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www.ildialogo.org A proposito di GRILLO: IL M5S E LA DEMOCRAZIA,di Nino Lanzetta

L'opinione
A proposito di GRILLO: IL M5S E LA DEMOCRAZIA

di Nino Lanzetta

A scrivere, oggi, di Grillo, del suo M5S e delle “bravate” che i suoi (rappresentanti parlamentari e popolo del Web) stanno compiendo in queste settimane, si corrono rischi concreti di offese, insulti, calunnie e maldicenze che chi scrive – nel suo piccolo – ha già avuto la ventura di subire ben prima che analogo trattamento fosse riservato alla giornalista Maria Novella Oppo dell’Unità e, in una sequenza ininterrotta, a Gramellini della Stampa e al suo direttore, ai giornalisti di Repubblica, aprendo una lista di proscrizioni, che è seguita con la Bignardi e Augias, in un elenco che comincia a diventare lungo.
Dopo la cagnara, culminata con l’assalto al banco del Governo, gli insulti sessisti, inqualificabili e postribolari, contro le deputate del PD e la Presidente della Camera, ancor più ignobili e spregevoli in un’aula parlamentare che dovrebbe essere tempio della democrazia alla stregua di una Chiesa per il cattolico, si è arrivati a scatenare il popolo web aizzandolo ad un tiro al piccione con post e video di squallidi istinti sessuali ignobili, anche se tardivamente cancellati, culminando con la foto del rogo dei libri di Augias, oggetto di innumerevoli offese e insulti per aver definito “fascismo inconsapevole” il comportamento dei grillini nell’assalto al banco del Governo e a quelli della Presidenza della Camera. Augias era intervenuto nella trasmissione di Daria Bignardi “ Le invasioni barbariche” subito dopo la performance del deputato del M5S, on. Di Battista. La stessa conduttrice, poi, ad opera di un addetto stampa del movimento è stata oggetto di offese gravissime in quanto nuora di Adriano Sofri, mandante di un omicidio politico. E questo per fermarci alle ultime settimane e senza fare menzione al linguaggio, violento, ai limiti del sovversivismo, caratteristico del movimento, del “Boia” rivolto al Presidente Napolitano alla richiesta dell’ Impeachment, e del “boia chi molla”!
L’episodio di mettere al rogo i libri di chi non la pensa come loro, mi fa venire alla mente un bel film di Francois Truffaut di tantissimi anni fa, quando molti giovani grillini, non erano ancora nati. Il film è del 1966 e si intitola “Fahreneit 451” e racconta come – in un’ipotetica società del futuro- per contrastare la libera circolazione delle idee che avrebbe avuto influssi negativi sui governanti, si ordinasse il rogo di tutti i libri, individuando nella cultura un pericolo per la detenzione del potere. Molto peggio del famigerato indice della Chiesa e della “sacra” inquisizione”. I cittadini, in un’estrema difesa della cultura imparavano a memoria un libro ciascuno ( la Divina Commedia, L’Orlando Furioso, le opere di Shakespeare ecc.) con lo scopo di tramandarlo ai posteri per via orale. Fortunatamente non siamo ancora arrivati a questo livello e non tutto per colpa del M5S, ma il grado di imbarbarimento della società dovrebbe cominciare a preoccuparci e a farci correre ai ripari fin che si è ancora in tempo. L’atmosfera ed il contesto sociale ci fanno venire in mente i prodromi del fascismo e del nazismo che bisognerebbe ricordare a tanti giovani che non lo ricordano, perché non lo hanno studiato a scuola o lo sottovalutano con sufficienza. Con questo non vogliamo accusare di fascismo il M5S ma di contribuire a quella disgregazione sociale che è foriera di sventure. Di fronte a questi pericoli inutile sottovalutare e a nulla valgono le affermazioni che episodi simili in Parlamento ci sono già stati anche in passato. Mai, comunque di gruppo, ed in questa forma, pur sottolineando che l’ostruzionismo è legittimo per far conoscere, in forma anche plateale, cosa si sta approvando in Parlamento, ma fino al punto di non impedire che la maggioranza approvi quei provvedimenti che ritiene di approvare assumendosene la responsabilità di fronte al Paese.
