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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org INTERVISTA A ERNESTO MIRAGOLI GIORNALISTA PUBBLICISTA E TITOLARE DEL SITO WWW.WEBALICE.IT, SUL MOMENTO POLITICO DEL DOPO ELEZIONI CHE STIAMO VIVENDO.,DI CARLO CASTELLINI, PER IL SITO WWW.ILDIALOGO.ORG.

INTERVISTA A ERNESTO MIRAGOLI GIORNALISTA PUBBLICISTA E TITOLARE DEL SITO WWW.WEBALICE.IT, SUL MOMENTO POLITICO DEL DOPO ELEZIONI CHE STIAMO VIVENDO.

DI CARLO CASTELLINI, PER IL SITO WWW.ILDIALOGO.ORG.

1. Premessa: hai voglia di commentare, come sei solito fare, o pensi che sia già stato detto tutto, o il contrario di tutto, con la solita fiumana di luoghi comuni, che giustificano vittorie e sconfitte e non si capisce mai chi sono i veri vincitori e gli sconfitti? O c'è qualcosa di nuovo in questa tornata delle amministrative?
Alla prima domanda è facile rispondere: sono stati sconfitti i politici tradizionali. Preciso: non i partiti, ma i politici che si presentano a nome dei partiti. L’hanno capito anche loro ed è per questo che si sono coalizzati in liste che non avevano un nome preciso che si riferisse ad un partito politico. I cittadini non vogliono più quelle persone che da anni si candidano non per fare il bene pubblico, ma il bene proprio intascando non solo prebende pubbliche, ma anche soldi in nero. La gente ha sconfitto queste persone.
La seconda domanda è più difficile. Rispondere che il qualcosa di nuovo in questa tornata delle amministrative è il M5S è facile, ma sbagliato. Sbagliato perché M5S ha già vinto in altre tornate elettorali, ma soprattutto perché M5S non è il “vero” nuovo. Di “nuovo” non c’è nulla. E’ cresciuto l’assenteismo alle urne (di cui se ne fregano tutti), ha vinto un partito o movimento politico che si chiama fuori dalla politica, i vecchi marpioni si sono alleati per vincere, i vecchissimi marpioni (vedasi Mastella) hanno vinto perché hanno “clientes”…
Sai che c’è di nuovo? Tutto il vecchio (le clientele che fanno vincere Mastella, gli assenteisti che salgono di numero, gli apparentamenti, i candidati di bandiera che si mettono in gioco per far arrivare voti…) più il relativamente giovane M5S.
2. Mai tanta attenzione mediatica era stata portata su queste elezioni amministrative: ma è altrettanto vero che il partito degli astenuti ha raggiunto livelli esponenziali: da una parte “l'attenzione” della casta politica e dall'altra “l'astensione”: quali possono essere le chiavi di lettura per capire questo preoccupante fenomeno?
Le chiavi di lettura sono diverse.
Partiamo dall’astensione. Chi si è astenuto lo ha fatto per diversi motivi. Schifo della classe politica attuale. Rifiuto di partecipare democraticamente ad un confronto politico che suona sempre come imposto dall’alto. Voglia di penalizzare un governo che ha illuso su tutto o quasi: dalla rottamazione del vecchio (che è un riciclo rinnovato) alle bugie demagogiche (vedasi 80 euro in busta paga poi riprese sotto altra forma, job acts che funziona a voucher, politica della scuola che penalizza lo sviluppo della cultura, politiche culturali che non ci sono…); dal rifiuto delle chiacchiere presidenziali renziane alle panzane demagogiche della Boschi. Qualcuno si è astenuto anche perché non ha più voglia di combattere e di credere ad un rinnovamento che si predica da 20 anni.
Arrivo alla casta politica. Tutti hanno detto che le amministrative non sarebbero state un test sul governo, ma tutti – mentre lo dicevano – sapevano di mentire. Tu credi che se il Pd si fosse affermato come alle europee di due anni fa Renzi e soci non avrebbero fatto il pavone? Tu credi che se quella roba che osa definirsi centro destra e che accorpa Lega, Fratelli d’Italia ed altri epigoni della cosiddetta destra avesse vinto a Roma non starebbe ancora brindando?
Hanno preso tutti una bella sberla e adesso stanno in silenzio per non far parlare troppo di sé e per far dimenticare presto la loro incapacità di gestire la politica.
