- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (344) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Non deludere i bambini,di Renata Rusca Zargar

Non deludere i bambini

di Renata Rusca Zargar

A proposito della visita di Renzi in Sicilia


Non entro nel merito del primo impatto dell’ingresso nel premierato da parte di Matteo Renzi. Capisco le critiche che, in ogni caso, condivise o no, sono sempre legittime in un paese democratico. Certamente, ci sono varie azioni del nuovo Presidente che, probabilmente, non approverei, ma aspetto (anche perché mi mancano molte informazioni reali) per verificare se egli manterrà le sue promesse. Tengo anche in considerazione il fatto, certamente molto negativo, che questo non è il governo del PD ma un governo di (difficili) intese.
Non approvo, però, la critica a tutti i costi, tanto per distruggere, e, in particolare, quella per la visita alla scuola elementare Raiti di Siracusa. Disapprovo ciò in qualità di insegnante che ha speso quasi tutta la sua vita nella scuola (dico sempre che vi sono entrata a 6 anni e non ne sono più uscita) e che ora continua a frequentarla facendo volontariato nella Biblioteca di Libromondo e portando (anche fisicamente) i libri in alcune classi di vari istituti della città.
Ben venga, finalmente, qualcuno che dia luce alla scuola, che faccia intendere che solo nelle scuole sarà il futuro di questo controverso paese e che sostenga che gli insegnanti non sono la feccia dell’umanità. Forse, qualcuno di loro lavora poco (ma certo i lavativi sono in quantità minore di quelli di altre categorie di persone, almeno nel pubblico), la maggior parte, però, è animata da senso del dovere, responsabilità, amore per ciò che fa. Negli ultimi anni, la scuola è stata tartassata di tagli senza pietà, lavorarvi oggi è come stare in trincea. Molti genitori, poi, non dimostrano alcun rispetto e non accettano che i loro figli – che hanno sempre ragione- siano ritenuti meno che perfetti.
Io, invece, provo a immaginare l’entusiasmo di una scuola scelta per una delle primissime visite del premier. Il canto non era degno di un alloro poetico? Meno male! Forse, era solo immagine di gioia e di orgoglio per aver ricevuto considerazione e rispetto da un uomo giovane e moderno, capace, finalmente, di comunicare anche con persone al di sotto della pensione. Un uomo che potrebbe dimostrarci –e ce lo dobbiamo augurare, per i nostri figli, invece di lastricargli la strada di chiodi- che anche in Italia è aperta la strada per chi è attivo e che anche i giovani hanno uno spazio.
Che importanza ha, poi, se il Presidente sia stato accolto con una canzoncina, una poesia, una rappresentazione teatrale o un mazzo di fiori?
Io mi auguro, invece, che anche i sindaci e altri dirigenti provinciali e regionali imparino l’utile pratica di frequentare di più, invece delle lobby cittadine e i compagni di merendine, le persone comuni, a cominciare dai bambini fino alle superiori e all’Università. Certamente, sarà di stimolo al lavoro e speranza per il futuro.
Nella mia carriera scolastica, io non ho mai visto un ispettore a controllare il mio lavoro, né autorità di alcun tipo (solo una volta il Questore perché la mia classe aveva vinto il primo premio nazionale di un concorso indetto dal Ministero dell’Interno e, consegnandomi una targa, non mi fecero neppure ringraziare perché “il cerimoniale non lo prevedeva”).
L’unica volta che il Sindaco venne a una riunione di una scuola dove, molti anni fa, prestavo servizio, fu perché l’avrebbe chiusa per sempre.
Infine, ma non meno importante, questo mondo di sapientoni, master nella critica, ha dato una terribile delusione a quei bambini: avranno certo saputo del dileggio e delle polemiche. Deludere i bambini, offenderli nella loro purezza e innocenza, è quanto di più riprovevole noi possiamo fare. Speriamo che qualcuno spieghi a quei bambini che, nella vita, bisogna imparare a essere ancora migliori, specialmente quando gli altri danno il peggio di sé.
Renata Rusca Zargar



Lunedì 10 Marzo,2014 Ore: 11:43
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info