Fatta questa premessa, veniamo a ragionare – seppure schematicamente, per quanto consente un’analisi giornalistica – sulla strategia politica del M5S, facendo qualche riflessione sul delicato e complesso passaggio storico che stiamo attraversando e sul pericolo che, non mantenendo i nervi saldi e un fermo ancoraggio alle norme penali e soprattutto costituzionali, oltre che del vivere civile, con comportamenti coerenti e adeguati, si possano aprire pericolose faglie dagli esiti non facilmente controllabili. Alcuni degli elementi sui quali dobbiamo porre la nostra attenzione sono la caduta morale, la diminuita coesione sociale con un forte affievolimento della solidarietà fra le classi e l’indecente distribuzione della ricchezza, che va sempre più indirizzandosi verso categorie ristrette di privilegiati a scapito anche del ceto medio, che va scivolando verso la povertà, e di una crescente massa di diseredati e disperati. E’ la conseguenza di una globalizzazione selvaggia, frutto di un capitalismo sempre più finanziario e meno industriale che ha contaminato perfino potenze ex comuniste come la Cina e altre nazione del terzo e del quarto mondo. La finanziarizzazione dell’economia, ha posto il dio denaro al disopra di tutto e la fine delle ideologie ha fatto il resto per di più in un arco temporale brevissimo. Molti Paesi, con in testa l’Italia, non sono stati in grado o non hanno voluto trovare i rimedi necessari e gli antidoti ai tanti veleni della globalizzazione della finanza e del lavoro, che si stanno rivelando mortali per i più deboli ed indifesi. Sono mancati governi che dovevano fare da cassa di compensazione e da equilibrio per interessi contrastanti procedendo ad una più giusta ed equa redistribuzione del reddito ed a mettere in essere una normativa anch’essa “globalizzata” nel campo dei diritti della persona e del lavoro. Senza andare troppo per il sottile, il ventennio di Berlusconi ha addirittura esasperato le disuguaglianze, ha premiato i furbi ed ha finito, con il populismo, la demagogia e le televisioni ad addormentare le coscienze e a sviarle dal giusto controllo popolare sulla cosa pubblica e privata. Ne hanno fatte le spese soprattutto gli operai, le donne e i giovani che costituiscono il nerbo forte appunto del M5S.
Si è sviluppata la protesta e l’indignazione è cresciuta. “Indignatevi” scrisse in un famoso volumetto un eroe della resistenza francese, Stéphane Hessel: “ … il potere dei soldi, tanto combattuto dalla Resistenza, non è stato mai così grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin nelle più alte sfere dello Stati. Le banche, ormai privatizzate, dimostrano di preoccuparsi anzitutto dei loro dividendi e degli stipendi vertiginosi dei loro dirigenti, non cero dell’interesse generale. Il divario tra i più poveri e p più ricchi non è mai stato così significativo; e mai la corsa al denaro, la competizione, erano state al tal punto incoraggiate. Il motore della resistenza era l’indignazione. ..” Un invito soprattutto i giovani ad indignarsi e, in un secondo volumetto “Impegnatevi” a contrastare la deriva incombente. Grillo ha capito da tempo dove ci stavano portando una globalizzazione selvaggia e le multinazionali della finanza e delle banche ed ha cominciato ad organizzare gli scontenti, i delusi che crescono ogni giorno di più. Vengono dal ceto medio disilluso dalle fanfaronate berlusconiane, dai piccoli e medi imprenditori non solo del Nord est, da gran parte della sinistra deluso da un Partito democratico che ritiene colluso con il centro destra sempre più caratterizzato dal ritenersi un partito di governo che sacrifica il suo elettorato tradizionale alla conquista di quello abituale di centro volendolo togliere a Berlusconi. Nulla contro il popolo di Grillo se non rispetto, considerazione e solidarietà. Il problema, infatti, non riguarda l’elettorato del M5S ma i suoi proprietari, perché Grillo e Casaleggio sono i veri e unici proprietari della “ditta”, dal logo alle strutture e all’uso del Web.