3. La narrazione della realtà economica, politica e sociale dei problemi della gente, raccontata dai media, sembra ancora sofisticata e sibillina, dice e non dice: sembra letteratura staccata dalla realtà di ogni giorno: come abolire questa frattura?
Tornando ognuno a fare il proprio mestiere. I media, in questo caso, debbono fare il loro mestiere che è quello di raccontare la realtà. La realtà vera. Non quella che vuole il governo, Confindustria, Confartigianato, i Sindacati, altre forze sociali potenti (a destra o a sinistra) che fanno assumere il giornalista.
Il giornalista deve fare il giornalista e non il pennivendolo. Il giornalista non deve aver paura di finire in tribunale se fa un servizio che dà fastidio al potente di turno.
Perché Report di Milena Gabanelli ha tanto successo?
La frattura si abolisce se la politica torna ad essere onesta politica e l’informazione torna ad essere onesta informazione.
4. I riflettori non si sono ancora spenti sulla politica di disservizio praticata dalle banche, a scapito dei clienti ignari di tutto ciò. Mi ha colpito lo sfogo urlato e gridato da un cittadino di Vicenza, derubato di tutto quello che aveva depositato nella Banca di Vicenza, che aveva confessato:” Noi soffriamo per tutto questo, ma ci teniamo tutto dentro”. Mentre invece l'anziano pensionato della stessa banca si è tolto la vita. Si rimane male, si diventa tristi; eppure la narrazione della casta continua sulla stessa falsariga. Quali gli errori delle banche? E quali i limiti dei clienti?
Il discorso è troppo complesso per essere esaurito in una breve risposta.
A volo d’uccello posso dire che il sistema ha fatto comodo a tutti fino a quando la ruota del Bengodi girava.
Ha fatto comodo ai clienti che andavano in banca a chiedere un mutuo per la casa e se lo vedevano accordato fino all’ultimo cent. Ha fatto comodo ai clienti che andavano in banca a chiedere un finanziamento per le vacanze (le vacanze!) da restituire in 12 mesi. Ha fatto comodo ai clienti che chiedevano un finanziamento per cambiare l’automobile che non aveva necessità di essere cambiata se non per fare il “ganassa” come si dice a Milano con gli amici.
Ma ha fatto comodo anche alle banche che non si sono curate della solvibilità del cliente. E si sono indebitate. Adesso hanno crediti inesigibili per miliardi di euro e non sarà certo l’iniezione di denaro della BCE che risolverà il problema che, come tutte le persone serie sanno, si risolve solo con il RISPARMIO. Risparmio che significa rinuncia a cose superflue ed inutili che la società dei consumi continua ad offrire.
E qui butto lì una riflessione che meriterebbe di essere sviluppata.
Tutti dicono che per ripartire l’economia debbono ripartire i consumi.
Errore. I miei vecchi dicevano che “i primm danèè risparmiàà in quei minga spendùù” (i primi soldi risparmiati sono quelli non spesi inutilmente). Perché cambiare l’i-Phone 5s con i-Phone 6 se quello che ho va bene? E’ solo un esempio. Ognuno può guardare in casa propria e chiedersi se tutto, ma proprio tutto quello che ha e che gli è costato soldi è roba necessaria.
5. Molti dei nostri giovani, anche se non sono tutti cervelli, nell'accezione comune del termine, fuggono all'estero e si rifugiano in paesi più stabili, organizzati, accoglienti; la scelta non è più in Italia, ma in Europa; alcuni incominciano a ragionare e pensare in termini europei, per studio, ricerche, laurea, e lavoro. Cosa fare per fermare questa emorragia?
Parlo per esperienza diretta. Mia figlia si è laureata in lingue e aveva un obiettivo preciso fin da quando scelse il liceo linguistico: fare la receptionist in alberghi di livello dove potesse parlare le lingue che le piacciono: tedesco, inglese, francese, spagnolo. Dopo la laurea ha tentato tutte le strade possibili in Italia. Tutte volevano persone come lei, ma con esperienza. Anche uno scemo capisce che una ragazza di 23 anni che si è laureata, se ha studiato, non può avere esperienza. Sempre uno scemo capisce che se nessuno ha il coraggio di giocarsi in prima persona con quella ragazza facendole fare esperienza, quella arriverà a 60 anni senza avere esperienza.
