più).
Io sono una persona attiva e propositiva. So che nella vita il massimo non si può avere (che poi il massimo per me non lo è per un altro) e che bisogna accontentarsi, lavorare e andare avanti. Con questa regola aurea ho avuto una vita bella e felice, come dicono le mie figlie (naturalmente, per me, la vita bella e felice è basata sul lavoro –che ho amato tanto- e sulla famiglia, che ancora conta su di me).
Non ho mai pensato che un Governo qualsiasi avesse la bacchetta magica in questa tragedia internazionale con guerre e tormenti ovunque. Sono anche sicura che gli altri popoli saranno sempre meno disponibili a morire di fame per farci felici. Speravo, però, che l’Italia potesse raggiungere, comunque, un livello di benessere accettabile. Sinceramente, non vedo più come avverrà. Noi non abbiamo altri leader capaci di immaginare un futuro realistico se non di riproporre soluzioni degli anni ‘70.
I nostri giovani se ne vanno via, e credo che avverrà sempre di più. Questo significa che avremo investito (formazione) su persone che andranno a spendere il nostro investimento altrove.
Il paese sarà ancora più povero, in tutti i sensi.
Perso questo treno, purtroppo, nessuno sa se ne passerà un altro.
In ogni caso, pur essendo convinta del plebiscito del No, io rimango del mio pensiero e faccio del mio meglio. Il mio blog, l’ho già spiegato ampiamente, è un Comitato per il sì, anche se i partecipanti del Comitato sono solo io.
Per questo, non voglio ospitare le ragioni del No come i Comitati del No non ospitano le ragioni del Sì. Non ho la pretesa –come già detto- di essere una testata giornalistica né di essere obiettiva o equidistante, io sono io e basta. Nella testata del blog ci sono le mie foto, cosa c’è di più individuale?
Non voglio neppure perdere tempo ad argomentare con i commentatori, perché ho tante altre cose da fare. Come sanno quelli che mi conoscono, non ho lasciato la Biblioteca e neppure le lezioni agli anziani, nonostante, quando mi ero presa tali impegni, fossi in pensione, cioè più libera. Ora che lavoro tutto il giorno, mi costa veramente molto mantenere gli impegni, ma non riesco a vedere la mia vita senza il volontariato che ho scelto e nel quale credo.
Nel tempo, sul blog, sono stata attaccata in tutti modi, mi è stato detto cosa dovevo pubblicare, cosa dovevo leggere e come mi dovevo informare, specialmente sulla moderna Bibbia che è Il Fatto Quotidiano. Penso di essere ancora in grado, nonostante l’età, di informarmi come credo meglio e penso di mettere sul blog solo quello che mi rappresenta, che mi interessa, che mi piace, perché il blog è mio. Chiunque può avere un blog, è la cosa più semplice del mondo. Quindi, chi è contrario alle mie idee si faccia un suo blog, questa è la vera libertà.
Senza Fine è casa mia e voglio poter ospitare chi credo.
Fino al voto del 4 dicembre, tutto quanto sarà contrario al Sì sarà cestinato.
Antidemocratica? In casa mia le responsabilità me le prendo io, come ho fatto tutta la vita e non ho paura delle malelingue. Sono stata sempre una donna libera (ex sessantottina) nel vero senso della parola e non mi farò ingabbiare proprio alla fine della mia vita.



Venerdì 11 Novembre,2016 Ore: 18:39
 
 
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