Il vero problema è la possibilità per il popolo del M5S di trasformare la rabbia in proposta politica. E qui casca l’asino. Perché Casaleggio e Grillo non vogliono trattare con nessun partito; nei fatti non vogliono il cambiamento; non vogliono partecipare alla formazione di una buona legge elettorale, né vogliono contribuire a fare quelle riforme che pure sono necessarie per uscire dalla crisi. Si arroccano nel loro isolamento aumentando a dismisura un clima di lotta continua sempre più cruenta irreggimentando una compagine parlamentare che – è giusto riconoscerlo – in gran parte è seria, ben motivata, lavora di gran lena, si documenta fa proposte assennate ma non è produttiva perché chiusa nel proprio isolamento. Ma guardate negli occhi il duo Grillo Casaleggio – per accettare l’ invito del deputato Di Battista! Vi sembrano tipi da possibile dialogo? Sanno solo insultare! E, infine, quale è la loro proposta politica? La democrazia del Web? Ma credete davvero che le leggi si possano fare con la pancia? Ma poi, per dar luogo alle loro farneticazioni e sostituire una democrazia parlamentare con quella che hanno in mente bisogna mettere davvero al rogo tutta la Costituzione farne tabula rasa non risultando emendabile in alcuna parte. In verità Grillo e Casaleggio non vogliono le riforme. Giocano al tanto peggio tanto meglio per lucrare un’opposizione quanto più numerosa e redditizia. Si dà atto ai parlamentari di cinque stelle che mai negli ultimi decenni è stata messa in atto un’opposizione così massiccia, ma il loro rifiuto al dialogo ottiene l’effetto contrario compattando la maggioranza e soprattutto un partito democratico che avrebbe bisogno di aiuto e solidarietà soprattutto sulla legge elettorale perché solo con un’intesa parlamentare tra il M5S e la sinistra del PD potrebbe apportare alla legge quelle modifiche ( soglia di sbarramento e di accesso al premio, definizione di collegi elettorali molto piccoli) che Berlusconi contrasta. Invece il risultato è la resurrezione di Berlusconi che loro hanno contribuito a far diventare possibile.
Perché diciamo queste cose? Perché abbiamo già visto. Abbiamo visto come si sono opposti - in diretta streaming – all’invito di Bersani (che pure è un signor galantuomo della politica) al suo governo di cambiamento con una limitata astensione tecnica al Senato e incalzandolo nei provvedimenti, uno per uno non facendoli passare se non ritenuti utili alla collettività. Abbiamo già visto come, con il loro assurdo comportamento, hanno contribuito a non far eleggere Prodi alla Presidenza della Repubblica, come la scelta di Rodotà fosse strumentale, stante i fatti successivi, come il rifiuto, ostentatamente sprezzante, di discutere con Il PD sulla legge elettorale abbia spinto Renzi ( che, forse, non aspettava altro!) nelle braccia di Berlusconi. Se per Berlusconi si può parlare di populismo mediatico e di demagogia qualcuno accredita Grillo di “qualunquologia” cioè di un misto di qualunquismo più demagogia.
E’ ora che il popolo degli elettori e la delegazione parlamentari si affranchino dal duo Grillo Casaleggio in modo da liberare importanti forze e risorse del Parlamento ( che pure è uno dei migliori delle ultime legislature!) necessarie per fermare la deriva nella quale siamo piombati. Alcuni onorevoli e senatori lo hanno capito già dai primi mesi ed hanno abbandonato il movimento, altri cominciano a manifestare la loro sofferenza e a scalpitare. Se il popolo del Web, quello che con il tanto peggio tanto meglio non ha niente a che fare, dà loro una mano, forse, non tutto è perduto ed il movimento può far propri gli antichi valori sanciti nella Costituzione, appannati dai partiti, e porsi come vera e credibile alternativa al duo Berlusconi Renzi cui sembra destinata l’Italia ancora per il prossimo decennio.
NINO LANZETTA



Mercoledì 05 Febbraio,2014 Ore: 22:45
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
raffaello resti arezzo 13/2/2014 09.21
Titolo:Tutti questi saggi cosa hanno fatto negli ultimi 20 anni per il bene comune
Confesso di non conoscere il Prof.Lanzetta! Ha una sua idea sull'operato del Movimento 5 stelle che rispetto ma non condivido.
Mi piacerebbe sapere dallo stesso e da tanti altri professori cosa hanno fatto nella loro vita di tutti i giorni di concreto in questi ultimi 20 anni (vedi accenno al berlusconismo) per il bene comune. Conosco tanti sconosciuti che tutti i giorni faticosamente dedicano, in forme diverse, la loro vita per gli altri. Credo che questi avrebbero il diritto di dire la loro rispetto ai tanti che ci propinano idee, commenti, proposte ecc.....! saluti
raffaello resti

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