All’estero – in Spagna, per esempio – hanno scommesso su mia figlia. L’hanno incontrata e l’hanno valutata. L’hanno assunta in prova per due mesi. Poi l’hanno confermata. Lei è contenta. Loro sono contenti. Lei si è presa in affitto un appartamento e spende per vivere in Spagna e non in Italia.
Qui voglio spezzare una lancia in favore del governo (non di questo governo che è ancor peggio di quello berlusconiano, ma del governo in genere): il governo non c’entra. C’entrano i gretti imprenditori italiani che credono di essere veri businnes men, ma sono solo gente attenta al proprio particulare interesse. Ti prendono se servi, al minimo prezzo secondo il massimo principio del “tanta resa, poca spesa” e poi ti buttano.
Ho due figli, tutti e due laureati, tutti e due seri e volonterosi e tutti e due lavorano all’estero. Non sono geni. Non sono cervelloni. Sono due persone che non hanno paura di lavorare e che vorrebbero lavorare secondo gli indirizzi di studi intrapresi. Gli imprenditori italiani ai miei figli, come a tanti altri bravi ragazzi, hanno fatto capire che in Italia non c’è posto per loro, se non sono raccomandati. So di essere perfido, ma aggiungo che i miei figli – come altri bravi ragazzi – non hanno scelto di buttarsi in politica (il Trota è il sommo esempio) per guadagnarsi da vivere.
6. Le elezioni amministrative hanno portato alla ribalta alcuni volti di donne “pulite”, che in maniera paradossale, dovrebbero essere proprio loro a mettere ordine nei conti, ma anche a creare aggregazione e dialogo tra le varie anime della città, e a prendere in mano le leve del comando e della politica: due parole su queste protagoniste Chiara Appendino a Torino, e Virginia Raggi, a Roma.
Se fossi tu al loro posto, quali sarebbero i problemi principali da affrontare per realizzare il bene comune di tutti?
Beh…ti ricordo che non sono donna.
Battuta a parte direi di aspettarle al varco.
Non ce l’ho con le donne in politica e, prima di risponderti, faccio una digressione che so che mi attirerà antipatia. Non mi vanno le quote rose obbligatorie per legge. Se vorrai nel parleremo in un altro momento.
L’Appendino e la Raggi hanno vinto. Il che significa che hanno saputo fare bene la propria campagna elettorale. Meritano di governare Torino e Roma.
Non conosco a fondo i problemi di Torino e Roma, ma credo che per prima cosa si debba mettere mano seria al bilancio che deve chiudere in pareggio. Per chiudere in pareggio ci sono costi da tagliare. Senza pietà, senza riguardo per amici o clientes, senza rispetto per nessuno perché i soldi sono dei cittadini. So benissimo di aver detto una cosa ovvia, ma mi pare che l’ovvietà sia difficile da realizzare. Quanti sono i cittadini che a Roma o Torino abitano in case di proprietà del comune e sono morosi? C’è un motivo umano? Va bene. Non c’è un motivo? Fuori!
Il secondo problema da affrontare è la microcriminalità. Il delinquente deve capire che non tira aria per lui.
Poi ci sono tutti gli altri: spazzatura, strade, scuole, partecipate comunali, incarichi extra con prebende da favola…
7. Cosa ti sorprende nell'affermazione della Appendino a Torino, che vince ai punti nettamente contro un Piero Fassino, che stando alle informazioni, non era ancora da buttare. Come cambia l'elettore? Ha scarsa memoria? O il linguaggio e i contenuti non sono più compresi dai nuovi elettori?
Fassino era bollito già quando era segretario del Pd. Fassino è uno di quelli che non ha mai lavorato se non in politica, cioè è uno che ha sempre preso lo stipendio dalla politica e tu sai meglio di me che lo stipendio della politica è un po’ come quello dei preti: è assicurato, ma non insegna a percipiente la fatica che si fa a guadagnare i soldi per mantenere la famiglia.
Appendino ha vinto perché ha cercato di far capire che è una della gente, che sa quanto costa un chilo di pasta. Adesso deve mostrare che sa governare una città.
Avrà vita dura, come la sua collega di Roma perché la casta non ti perdona di averla vinta e, purtroppo, quando sei sindaco i conti con la casta e i funzionari messi a quel posto pubblico dalla casta li dovrai fare.
