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www.ildialogo.org FESTA DELLA PAITA A SAVONA: UNA VITTORIA PULITA,di Renata Rusca Zargar

Liguria
FESTA DELLA PAITA A SAVONA: UNA VITTORIA PULITA

di Renata Rusca Zargar

Martedì 20 gennaio Raffaella Paita ha festeggiato a Savona la vittoria alle primarie a candidato del Partito Democratico come Presidente della regione Liguria con i sostenitori e membri dei comitati a suo favore. Una vittoria, come sappiamo, amareggiata dagli attacchi e dalle offese della minoranza del Partito Democratico. La Paita ha ribadito che ella vuole vincere -e ha vinto- in modo pulito: 55000 persone sono andate a votare ed è stata scritta una pagina di democrazia. Gli errori, le irregolarità, devono essere sanzionati severamente, e la prima a volerlo è proprio lei.
In realtà, come noi osservatori abbiamo capito anche senza essere esperti analisti, in Liguria, con Cofferati, la minoranza PD che vuole eliminare Renzi, ha provato a prendersi la Regione. Non essendoci riuscita con il voto, dato che tra i due candidati, alla gente comune, la Paita è sembrata la più adatta a guidare la regione, hanno cercato di fare annullare le primarie (addirittura pare che lo annunciassero già nei giorni precedenti!).
Raffaella Paita, giovane donna proveniente dalla FGCI (segretaria provinciale e poi regionale della Sinistra Giovanile), colpevole solo di essere renziana, è stata dipinta come di destra, sostenuta da fascisti, mafiosi e quanto di più terribile si possa immaginare. Nessuno dei “politici” si è preoccupato di considerare chi potesse, eventualmente, essere il Presidente migliore per programma, energie, conoscenza dei problemi della regione, ma solo di far prevalere la sua “corrente”.
Nonostante questo, Raffaella Paita ha riaffermato, per l’ennesima volta, che le alleanze le deciderà il partito, che, se avesse perso, sarebbe stata il giorno dopo a sostenere Cofferati, unendo, invece che dividere, il partito, che tanta gente per bene è andata a votare credendo sinceramente di poter scegliere il candidato che preferiva.
La sua vittoria è stata netta, nonostante i giornali nazionali avessero parlato esclusivamente di Cofferati, nonostante una televisione locale avesse trasmesso, perfino tutto il giorno del voto, spot in favore di Cofferati (non è prevista dalle regole delle primarie questo tipo di pubblicità), insomma, nonostante le irregolarità della parte avversa.
Quanto agli immigrati, le regole prevedono che possano votare. Nessuno sa per chi abbiano votato davvero, ma è certamente triste pensare che la “sinistra” li nomini tuttora come “povere persone” che si possono “comprare” con due euro!
Invece, Raffaella Paita sosterrà la campagna perché gli immigrati possano votare alle amministrative, come è giusto che sia, visto che vivono, lavorano, pagano le tasse (e le nostre pensioni) qui (o non sarà che, come si diceva per le donne, non sono abbastanza intelligenti per capire la politica?).
Ora la Paita deve continuare a lavorare per la nostra regione, come assessore della giunta in carica, e, ad esempio, dare risposte serie e urgenti per la grave questione della Tirreno Power. Infine, dovrà pensare alla campagna elettorale vera e propria.
Un consiglio?
Non credere di poter facilmente “smacchiare il giaguaro” che tanto ci è costato, ricordare sempre che i giaguari più feroci sono quelli che le si aggirano in casa, quelli che contrastano e scioperano contro, a livello nazionale, il governo del proprio stesso partito, quelli che rispettano le decisioni a maggioranza solo quando sono a loro favore.
Renata Rusca Zargar



Mercoledì 21 Gennaio,2015 Ore: 20:31
 
 
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