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www.ildialogo.org IN CAMPANIA NASCE IL NUOVO PARTITO DI RENZI,di Nino Lanzetta

ELEZIONI REGIONALI
IN CAMPANIA NASCE IL NUOVO PARTITO DI RENZI

di Nino Lanzetta

Le prossime elezioni regionali, specie in Campania ed in Puglia danno il via al nuovo patito di Renzi, quello che accoglie tutti: vecchia nomenclatura (altro che rottamazione!) trasformisti che cambiano partito con la frequenza con la quale cambiano la camicia, indagati e condannati, chiacchierati, mogli e figli di politici in pensione, perfino qualche persona per bene come richiamo per le allodole, tanto non conterà e finanche qualche religioso.

La Campania è una anomalia, nel resto delle regioni italiane ed, in parte, anche di quelle meridionali, per le sue caratteristiche di illegalismo diffuso, di scarso senso civico, di assuefazione della gran parte della gente, che cerca di trarre qualche utilità affidandosi ai politicanti di turno poiché versa, da sempre, in una situazione di povertà, di emarginazione e di mancanza cronica di lavoro. Quella campana è una situazione di estremo degrado politico, di ras, di clientele, di malaffare, di collusione affaristica e malavitosa, di assistenzialismo. Le due cose che dovrebbe fare la nuova Giunta regionale, per allinearsi al resto d’Italia ed aprire un circolo virtuoso, sarebbe, prima, di scacciare i ladri ed i mercanti dal tempio e utilizzare, poi, al meglio le risorse del territorio, che non sono poche, orientandole al bene comune. Certo è un “vaste programme” avrebbe detto De Gaulle, ma è l’unico per il quale dovrebbe battersi una classe politica degna di questo nome e all’altezza d proporre ed attuare un cambiamento radicale!
Spezzare il circolo vizioso, che dura dai tempi del laurismo, mettendo nel conto di cambiare totalmente registro e di abbandonare il sistema assistenzialistico come forma di acquisizione del consenso e cominciare a discutere dei problemi dovrebbe essere l’imperativo morale di chi vuol fare politica, mettendo nel conto di andare a casa se i suoi sforzi si dimostreranno vani. Se non si inverte la rotta, anche queste elezioni, come tutte le altre, si dimostreranno un bluff; l’ennesima occasione di rilancio sarà perduta e la Campania sprofonderà sempre di più nel baratro.
Purtroppo le liste collegate ai due sfidanti, Caldoro e De Luca, non corrispondono alle aspettative delle centinaia di migliaia d persone per bene che in Campania si illudono ancora che la politica e la classe dirigente possano cambiare. Purtroppo nulla è cambiato rispetto al passato, anzi! La politica continua a dare il peggio di sé.
Nella confezione di tutte le liste, i politicanti hanno dimostrato, come sempre, disprezzo per i cittadini, offesa per la loro dignità, arroganza ed autoreferenzialità. Il sig. De Luca, lo sceriffo di Salerno, ha strafatto! Vuole vincere a tutti i costi! Le sue liste sono piene di nomi ingombranti: di destra, di fascisti, di indagati, di loro congiunti, di gente che ha avuto a che fare con la giustizia. Ha candidato tutti: ex berlusconiani, trasformisti di tutte le ore, ex cosentiniani di ferro, un ex fascista fotografato a Predappio sulla tomba del duce. Ha fatto un accordo imbarazzante con De Mita, che ha sempre giudicato il male assoluto che ha perso il pelo ma non il vizio. Ha promesso mari e monti: la soluzione del problema dei forestali, la trasparenza amministrativa, la rottura con i clan affaristici e perfino la volontà di dare un futuro ai giovani.
“Cambiare tutto” “Nelle liste non accetto spezzoni del vecchio ceto politico” “Mai più ultimi” i suoi slogan. Invece con lui ci sono tutti gli esponenti della vecchia politica, i ras delle tessere e delle clientele e del più becero assistenzialismo. Con chi farà il cambiamento? Con gli uomini che ha messo in lista e che dovranno essere suoi collaboratori? Renzi, che prima si turava il naso e diceva che alcuni candidati non li avrebbe mai votati, è venuto a Salerno a Incoronare e blindare il sindaco sceriffo che per primo ha tradotto in pratica il pensiero renziano, quello di Imbarcare tutti per la conquista del potere. “Pecunia non olet” dicevano i romani!
Numerosi opinionisti ritengono che la Campania è il laboratorio politico di come il futuro partito della nazione ( o dei democratici come solo una faccia tosta osa pensare!) si attrezzerà per la conquista del potere in Italia. Altro che rottamazione e rinnovamento della classe politica! E la storia si ripete, con la stessa pervicacia, clientelismo, assistenzialismo, arroganza: “Chiunque abbia qualcosa da segnalare, vada alla Procura della Repubblica!” dice De Luca. Quanto poi a considerare di sinistra le sue liste è una sua stessa candidata, ex cosentiniana e coniuge di un indagato, a dire che di “sinistra non c’è nulla con De Luca”. Un’annotazione non da poco: se De Luca dovesse vincere, potrà mai governare? Per la legge Severino il Prefetto dovrebbe decretarne la sospensione per 18 mesi. E se anche il Tar lo reintegrasee, se fosse condannato in appello, che farebbe il PD?
L’ineffabile ed il nullo Caldoro non fa di meglio, ed anche le sue liste sono il fior fiore della peggiore classe politica. Saviane ha scritto che nelle liste dei candidati della Campania c’è tutta la sua Gomorra! E se rivincesse Caldoro le cose migliorerebbero? Continuerebbe a governare la Campania come negli ultimi cinque anni peggiorando tutti i dati negativi che hanno portato la Campania agli ultimi posti della classifica delle regioni. Peggio fanno solamente la Calabria e la Sicilia!
La Campania si avvia sconsolatamente al suo ineluttabile declino, che riguarderà più gli elettori che gli eletti, i soli che andranno a star meglio. Altrimenti non si spiegherebbe l’esercito degli aspiranti consiglieri: mille per 50 posti; in Irpinia 86 per appena 4.
 Sarebbe interessante che i candidati rispondessero alla domanda che compare più volte nel bel libro di Vinicio Capossela “Il paese dei coppoloni”: “Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?”. L’elettore è frastornato ed irretito. Molti si sfilano ed è facile prevedere che le astensioni dal voto cresceranno notevolmente. Per chi dovrebbero votare l’elettore per bene se l’alternativa a De Luca è il nullo Caldoro e gli altri candidati non hanno alcuna possibilità? Votare 5 stelle (la sola lista che potrebbe raccogliere un consenso a due cifre) o astenersi in massa dal voto non è forse l’unica alternativa possibile? NINO LANZETTA
(ninolanzetta@virgilio.it)

 

 



Martedì 26 Maggio,2015 Ore: 17:12
 
 
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