Dovranno essere toste, ma toste all’ennesima potenza per vincere il muro di gomma della burocrazia.
Non so rispondere alla domanda come cambia l’elettore perché non sono ancora riuscito ad analizzare i flussi di voti. C’è chi dice che M5S goda il favore dei giovani, laureati, sotto i 40 anni e chi dice che pesca voti anche fra ultrasessantenni, laureati o comunque di buona cultura che votavano Dc o Pd. Secondo me occorrerà attendere per un’analisi seria.
Convengo con te che M5S abbia parlato di più e meglio il linguaggio della gente e che abbia saputo intercettarne gli umori, come – del resto – seppe fare la Lega di Bossi a suo tempo.
8. Virginia Raggi a Roma, vince su altri più titolati e blasonati dai partiti ma anche dalla stampa; gli elettori romani questa volta non si sono fatti ingabbiare dalle alleanze con Buzzi e Carminati, e dei Caltagirone e palazzinari di varia natura; questa scelta a tuo avviso rappresenta una scelta di cambiamento per il futuro, o siamo ancora in preda ad una scelta emozionale, poco chiara, confusa di protesta emotiva; in questo senso
dobbiamo diventare più grillini anche noi e trattare loro come persone per bene che non hanno grilli per la testa?
Secondo me a Roma non ha vinto la Raggi, ma ha perso Renzi.
Non è una banalità.
E’ Renzi che ha voluto disfarsi Marino e non so ancora per quale motivo.
Mi chiedo ancora per quale motivo tutti i consiglieri del Pd siano andati dal notaio su ingiunzione di Renzi a sfiduciare Marino.
Renzi, nel suo delirio di onnipotenza, voleva Roma. L’ha persa. L’aveva perché il sindaco Marino era di area Pd. Non poteva lasciare le cose come sono? Nel Pd gli chiederanno conto di questa débacle?
La Raggi ha avuto gioco facile perché il Pd non ha presentato un gran candidato e il centro destra pure.
La Raggi ha fatto campagna elettorale quartiere per quartiere e ha chiesto voti non promettendo la luna.
Il Pd ha fatto campagna elettorale con la minaccia. La Boschi è arrivata ad insinuare che se avesse vinto la Raggi sarebbero state in gioco le Olimpiadi e quindi i posti di lavoro. Non so se la pensata sia stata sua o di Renzi, ma so che è stata una magnifica scemenza che ha portato voti alla Raggi.
Quanto a diventare grillini…beh…un po’ ci sto pensando. Non mi convincono del tutto, ma per adesso hanno dato dimostrazione di essere gente che fa quel che dice e promette.
9. Beppe Sala a Milano; resto convinto che il suo biglietto di presentazione rimane ancora il successo enorme ottenuto con l'Expo, ma anche con il suo linguaggio pratico di uomo del fare più che discorsi conditi di politichese; ma ha vinto ai punti, non è stato un k.o. Tecnico. Ma queste elezioni più di altre sono anche caricate di nuovi significati. Cosa pensi ? E quali potrebbero essere? Ormai conta molto la persona, con i suoi
valori e le sue competenze; la politica ha tante persone mediocri; cosa pensi al riguardo?
Milano non merita Beppe Sala, ma a Milano il Pd ha ancora un buon appeal, Beppe Sala sa benissimo che ce l’ha fatta perché Pisapia non gli ha remato contro.
Il successo di Expo è stato solo di pubblico, non di bilancio. Saprai benissimo che – vista la mal parata – sono stati svenduti biglietti a prezzi di realizzo. Saprai che per far entrare gente ci si è inventati l’aperitivo con ingresso a 5 euro dopo le 7 di sera.
Sala ha venduto biglietti, ma non ha incassato quanto previsto. Expo chiude in deficit.
Dio salvi Milano da un simile amministratore. Ma – anche qui – saranno i fatti a parlare. La carriera di Sala è nota. Dalla Pirelli è finito nel centrodestra della Moratti per finire a fare il sindaco del centro sinistra. A domanda precisa ha risposto che è un manager d’azienda e va dove lo chiamano. Non ha specificato che va dopo lo pagano di più o dove ha più convenienza.
Anche qui, però, occorre vederlo alla prova dei fatti.
Albertini era un dirigente d’azienda e ha governato Milano abbastanza bene. La prova è il fatto che non è entrato nelle grazie di Berlusconi e del suo entourage.
