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www.ildialogo.org Il Socialismo nell'al di là,di Mario Mariotti

Il Socialismo nell'al di là

di Mario Mariotti

Abbiamo l'emergenza-immigrazione che non è affatto un'emergenza, ma un fenomeno strutturale, destinato a perpetuarsi finché il 20% della popolazione mondiale, il Nord, mangerà l'80% della ricchezza planetaria, rapinando con le Multinazionali le risorse del Sud, e il nostro governo, invece di mettere in mezzo l'ONU, far fare dei campi-profughi in Libia, traghettare gli aventi diritto facendo pagare il viaggio coi soldi oggi destinati agli scafisti attrezzando il nostro Paese per la loro accoglienza con delle tendopoli, dei prefabbricati, delle caserme dismesse ed altri siti del genere, invece di fare tutto questo, pur compiendo l'opera meritoria del salvataggio in mare di quei poveri disgraziati, dedica la maggior attenzione alla riforma del Senato e a tutte le altre riforme che hanno lo scopo di adeguarci a quel neoliberismo capitalista che sta alla radice, ed è il motore-generatore, dell’emergenza non-emergenza dell' immigrazione, destinata in questo modo a durare per l'eternità.
Abbiamo delle regioni del Paese dove si ritorna a praticare il lavoro schiavo, fenomeno di una gravità estrema , che ci riporta indietro di secoli, é posteriore alla caduta del Muro di Berlino, e irreversibile Sinistra, Sindacato, Ispettorati del lavoro, l'Arma fedele nei secoli, tutte le istituzioni che dovrebbero vigilare sulla legalità e sull'etica dei liberi imprenditori, ed anche e soprattutto la catechesi di S.R.Chiesa nelle nostre contrade; e il governo cosa fa? Si accinge a rimettersi d’accordo con Berlusca in vista di un esodo di quella parte del PD il cui stomaco non regge allo schifo del vedere Renzi portare a compimento la politica di Destra secondo il progetto di Gelli e della P2.
Abbiamo la Lega che raccoglie consenso politico sfruttando gli aspetti più squallidi della cultura del nostro popolo dalle radici cristiane, (difesa dei privilegi acquisiti, paura dello straniero, terrore delle tasse), ma anche le paure giustificate dei poveri è dei precari di casa nostra, che già si trovano sotto il limite della povertà è vedono altri poveri aggiungersi a loro, per cui la Destra è destinata a tornare al potere, e quindi a rendere endemici tutti quei problemi che essa promette di risolvere e che aveva contribuito ad acuire quando lei era al governo.
Abbiamo S.RChiesa che ulula contro la Lega e contro il governo facendo delle denuncie più che giuste. Solo che queste denunce dovrebbero avere, per essere credibili, due precondizioni: la povertà di colei che le pronuncia, e la denuncia dei meccanismi che generano povertà.
É vero che una parte della gerarchia e del volontariato cattolico, vedi Caritas, stanno lavorando per aiutare gli immigrati ed i poveri del nostro Paese in un modo encomiabile, ma il difetto è sempre il solito: il cristianesimo secondo Madre Teresa di Calcutta e non quello secondo Padre Ezechiele Ramin, cioè l'intervento sempre solo sugli effetti e l'assenza di profezia sulle cause del negativo. Quando S.R.Chiesa avrà iniziato a dismettere e rendere fruibile dai poveri il proprio patrimonio immobiliare; quando avrà rovesciato le proporzioni dell'uso dell'8 per mille, oggi destinato più a sé stessa ed alle esigenze del culto che ai legittimi destinatari delle offerte; quando lo IOR si sarà trasformato in Banca etica; quando l'oro dei santuari sarà stato trasformato in soccorso ai disperati; quando essa stessa si deciderà a rinunciare ai privilegi ed alle esenzioni, vedi IMU sugli immobli, e contribuirà alla fiscalità generale del nostro Paese; quando, infine finalmente, arriverà a dire il nome del cancro, capitalismo, mercato e competizione, ed il nome della terapia, economa di comunione, trasformando anche lo Stato del Vaticano nella logica francescana del “Beati i poveri per scelta”, ecco che allora gli stessi ululati di oggi potranno diventare credibili, e mettere in crisi tutti coloro che oggi, credenti e noni, si trovano ad essere dei sudditi fedeli di sua maestà mammona!
In mezzo a questo casino generale io faccio delle acrobazie ma non riesco a trovare degli appigli alla speranza.
I ricchi sanno far bene il loro lavoro dal tempo degli Ittiti e dei Sumeri; i poveri sono poveri anche di lucidità, credono alle promesse dei ricchi, e invece di disprezzarli in quanto frutto dello scambio ineguale fra chi lavora e chi fa lavorare, li invidiano e vorrebbero essere al loro posto; l'informazione in mano ai primi riesce a rincoglionire i secondi ed a contaminarli fin nel profondo, rendendoli omogenei alla cultura che li fotte; il cristianesimo è vissuto ancora, in chiave religiosa, e fa appello alla preghiera per la conversione dei ricchi, evento non appartenente alla nostra galassia; la Sinistra sta esplorando la faccia nascosta di Plutone, e quindi non sta più qui; nelle cartine geografiche del Sindacato le regioni meridionali non esistono, e il Tirreno si mescola all'Adriatico, e qui oggi bisogna già essere contenti se qualche ubriaco e drogato non ci investe e va a piantarsi contro un albero da solo!
Come terminare? L'ira dei poveri che saranno riusciti ad aprire gli occhi ci travolgerà? Il collasso ecologico dovuto alla diffusione del modello americano alla Cina, all'India, alla Russia ed al Brasile determinerà la fine di quell'ossigeno necessario ai ricchi ed ai poveri, ai primi per fottere ed ai secondi per essere fottuti?
Questo il dilemma che riguarda il nostro futuro!
Ma noi possiamo stare tranquilli, il regno dei cieli ci aspetta. Bisogna solo che rimaniamo umili, ubbidienti e rassegnati: nell'al di là ci aspetta il Socialismo, la fratellanza universale, i ricchi abbassati ed i poveri innalzati... nell'al di là.....
Mario Mariotti



Venerdì 25 Settembre,2015 Ore: 22:18
 
 
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