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www.ildialogo.org L’Ora di Calabria – chiude il diritto di esprimere le opinioni liberamente.,di Lorenzo Fascì

Calabria
L’Ora di Calabria – chiude il diritto di esprimere le opinioni liberamente.

di Lorenzo Fascì

NOTA STAMPA
Anche noi come tanti altri alziamo la voce per protestare e per esprimere la nostra vicinanza ai giornalisti ed ai lavoratori della testata giornalistica.
Certo quante sensazioni suscita questa vicenda.
Un editore che decide di chiudere il giornale non ragioni finanziarie ma semplicemente perché i giornalisti di quella testata hanno deciso di pubblicare notizie vere ma “scomode”.
Già scomode a dei potenti; scomode a chi detiene il potere! Scomode a chi detiene tanto potere da imporre anche quali notizie possono esser pubblicate e quali non.
Già, direbbe qualche anziano lettore, proprio come ai tempi della dittatura. I giornali erano consentiti se erano dei megafoni del potere fascista; chiusi quando invece tentavano di dire agli italiani quali erano gli aspetti negativi della dittatura.
Ma oggi siamo in democrazia. L’Italia si fonda su dei principi contenuti nella Carta Costituzionale, quella Carta sottoscritta dai padri fondatori che pochi giorni prima avevano liberato l’Italia dalla dittatura ed avevano aperto le porte alla democrazia ed alla libertà.
Quella Costituzione che all’art. 21 dispone che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Eppure in Calabria può succedere che un editore decide di spegnere i motori delle rotative contro i propri giornalisti che hanno semplicemente fatto il loro dovere: dare notizia di un fatto; informare i lettori calabresi; informare i lettori che un “potente” aveva tentato di occultare una notizia che disturbava il manovratore e cioè il potente.
E’ questa vera democrazia?
Ecco la domanda alla quale questa vicenda ci obbliga a rispondere: in Calabria c’è vera e concreta libertà? Oppure ancor oggi, sia pure in forma diversa,c’è ancora il sistema oppressivo, che impone un modo di vivere, che rifiuta la libertà di pensiero e di opinione, che pretende di affermare il principio che tutto sia possibile meno ciò che intacca l’immagine di chi comanda.
Così come era nel Regno di Napoli o con l’arrivo dei Piemontesi.
Noi che non ci rassegniamo alle privazioni delle libertà non possiamo tacere ed invitiamo insieme a noi a protestare e ad opporsi tutti coloro che si oppongono ad una Calabria suddita e perseguono una Calabria libera, protagonista in tutte le sue intelligenze soprattutto quelle che sono intelligenze perché non imposte dal potere sia esso mafioso o pseudo istituzionale.
Lorenzo Fascì
PdCI Reggio Calabria



Mercoledì 30 Aprile,2014 Ore: 22:57
 
 
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