Sala ha davanti cinque anni per fare qualcosa di serio. Vedremo.
Concordo con te: la politica ha troppe persone mediocri. Non so se Beppe Sala sia un mediocre. Lo vedremo.
10. Tu sei stato uno dei tanti visitatori dell'Expo milanese. Hai osservato e fotografato padiglioni; come valorizzeresti quest'area, perchè diventi un centro promozionale di studio, di progettazione e ricerca e quindi
anche luogo di creazione di nuovi posti di lavoro? In questo modo l'Expo conseguirebbe veramente alti valori reali ma anche simbolici di prodotti italiani e della sua imprenditorialità competitiva?
Sì, è vero: sono stato all’Expo quando non ci andava nessuno e si stava già parlando di fallimento. A me è piaciuta anche perché era la prima volta che visitavo un’ expo universale nella mia vita (e penso che sarà l’ultima).
I progetti allo studio sono tanti. Il più credibile mi sembra quello proposto dall’Università di Milano, ma sembra che i soldi non ci siano.
A me non sembra che l’Expo abbia portato molto beneficio in termini di commesse di lavoro e di interscambi commerciali, però posso sbagliarmi. E la medesima cosa debbo dire per quanto riguarda il lavoro. La disoccupazione giovanile non è diminuita dopo l’Expo.
11. Vittorio Feltri e il prof. Bechis, sono concordi nell'affermare che questa coalizione di centro-destra non è più proponibile e convincente per gli elettori; bisogna trovare una formula diversa oppure scompare. Le sceneggiate di Giorgia Meloni e Matteo Salvini per Roma, non hanno convinto nessuno. Tu cosa pensi? Personalmente non mi ha mai convinto.
Se lo dicono due sostenitori del centrodestra deve essere vero!
Ma…scusa…secondo te c’è il centrodestra? Secondo te i pezzi rimasti di Forza Italia dopo gli esodi di Alfano e Verdini; i rottami di An dopo che Fini si è giubilato felice pensionato; i quattro gatti di liberali (che sono sempre stati quattro gatti anche ai tempi del Pli); gli ultimi irriducibili Dc alla Rotondi ed i ciellini fanno il centro destra?
Sarò più caustico: un vero elettore di centrodestra si intrupperebbe con Salvini e con Casa Pound?
Feltri e Bechis sono intellettuali e sanno benissimo che non può essere la Meloni a raccogliere i nostalgici del fascismo, né Salvini ad organizzare le truppe di un’alternativa ad un centro sinistra che – anche qui – non c’è perché non si capisce cosa sia il Pd di Renzi e, al sommo del casino, di che colore sia questo governo.
La Destra – quella storica, liberale – non trova rappresentanza politica.
La Sinistra – quella storia, comunista – non trova rappresentanza politica.
Il Centro – quello di De Gasperi – non ha rappresentanza politica.
Siamo in un fluido dove, a seconda della convenienza del potere, c’è chi cambia casacca come si cambiano le mutande.
Oggi uno è definito di destra perché non vuole i campi rom, gli immigrati e sostiene il dialetto locale.
Un altro è definito di sinistra perché accoglie i rom, gli immigrati e sostiene i poveri pensionati.
Ma per favore!
Non c’è più una Politologia nel senso pieno, filosofico ed etico del termine!
Matteo Renzi non ha vinto con un’idea propositiva, ma con una negativa: rottamare! E quando ce l’ha fatta che cosa ha fatto? Non si è dedicato al Pd, ma ha rottamato i colleghi del Pd che erano al governo per piazzarsi lui con la sua corte fiorentina.
Oggi non c’è più un politico, uno solo, che abbia un progetto politico a prescindere dal potere e dai soldi.
12.Ma alcuni elettori intervistati, dopo il voto, hanno candidamente confessato che spazzini e autisti hanno votato per Virginia Raggi; mentre altri, orientati dai sindacati, hanno dato il voto a Roberto Giachetti; campagna furbetta anche dei grilllini allora? Garantire gli interessi di tutti per vincere?
Sai meglio di me che la gente va dove soffia il vento.
Ricorderai che Renzi fece il pienone alle europee di due anni fa perché promise gli 80 euro in busta paga.
La piazza è facilmente condizionabile. La piazza osannò Gesù la domenica delle Palme e urlò il crucifige il venerdì santo.
