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www.ildialogo.org Considerazioni a margine delle primarie del PD per la scelta del candidato a Presidente della Regione Liguria,di Renata Rusca Zargar

Considerazioni a margine delle primarie del PD per la scelta del candidato a Presidente della Regione Liguria

di Renata Rusca Zargar

Sono stati definiti zingari, barboni ed extracomunitari (Il fatto quotidiano) o, nella migliore delle ipotesi, ignari, quelli che, secondo la “sinistra” sono andati a votare domenica alle primarie del Partito Democratico per Raffaella Paita.
Infatti, noi italiani siamo geneticamente intelligenti e, quando votiamo, sappiamo ciò che stiamo facendo, non votiamo mai per motivi ideologici, pregiudizi, mantenimento dello status quo, razzismo ecc.
I poveri extracomunitari, invece, al pari degli “zingari” e dei barboni, sono geneticamente stupidi (o forse gli è stato ordinato? o forse, come sostengono alcuni, sono stati pagati ben 2 euro?) e se vanno a votare è perché sono “etero guidati” e incapaci di formulare un pensiero personale.
L’assunto nasce soprattutto dal fatto che si ritiene che tutti votassero la Paita (invece mi risulta che molti extracomunitari legati al più potente sindacato di sinistra abbiano votato Cofferati).
Certamente, la campagna elettorale, estremamente coinvolgente, ha movimentato, oltre ai politici locali, associazioni, enti, gruppi vari, cooperative, che hanno sostenuto uno o l’altro dei due maggiori competitor. Tutti hanno voluto prendere parte attiva e votare per chi, un domani, ritengono potrebbe essere più aperto alle loro istanze, come deve essere per l’amministrazione locale che si misura con i problemi e le esigenze locali.
Da tempo, il Partito Democratico ha scelto di far votare alle primarie sia i sedicenni che i comunitari e gli extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno.
Personalmente, la trovo una scelta di lungimiranza politica perché né i giovani che iniziano a confrontarsi né le persone di provenienza straniera che vivono, lavorano, pagano le tasse qui (sostenendo, in particolare, persino le nostre pensioni!) devono essere emarginati dalla vita civile. Oggi, poi, che abbiamo tanta paura, dobbiamo comprendere che chi diventa parte integrante della società, chi si sente in grado di collaborare e non un emarginato o un escluso, non sarà mai preda della propaganda terroristica. Anzi, i residenti qui da un certo numero di anni dovrebbero poter votare alle elezioni amministrative, come si discute da tempo.
Io sono stata tutto il giorno presso un seggio a raccogliere i dati degli elettori. Ho notato che, come ha detto un esponente della “sinistra” (-va bene gli extracomunitari, fino a quando non mi rompono i coglioni-), quando arrivavano degli stranieri, si provava fastidio. Doveva essere, per forza, che fossero stati mandati da “qualcuno”, intruppati, insomma.
A me, che sono moglie di un extracomunitario (da molti anni cittadino italiano che, però, un po’ di fastidio lo dà anche lui), invece, alcuni facevano tenerezza perché dicevano che era la prima volta che votavano. Uno di loro, giovane, ha chiesto a mio marito di insegnargli come si doveva comportare nel seggio perché, essendo alla prima esperienza di voto, non voleva fare brutta figura.
Molti dei comunitari ed extracomunitari vengono da paesi dove il voto non è in uso, questa per loro è la più bella scuola di democrazia (e non i bombardamenti!). Per questo, sono emozionati di poterlo praticare.
La sinistra, mi dispiace dirlo perché io sono sempre stata di sinistra (come d’altronde Raffaella Paita che ho sostenuto e che, invece, perché fa comodo a qualcuno, viene dipinta come di “destra”), si è dimostrata razzista (come al solito). Gli extracomunitari ci piacciono se vendono i fazzoletti di carta o se chiedono l’elemosina perché così possiamo dimostrare la nostra bontà e superiorità. Se vogliono iniziare a essere cittadini alla pari che vivono come noi, che votano e magari studiano e fanno carriera, allora non ci piacciono più, diventano non in grado di pensare, “ignari”.
Salvo poi a piagnucolare che si chiudono nelle loro moschee e chissà cosa tramano!
Forse, invece, qualcuno di loro ha il sogno di essere integrato tra di noi perché lavora, si sposa, ha figli, come noi, forse sogna che gli vengano riconosciuti i suoi diritti di essere umano, che sia riconosciuta dagli amministratori locali la sua comunità…
A parte questo, io ho trovato assai singolare che mi sia stato spiegato, sempre dalla “sinistra”, che Rifondazione e SEL avevano diritto di partecipare alle primarie in quanto parte della coalizione di centrosinistra, mente NCD e UDC no, perché non facenti parte della coalizione.
Le mie idee al proposito, sono molto confuse: a livello nazionale (grazie agli errori della sinistra che non ha vinto le elezioni) il PD è alleato con NCD e mi risulta che in alcune regioni lo sia stato con UDC mentre è in rotta con SEL (che, invece, se fosse entrata con Renzi al governo avrebbe potuto proporre fattivamente le sue idee).
A livello locale, poi, le alleanze non si faranno sui programmi?
E i cittadini che hanno votato magari per il centrodestra, non potrebbero ora votare per il centrosinistra (fatto che io mi auguro)?
Io credo che, se ci sono delle regole, bisogna rispettarle. I presidenti di seggio dovevano sorvegliare che tutto andasse secondo le regole scritte nel regolamento.
Se, poi, le regole non vanno bene, si possono cambiare (non in corso di partita) perché tutto è perfettibile.
Ma non sarà per caso che una certa sinistra voglia sempre praticare lo sport di rimanere all’opposizione perché è molto più facile protestare (qualcosa che non va c’è sempre dappertutto) che sporcarsi le mani e darsi da fare?
Renata Rusca Zargar



Sabato 17 Gennaio,2015 Ore: 21:46
 
 
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