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www.ildialogo.org LA POLITICA A COLPI DI EFFETTI SPECIALI,di Augusto Cavadi

LA POLITICA A COLPI DI EFFETTI SPECIALI

di Augusto Cavadi

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell'autore che ringraziamo, dal suo blog Augustocavadi.com
“Repubblica – Palermo”
2.11.2016
LA POLITICA A COLPI DI EFFETTI SPECIALI
Un filo rosso lega una serie di notizie, apparentemente slegate,  su decisioni (effettuate o solo annunziate) a livello nazionale e regionali. Il ponte di Messina, i 400 studenti eccellenti che saranno accompagnati alla laurea da uno specifico finanziamento ministeriale, i fondi stanziati per spazi riservati alle passeggiate dei cani a Gela o ai campetti in erba sintetica ad Aidone, a Torretta e in altri comuni siciliani: sono solo alcuni dei mille esempi di una medesima tendenza politico-culturale che, settimanalmente, ci consegna la cronaca. E’ la tendenza, molto consona alla “società dello spettacolo”, di privilegiare l’iniziativa clamorosa a effetto rispetto alla paziente fatica quotidiana lontana dai riflettori.
  Intendiamoci: nessuna delle iniziative evocate (come di innumerevoli altre simili) può essere considerata biasimevole in sé. Il problema è di priorità, di gerarchie di valori: è più urgente e utile che turisti e mezzi di trasporto commerciali risparmino mezz’ora nell’attraversamento dello Stretto di Messina o che gli stessi trovino nell’isola una rete viaria decente? E’ più urgente e utile per l’Italia che alcuni studenti meritevoli ma bisognosi arrivino alla laurea o che migliaia di altri che ci sono già arrivati (e sulla cui formazione il Paese ha investito già milioni di euro) non vadano ad arricchire nazioni straniere? E’ più urgente e utile che i ragazzini dei nostri centri abitati giochino su erba sintetica anziché (come le generazioni precedenti) su terra battuta o che, alla fine della partita, trovino a casa acqua corrente e fognature funzionanti?
  La tragedia è che se una classe politica cura l’ordinario, la qualità della vita elementare, i parametri basilari dell’equità sociale, nessun elettore se ne accorge (e di conseguenza non premia con il voto); mentre, se riesce a stupire con effetti speciali, può moltiplicare il consenso e contare sul ritorno elettorale. Così nei vari microcosmi della società: gli ospedali, le scuole, gli uffici giudiziari, le redazioni dei giornali, le famiglie…Chi porta in silenzio la carretta, con fedeltà e rigore,  resta invisibile, ignorato. Chi  ama salire sul proscenio, alza la voce, compie ogni tanto un’azione eclatante attrae ammirazione e applausi. Se poi arriva in televisione è fatta: può vivere di rendita per mesi, talora per anni.
   Se vogliamo essere onesti dobbiamo riconoscere che non si tratta di destra, di sinistra o di centro. Anzi, neppure di casta o di popolo. E’ lo spirito del tempo. Forse sarà solo la resistenza quotidiana, la contestazione caparbia di questa “visione del mondo” con pensieri nuovi  - e soprattutto con gesti nuovi – che potremo sperare in un’inversione epocale di tendenza.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com



Domenica 06 Novembre,2016 Ore: 11:07
 
 
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