A Roma ognuno ha fatto la campagna elettorale come avrà creduto o come gli avranno consigliato gli spin doctors, ma il vero problema non è che la Raggi abbia vinto perché gli hanno dato il voto spazzini ed autisti. Il vero problema è – come ho già detto – che chi ha voluto queste inutili elezioni per avere in mano anche la Capitale le ha perse.
I grillini, come dici tu, avranno fatto certamente una campagna furbetta, ma hanno vinto. Cioè sono stati più furbi di Matteo Renzi che si crede il furbo nazionale e adesso hanno in mano la Capitale.
13.Ma il tempo è galantuomo e giudice; se la Raggi fallisse a Roma, il M5S non potrebbe prepararsi a guidare la nazione e perderebbe subito consensi elettorali; e il movimento sarebbe condannato al declino. Quindi Roma rappresenterebbe la prova di maturità politica e nazionale? Quali sono le tue perplessità su questo movimento, che in parte hai già espresso anche in altre occasioni?
Sì, è vero. Se la Raggi fallisce – e c’è tempo per verificarlo perché dovrebbero mancare due anni alle prossime politiche, se Verdini & C non fanno scherzi a Renzi – la vedrei dura per M5S alle prossime politiche.
Non credo che il movimento sia destinato al declino, ma credo che dovrebbe accantonare il sogno di agguantare la presidenza del consiglio.
Sono perplesso su M5S perché non ha una filosofia politica. E’ un po’ difficile sintetizzare il mio pensiero qui, ma a me pare che per fare politica si debba avere una base che affondi le proprie radici in un pensiero. Può essere la filosofia cristiana, quella liberale, quella comunista, quella hegeliana…oppure una filosofia nuova pensata da Casaleggio o da qualcun altro, ma è dal pensiero che scaturisce l’azione (Mazzini diceva: pensiero e azione).
M5S cavalca la protesta del popolo.
E’ pericoloso perché non si governa cogliendo gli umori momentanei del popolo. Essi sono mutevoli. Chi non è d’accordo sul pagare meno tasse? Sì, ma poi i servizi sono uguali?
Chi non è d’accordo sul ridurre lo stipendio ai parlamentari? Sì, ma poi non aumenterà la corruzione?
Potrei continuare, ma hai capito il mio pensiero: queste cose contingenti sono solo cose immediate che richiedono fondamenti più profondi.
A me pare che Grillo ed i suoi dicano, anzi urlino, cose credibili, ma effimere. Una società ha problemi più profondi delle gravi criticità che riscontriamo da decenni.
Vorrei che i grillini leggessero l’appello di Sturzo agli uomini liberi e forti non per copiarlo, ma per capire quale deve essere il fondamento di un progetto politico. Vorrei che leggessero le Lettere ad una Professoressa di don Milani o il suo discorso ai cappellani militari non per copiarli, ma per capire i concetti.
14. Un altro critico interviene e dice:”Ci vuole poco per capire: se quei problemi che sono stati impiegati solo per racimolare voti, oppure per impostare una politica diversa dalle amministrazioni precedenti: quali le municipalizzate, il numero dei dipendenti, il merito, etc, deve migliorare subito il servizio, non si può più barare col voto”. Con le analisi siamo tutti bravi, ma poi i nodi vengono al pettine. Quali le priorità da mettere in campo?
Il critico – anche se demagogicamente – dice cose vere.
E’ vero che i nodi verranno al pettine e vedremo se i sindaci grillini, con i loro collaboratori, sapranno rendere lisci i capelli senza strapparli o, se è necessario, strapparli senza rendere calva la testa.
Fuor di metafora: i sindaci grillini si candidano per essere amministratori seri, severi e puliti. Qualcuno l’ha dimostrato o lo sta dimostrando. Qualcun altro no. Il vero problema è che non prendano ordini da Grillo o siano eterodiretti, ma individuino i problemi della località e sappiano risolverli. Solo così si renderanno credibili.
15. E' cosa seria invocare sempre un grande evento per migliorare la situazione di Roma, come le Olimpiadi,o l'apertura di un Giubileo? Nessuno ha la bacchetta magica. Ma se i Romani riescono a organizzare solo le loro opere e musei d'arte, hanno un patrimonio ineguagliabile nelle mani. Bisogna riuscire a monetizzare. Problema anche del nostro Sud ricchissimo …......e turismo balneare ma anche culturale e geografico.......
