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www.ildialogo.org "Dalle Brigate rosse a quelle islamiche?",di Mario Mariotti

"Dalle Brigate rosse a quelle islamiche?"

di Mario Mariotti

C'é terrorismo e terrorismo: c'è quello dell'ordine costituito, legale e democratico, che lascia morire migliaia di piccini ogni giorno per mancanza di uno spicciolo; che lascia decine di milioni di persone prive del posto di lavoro; altrettante famiglie nella precarietà e nella miseria; altrettanti giovani, privi di futuro, impossibilitati a costruirsi una famiglia e a contribuire al bene comune; e c'è il terrorismo violento e pilotato che sfrutta il fanatismo religioso per alimentare quella strategia della tensione che serve, ad un tempo, a far dimenticare all'opinione pubblica il primo terrorismo, quello precedente, e poi a farci regredire ai secoli bui delle guerre di religione, delle quali noi europei siamo stati maestri.
C'è informazione e informazione: c'è quella dell'ordine costituito, legale e democratico, che amplifica o minimizza gli episodi violenti a seconda delle necessità di coloro che la pilotano; che enfatizza la pietà per le vittime e l'odio per chi le ha rese tali se esse fanno parte dell'Occidente ricco e cristiano, e che seppellisce quelle che vengono rese tali da lui nel silenzio più assoluto; e c'è quella asfittica, la controinformazione che cerca di dare voce a quelle delle guerre di aggressione, ai piccini palestinesi della Striscia di Gaza, a tutte quelle che riempiono gli ospedali di Emergency e Medici senza frontiere anche oggi, nei Paesi dove l'Occidente ha cercato di esportare la propria democrazia del dollaro.
C'è libertà e libertà: c'è quella dell'ordine costituito, legale e democratico,che si è staccata dall'uguaglianza e dalla fraternità, che permette ai ricchi ed ai potenti di giocare sulla vita dei poveri e dei fuori mercato; che amplifica le differenze blasfeme fra i ricchi e i poveri; che ha reso la fraternità asfittica se non impossibile; e ci dovrebbe essere anche la libertà dal bisogno, che è la precondizione di ogni altra libertà, che però è un'entità sempre più sfuggente e dematerializzata; che viene negata alla stragrande maggioranza delle persone del pianeta per merito di quei pochi cancri che, per ingrassare sé stessi in modo indefinito, arrivano a mercificare tutto quanto, comprese le coscienze e Dio stesso, che essi usano per sacralizzare sé stessi e demonizzare i nemici.
A questo punto dovrei dire che c'è religione e religione, ma non è proprio così, o del tutto così. Quella cristiana,oggi è tale perché noi in Europa abbiamo avuto l'Illuminismo, la Rivoluzione Francese, il Marxismo, il Socialismo, che ne hanno contenuto l'alienazione e la violenza. Per secoli noi cristiani abbiamo usato violenza in nome di Dio, fatto crociate, arrostiti gli eretici, benedetto il commercio degli schiavi, accompagnato i vari colonialismi in Africa e Asia, luoghi dai quali oggi partono i migranti per sfuggire alle guerre ed alla fame. L'Islam non ha avuto questa evoluzione e laicizzazione, per cui ci sono gli Sciiti che litigano con i Sunniti, i talebani che vedono nella scuola un nemico che uccide il loro futuro, i fondamentalisti fanatici che vengono strumentalizzati per tutti gli scopi meno che per quelli religiosi. Noi cristiani, però, non siamo ancora del tutto guariti dall'alienazione religiosa, e siccome oggi non abbiamo più i comunisti come nemici da estinguere, avendo bisogno di un nemico per autoconvincerci di essere i migliori, e, in subordine, per continuare a costruire armi da vendere anche a lui, abbiamo dovuto mettere in mezzo l'Islam a supplire il comunismo defunto. Sì, non c'è proprio alcunché da eccepire; la Fallaci ha ragione: la nostra civiltà è superiore a quella degli altri. Gli altri, però, non ci sapevano apprezzare, e allora ecco le nostre guerre d'aggressione a casa loro, per esportare colà i nostri valori e prelevare le ricchezze giacenti sotto i loro piedi; ecco il Colonialismo a seminare civiltà, ricchezza e benessere in quelle plaghe; ecco le guerre mondiali, di cui la causa prima è stato l'Islam travestito da contrasto anglo-tedesco.
E poi come dimenticare Auschwitz, posto nel bel mezzo dell'Europa dalle radici islamiche, che è forse la punta di diamante più preziosa delle espressioni europee, seguita da quelle a stelle e strisce messe in atto per purificare il Vietnam, l'Indonesia, il cono-sud delle Americhe, e tante altre contrade, dalla peste atea comunista?
E poi è verissimo che l'Islam tratta male le donne; ma noi, con la loro mercificazione e col femminicidio degli ultimi tempi, ci stiamo dando da fare per equilibrare i trattamenti.... Poveri noi! Ci siamo dimenticati che la libertà, senza l'uguaglianza e la fraternità, diventa un inferno e non esiste più. Ci siamo dimenticati che ogni religione è alienazione, e che la laicità solidale è la sola dimensione che ci può salvare da lei, Parola - per chi ci crede - del Signore, della quale Lui, laico, è paradigma. Ci siamo dimenticati che capitalismo, mercato e competizione sono tre cancri che soffocano sia la fraternità, che l'uguaglianza, che la stessa1ibertà.
Continuiamo a dimenticarci che il terrorismo si vince solo con la giustizia, con la scuola, con il lavoro per tutti; continuiamo a dimenticare che se esso non ci fosse, qualcuno lo farebbe esistere ed operare proprio per impedire la giustizia, la scuola il lavoro per tutti. Ci dimentichiamo infine che la pace non è nelle mani di Dio, per cui sarebbe necessaria la nostra preghiera. Dio entra nella storia, nella materialità del mondo attraverso di noi, tempo e luogo di confine fra lo Spirito e il corpo che Lo deve incarnare nella terra dei viventi.
Se vorremo la pace, dovremo costruire un mondo più giusto, dovremo equalizzare le condizioni di vita dei primi e degli ultimi, dovremo lavorare per una struttura economica della società che arrivi a garantire i diritti umani fondamentali al lavoro, alla casa, all'istruzione ed alla salute a tutti quanti. Se non capiremo questo, il primo terrorismo, quello legale e democratico, continuerà a generare il secondo, quello sanguinoso, crudele e assurdo, e noi continueremo a sentir ululare contro di lui proprio coloro che non si accorgono di esserne la causa perché vivono la cultura maligna che lo genera.
Mario Mariotti



Sabato 21 Febbraio,2015 Ore: 18:14
 
 
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