- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (294) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org DAL MERIDIONE FUGGE PERFINO LA SPERANZA!,di Nino Lanzetta

IL RAPPORTO SVIMEZ 2015:
DAL MERIDIONE FUGGE PERFINO LA SPERANZA!

di Nino Lanzetta

Game over, scrive Giorgio Saviane su Repubblica: la partita è chiusa. Dal sud fuggono ormai tutti, anche le mafie che non fanno più affari ma continuano a depredare. Quelli che restano non fanno più figli perché non se lo possono più permetter. E’ questo è uno dei dati più tristi che emerge dal rapporto Svimez presentato alla stampa lo scorso 30 luglio. Gli altri confermano il trend degli anni passati peggiorandolo.
Se l’Italia non sta bene e stenta ad agganciare la crescita, il sud sta morendo e si avvia ad “un sottosviluppo permanente con rischio di desertificazione industriale”. E’ cresciuto metà della Grecia negli ultimi tredici anni; il suo PIL è la metà di quello del Nord e continua a scendere; una persona su tre è a rischio povertà (al Nord una su dieci); è diminuito ancora il numero degli occupati (si sono persi 622.000 posti di lavoro negli ultimi 7 anni e il tasso di occupazione è il 27% rispetto al 40,2% del resto d’Italia e al 55% della media Cee; il 56% degli under 24 è disoccupato e solo una donna su cinque lavora; il 62% dei meridionali guadagna meno di 12.000 euro l’anno; il fabbisogno industriale è diminuito del 35% e la spesa pubblica, in tredici anni, è passata dal 25,7% al 15,8% e quello delle famiglie del 13%; gli investimenti nell’industria sono calati del 54%; i consumi, negli ultimi sette anni, sono diminuiti del 67% e nel 2014 di un ulteriore 0,8% mentre nel centro nord sono aumentati dello 0,3%; gli investimenti si sono ridotti del 38.1% e del 60% l’accumulazione di capitale industriale.
La crisi non ha risparmiato alcun settore dell’economia meridionale, dal manifatturiero all’energetico all’agricoltura, al turismo, all’industria e perfino alle costruzioni ed ai servizi. La produttività è calata ulteriormente. Il commercio è in forte crisi con i negozi che chiudono ogni giorno. Questi dati certificano la morte annunciata del Sud.
Il Sud è in agonia scrive Giovanni Valentino su Repubblica: occorrerebbe un terapia d’urto, una specie di Piano Marshall. Ma Michele Emiliano, neo governatore della Puglia, quasi a rispondergli, dice che “Il Mezzogiorno è fuori dall’agenda politica italiana da quasi vent’anni” e noi ci permettiamo di aggiungere che Renzi si sta dimostrando un grande bluff! Occorrono riforme radicali non leggine mascherate da riforme che non ingannano più nessuno. Occorrerebbe davvero cambiare pagina e spartito e agire drasticamente. Ma anche noi del sud dobbiamo metterci in testa che se le riforme si devono fare con la nostra collaborazione, noi, però, la fiducia ce la dobbiamo meritare!
Il rapporto Svimez sancisce che il Paese Italia è sempre più diviso e diseguale. “il depauperamento di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire al Mezzogiorno di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente”. Suggerisce due proposte che si potrebbero finanziare con i fondi europei: creare le zone di economia speciale (ZES) a tassazione agevolata per favorire il ritorno dell’industria e una riduzione dell’IRAP per le imprese che investono e sono produttive. Ma Il Presidente della Svimez sottolinea anche che nulla si può fare “senza una seria politica sul Mezzogiorno”. Una volta il Sud era la Magna Grecia, oggi è metà della Grecia!
Cosa fare? Innanzitutto una vera lotta alla criminalità, alla collusione politica tra affari e camorra, ma anche all’illegalismo diffuso, al lavoro nero, all’economia camorristica. Una incisiva lotta all’evasione fiscale (chi emette fattura, chi paga i contributi?) Moralizzare la vita pubblica combattendo il professionismo politico e sindacale, lo sfruttamento delle istituzioni a fini privati, i troppi intermediari, ben remunerati, tra gli Enti e i cittadini, la furbizia eretta a sistema, la scarsa professionalità, e l’assenza del concetto di concorrenza sia nel pubblico che nel privato. Infine, alla base di tutto, c’è da compiere una grande operazione culturale che veda protagonisti la Stampa, la Scuola, gli uomini liberi, alla ricerca del senso civico perduto e della inventiva e laboriosità che hanno caratterizzato, per secoli, queste terre. Invece si va avanti a colpi di annunci e di promesse. Stefano Fassina dice che “bisognerebbe chiudere la stagione degli interventi elettorali e cominciare a fare politica economica per lo sviluppo”
Renzi ha indetto la solita riunione della Segreteria per il prossimo 7 di agosto con all’ordine del giorno il problema del Sud. Si muove – come al solito – sull’onda della notizia e della sua amplificazione mediatica, continuando la serie degli annunci e promettendo – stavolta- il ripristino del ministero del Mezzogiorno. La ministra Guidi è allo studio un piano di 70/80 miliardi di euro per le infrastrutture. In questi ultimi mesi i miliardi ballano da un progetto ad un altro da una iniziativa ad un’altra anche se ormai – lo sanno un po’ tutti – di soldi non ce ne sono, anche a rischiare il barile, e a farne con una seria lotta all’evasione fiscale, nessuno ci pensa, anzi la promessa è ridurre fortemente le tasse! Il grande bluff di Renzi e dei suoi dilettanti allo sbaraglio continua come il definitivo allontanamento del Sud dai paesi di civiltà europea!
NINO LANZETTA

 



Martedì 04 Agosto,2015 Ore: 09:14
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info