Verissimo!
Da Livigno a Capo Passero, dal Frejus a Gorizia siamo seduti su un patrimonio artistico – culturale che il mondi ci invidia. Parte è sepolto ed è ancora da scoprire, parte è scoperto ed è stato sepolto, parte è stato distrutto dalla nostra incuria, ma buona parte è vivo e lotta insieme a pochi di noi per sopravvivere. I nostri artisti, anonimi o celebri, sono noti in tutto il mondo e tutto il mondo viene da noi per questo. Non siamo solo pizza, spaghetti, mafia e mandolino!
Non sappiamo valorizzarci perché c’è sempre qualche mano malefica che blocca tutto. Ci sono i custodi che non fanno nulla e aspettano il 27 del mese. Ci sono i responsabili che rimandano sempre le soluzioni. Ci sono i politici che girano le poltrone e quindi non hanno un progetto e ci sono gli interessati che, quando prendono i pochi appalti, cercano il massimo rendimento con il minimo sforzo.
Lasciamo perdere il discorso delle grandi opere per le Olimpiadi o i Giubilei. Andiamo a rivedere qualche servizio del Gabibbo di quei tempi e vedremo stazioni ferroviarie costruite e lasciate morire, piscine semiolimpioniche non sfruttabili ed altre amenità che gridano vendetta!
Potremmo – basterebbe volerlo – organizzarci per far fruttare questo patrimonio facendo pagare l’ingresso, impiegando i soldi per i restauri e si creerebbe lavoro. Ma c’è sempre qualche “ma”. C’è la leggina locale che impedisce di fare una cosa, lo sciopero dei custodi che lascia la gente a piedi, il cambio della guardia alla Sovrintendenza…e così a Pompei cadono i pezzi e intere aree archeologiche sono covo di animali che fanno la tana su mosaici romani.
Che dire poi dei tombaroli?
Ne beccano uno su dieci e non si è mai capaci di punire esemplarmente i reati contro il patrimonio!
16. Secondo il politologo Piero Ignazi, dignitoso e pacato, nota come il risultato nazionale non è di facile lettura; ammette che per il partito di governo non è facile far partire l'economia e ottenere il consenso prolungato degli elettori. Non è solo problema dell'Italia, ma anche della Germania, della Gran Bretagna, della Francia. Cosa dire?
E’ noto che il partito al governo è sempre penalizzato alle elezioni, ma in questo caso si tratta di amministrative e non di politiche dove si vota una persona che si conosce e che poi si giudicherà tutti i giorni nel proprio comune.
Non so in base a quale fondamento Ignazi sostenga che non è facile far partire l’economia ed ottenere il consenso degli elettori. Io penso che questo governo avrebbe il mio consenso se riducesse a 5000 euri al mese lo stipendio dei parlamentari e portasse gli stipendi dei commessi di Camera, Senato, Palazzo Chigi, Palazzo Quirinale altri palazzi a quelli degli impiegati normali. Penso che avrebbe il mio consenso (e non solo il mio) se portasse il vitalizio ai parlamentari a euri 3500 al mese, dopo che hanno compiuto i 65 anni.
Penso che avrebbe il mio consenso se togliesse l’auto blu ai boiardi di stato e a politici ormai bolliti come Bossi, Berlusconi, De Mita, Amato, Castelli, Pivetti, Fini, Bertinotti e… non vado avanti perché ci vorrebbero due pagine fitte, fitte.
Penso che questo governo avrebbe il mio (e non solo il mio) consenso se rivedesse le “missioni di pace” che sono missioni di guerra, se disdicesse l’aereo presidenziale e la commessa degli F35, se lottasse davvero contro l’evasione fiscale, se si organizzasse con la chiesa cattolica ed altre associazioni di volontariato in merito al problema dell’immigrazione affidando la cosa a gente tosta e non corruttibile come Gino Strada.
Ti bastano queste quattro cose?
