- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (313) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Intervista al senatore Paolo Corsini sul tema della riforma costituzionale,

Intervista al senatore Paolo Corsini sul tema della riforma costituzionale

A CURA DEL SETTIMANALE DIOCESANO "LA VOCE DEL POPOLO" DI BRESCIA


Non ci sta proprio ad essere inserito nel numero dei “cattivi”, di quelli che in politica sembrano interessati al mantenimento dello status quo, “sorte” che in questi giorni è toccata a quei senatori Pd che hanno mosso critiche alla proposta di riforma del Senato presentata dal Governo. “La nostra è stata una battaglia condotta a viso aperto – afferma l’ex Sindaco di Brescia come premessa all’intervista rilasciata a “Voce” - volta a correggere un testo che, nella versione del Governo era assolutamente sgrammaticato e che ha già avuto significative correzioni e aggiustamenti in sede di Commissione. Per altro non abbiamo frapposto alcuno ostacolo allo sviluppo dei lavori parlamentari ed al prosieguo dell'iter legislativo”.
Sbaglia, dunque, chi si tratti di un’opposizione, tutta interna al Pd, a Renzi?
Sì. I cosiddetti dissidenti non costituiscono una corrente. Si tratta semplicemente di un gruppo di senatori, di diversa sensibilità e provenienza politico-culturale, che si sono ritrovati unicamente sul tema della riforma costituzionale. Mi rattrista che, al fine di minare le ragioni delle nostre critiche, si faccia ricorso a argomentazioni non corrispondenti a verità, talune persino infamanti, come quella che la nostra azione sarebbe dettata soltanto dalla volontà di mantenere le indennità di carica per i futuri senatori. Una prospettiva del tutto inesistente.
Una puntualizzazione che introducono al motivo del “contendere”. Quali sono le parti della riforma Boschi che non piacciono ai dissidenti?
Anzitutto va precisata una premessa. Le riforme costituzionali non possono essere frutto di iniziativa governativa. In tutti i Paesi e in tutti gli ordinamenti liberal-democratici le riforme costituzionali procedono dai Parlamenti. A questo si aggiunge una nutrita serie di punti sostanziali a partire dalle modalità attraverso cui si dovrebbe pervenire alla composizione del nuovo Senato. Riteniamo che debbano essere i cittadini a indicare quali consiglieri regionali e quali sindaci debbano entrare a far parte della futura assemblea di palazzo Madama. Nel testo proposto dal Governo siamo invece in presenza di un meccanismo di nomina che di fatto consegnerebbe ai segretari regionali dei vari partiti ed ai capigruppo delle formazioni politiche rappresentate nelle Regioni l'indicazione dei futuri Senatori.
Un secondo punto di disaccordo è quello relativo all’immunità…
Sì. Continuo a ritenere che questa debba essere ristretta alla fattispecie della insindacabilità delle opinioni espresse, con una parziale modifica dell’art. 68 della Costituzione. Se passasse quanto previsto dal testo elaborato in Commissione, si verificherebbe il caso di Sindaci e Consiglieri regionali, membri del Senato, dotati di un’immunità che si estenderebbe anche a funzioni estranee al loro mandato parlamentare.
Altro argomento di discussione: il numero dei parlamentari. Cosa vi divide dal testo Boschi?
Riteniamo che la diminuzione del numero dei Parlamentari vada estesa anche alla Camera dei deputati, con una riduzione dei suoi membri da 630 a 500, vale a dire la media europea. Per altro una Camera dei deputati di 630, già oggi pletorica, sarebbe squilibrata rispetto ad un Senato di soli 100 membri. Direttamente collegata a questo punto è pure la parte di riforma che riguarda le modalità di elezione del Presidente della Repubblica. Con l’Italicum, così com'è stato per ora approvato alla Camera, si metterebbe sostanzialmente nelle mani del segretario del partito di maggioranza una larga discrezionalità in ordine all’elezione del Capo dello Stato, che a sua volta poi nomina membri della Corte costituzionale e del Csm. Riteniamo che questa discrezionalità debba essere limitata in due modi: o ampliando la platea dei grandi elettori, con l’inserimento tra questi anche dei parlamentari europei o diminuendo il numero dei deputati.
C’è poi il tema delle competenze della nuova assemblea…
Sono convinto che, nell’ambito delle competenze che la riforma attribuisce al futuro Senato, debbano rientrare anche quelle riguardanti i diritti civili e le questioni bioetiche. In caso contrario rischiamo di avere una Camera, eletta con criteri ultra maggioritari, ed un Governo in grado di promuovere qualsiasi legge senza bilanciamento alcuno. Il che sarebbe preoccupante tanto nel caso di leggi di ispirazione laicista quanto integralistica. Perché privare il Senato, eletto su base proporzionale, di un potere di riequilibrio e di garanzia?
Ultimo motivo del contendere è quello dei nuovi criteri per referendum e leggi di iniziativa popolare. Cosa vi divide dalla proposta del Governo?
Premesso che nella proposta Boschi non mancano elementi positivi (come quello che lega la determinazione del quorum dei futuri referendum non al numero degli elettori aventi diritto al voto ma alla percentuale degli elettori che si sono recati alle urne in occasione delle elezioni politiche precedenti al referendum), nutriamo forti perplessità rispetto all’aumento del numero delle firme per la presentazione di quesiti referendari (da 500mila a 800mila) e per le leggi di iniziativa popolare (da 50mila a 250mila). Al di là tuttavia dei singoli punti, quello che il gruppo dei cosiddetti dissidenti rivendica è che in presenza di una legge elettorale che comunque sarà maggioritaria è necessario prevedere un serio sistema di garanzie, di pesi e contrappesi.
Allora ha ragione chi parla di svolta autoritaria?
No, non condivido questa tesi. Anche se questa è una “imputazione” che i laudatores di questa riforma mettono in bocca a chi si permette di sollevare critiche, tengo a precisare che da parte mia non ho mai parlato di deriva autoritaria. Ribadisco soltanto che, al fine di evitare una involuzione democratica, bisogna esser molto avveduti nel prevedere un sistema di equilibranti garanzie.
Il governo sarà disponibile ad accettare un confronto su questi passaggi critici?
Per ora siamo in presenza di due torti: quello, soprattutto di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) che persiste pervicacemente in un ostruzionismo improduttivo e sterile e quello di chi, forzando i regolamenti, si illude di aggirare la sostanza politica dei problemi. Continuando così la riforma costituzionale, priva di uno spirito vivificatore, nascerà già morta e non diventerà patrimonio comune del popolo italiano. Insomma non vedo aleggiare in aula alcuno Spiritus creator, per evocare Benedetto Croce e il suo memorabile intervento alla Costituente. Il mio augurio è che chi detiene maggiori responsabilità si assuma l'onere di una mediazione onorevole. Com'è avvenuto all'origine della Repubblica è necessario, infatti, un compromesso nobile e coraggioso.



Mercoledì 30 Luglio,2014 Ore: 18:26
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info