17. L'unica eccezione pulita in questa tornata sembra essere il sindaco De Magistris, che è riuscito a coinvolgere il suo popolo, ed a portarlo ad una partecipazione convinta.Elogiato in studio anche da Bassolino, già sindaco della città partenopea, il quale ha elogiato anche la sua abilità nell'impostare una campagna senza illudere la gente. Bassolino afferma che Renzi dalla prima fase del rottamatore, ormai esaurita,è passato alla seconda fase del rottamato;non è possibile tenere insieme Governo e segretario del Partito. Ora i toni di Renzi sono diventati più pacati; mi dà l'impressione che la volpe cambi il pelo ma non il vizio. Pure lui sarà messo alla prova.Noto in tutti una grande debolezza culturale. Non so più cosa pensare!
De Magistris ha saputo farsi rieleggere in una Napoli dove il Pd non c’è e dove il giro Angelino Alfano, Casini, Berlusconi ecc. hanno puntato sulle clientele.
Non so molto di Napoli, ma non mi pare che l’ex magistrato abbia compiuto mirabilia nel suo primo mandato. Forse era il meno peggio.
Bassolino, riguardo a Renzi, ha ragione. Ma ha dimenticato di dire che l’obiettivo di Renzi non era la segreteria del Pd, ma la presidenza del consiglio e che proprio un napoletano che si chiama Napolitano, in spregio ad ogni rispetto per la volontà del popolo, gli ha affidato.
A Matteo Renzi del Pd frega quanto il gelato ad un pinguino. I gonzi che sono corsi alle urne a votarlo non l’hanno capito e lui li ha gabbati. Ma il peggio è che chi poteva frenare l’ambizione smisurata di questo incompetente che è anche protervo ed ineducato non l’ha fatto e nessuno – dico nessuno – che avesse voce in capitolo si è levato contro questa mostruosità.
19. Cosa dire intanto del partito che sta alla finestra a guardare? Come si convincerà a votare? Quanti sono gli astenuti? E chi sono? Ilvo Diamanti invita a non sottovalutare le vittorie del movimento Cinque Stelle. Nei sondaggi dei vari ipotetici leaders Luigi Di Maio occupa il primo posto con il 50 per cento di preferenze: facciamo fatica a fidarci, dopo tutto quello che abbiamo visto e sentito. Cosa pensi?
Nessuno sottovaluta la vittoria, ma soprattutto il crescente consenso di cui godono i pentastellati e se Di Maio vincerà le prossime politiche potrà essere presidente del consiglio, posto che il referendum di ottobre sia vinto dai SI.
Sono una persona democratica e, pertanto, rispetto la scelta delle urne anche quando – come succede spesso, soprattutto ultimamente – non coincide con la mia scelta.
Ricordo solo che, quando si è al governo, si deve governare. Per governare ci vuole un progetto. Non mi pare di vedere un serio progetto di governo nel M5S.
20. Che peso ha avuto in questa campagna elettorale e in questa tornata amministrativa il peso del referendum del 2 ottobre prossimo? Indifferenza? Far finta di niente? Cosa capisce la gente del Comitato del sì? E del comitato del no? E Piero Calamandrei ricordato ad ogni celebrazione governativa, cosa direbbe? E tu voterai per il sì o per il no?
Penso che il prossimo referendum non abbia avuto alcun peso in questa tornata delle elezioni amministrative. Penso anche che la gente non sappia ancora che vi sarà un referendum perché i media non ne parlano e, quando ne parlano fanno parlare chi vuole che si voti SI.
Non so cosa direbbe Calamandrei, ma sono certo che dalle parti della sua tomba si avvertono strani scricchiolii: è lui che si sta rivoltando.
Voterò un bel NO e, se fossi sicuro di non rendere nulla la scheda, scriverei anche un bel CIAONE come ho già scritto al Pd che mi tempesta di mail e sms ricordandomi di votare SI.
21. De Magistris ha pronunciato però parole di speranza per Napoli, ma l'augurio vale per tutti noi: “Avete vinto voi”. Questa è musica nuova in un ambiente come Napoli. Potrebbe valere per tutte le altre città italiane. Non è vero? Perchè allora non prendere Napoli come esempio di buona amministrazione per il bene di tutti?
Non dimenticare che De Magistris, oltre ad essere un politico, è anche napoletano. Il che non è un male, ma i napoletani sanno muovere le corde del cuore della gente. Sarei cauto sul fatto di prendere Napoli come esempio di buona amministrazione. Non si parla più di immondizia, ma questa c’è ancora. La criminalità non ha abbassato la guardia e il debito del comune non è proprio contenuto.



Mercoledì 29 Giugno,2016 Ore: 23:25
 
 
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