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www.ildialogo.org “Magnum gaudium nuntio vobis: nunc IMU non est!”,di Mario Mariotti

“Magnum gaudium nuntio vobis: nunc IMU non est!”

di Mario Mariotti

E allora tutti felici, soprattutto i poveri, che devono ringraziare la “dentiera sorridente” che li ha salvati dal comunismo, che si annida ancora fra le pieghe del PD e che avrebbe voluto la sopravvivenza dell’IMU stessa! Tutti felici e tutti contenti, soprattutto i poveri quando saranno ricoverati all’ospedale, chiameranno l’infermiere e lui non verrà, perché occupato ad accudire un altro paziente, infermiere solitario e privo del dono dell’ubiquità. Felici e contenti quando avranno bisogno di una visita specialistica o di un esame di laboratorio, e dovranno aspettare sei mesi prima di averlo, cercando di non crepare prima.

Felici e contenti quando i propri figli andranno a scuola in classi con più di trenta alunni, in modo che chi ha qualche problema sarà sicuro di rimanere indietro, e perdere il treno. Felici e contenti quando subiranno un reato, e non ci sarà né la forza pubblica a difenderli, né i giudici a fare giustizia, né i luoghi dove detenere coloro che hanno infranto le leggi, il tutto per scarsità di fondi. Felici e contenti quando vedranno i ricchi alleggeriti dall’obbligo di contribuire al bene comune, pagando quelle tasse che sarebbero indispensabili per la presenza e l’efficienza dei servizi sociali.

Felici e contenti che si continui a fare parti uguali fra disuguali, togliendo le tasse ai ricchi, che potrebbero pagarle senza rischiare l’infarto, togliendo le tasse ai poveri che già non le pagano appunto perché poveri. Felici e contenti che anche S.R. Chiesa sia stata alleggerita di un fardello del quale non era mai stata caricata, in modo che essa possa continuare ad aiutare i poveri con gli oboli delle vedove dati alle vedove.

Felici e contenti delle proprie alienazioni, dato che loro, i poveri, non hanno ancora capito che il togliere le tasse a tutti, cioè anche ai ricchi, li priva di tutti quei servizi sociali che sussistono e sono efficienti in relazione ai fondi della fiscalità generale, fondi alimentati dalle tasse. Felici e contenti tutti e quanti, perché, nelle omelie e nei confessionali, nessuno ha mai detto loro che l’evasione fiscale è un peccato, che essa equivale ad un furto, che essa viola la Costituzione ed il Comandamento del non-rubare. Tutti contenti perché la farsa continua; perché il consenso elettorale espresso da un popolo di alienati consente ad un certificato delinquente di presentarsi come vittima, e di continuare ad inquinare gli spiriti spargendo il liquame della menzogna, dell’ipocrisia, della spudoratezza, della superbia beffarda… (come se i milioni di voti dati a Mussolini e ad Hitler li avessero trasformati in “probiviri”)

E dove mettiamo i 101 del PD, che ci hanno regalato le “larghe intese”, fottendo uno che avrebbe potuto farci evitare lo scandalo di un connubio che omogeneizza in liquame anche quel poco di buono che era rimasto nella classe politica del nostro Paese? E dove mettiamo il popolo di “vaffa”, coautore del liquame generale, corresponsabile di quella fetida unione fra PD e PDL che mescola il vero col falso e il falso col vero, in modo che la verità deve trasferirsi in altri luoghi e l’etica può chiudere i battenti per fallimento aggravato e continuato?

Possibile che la Repubblica, nata dalla resistenza al fascismo, e secoli e secoli di Parola di Dio, mandata e rimandata presso il popolo dei fedeli dalle radici cristiani, possano avere come risultato la cultura che il nostro popolo sta esprimendo in questi ultimi vent’anni, cultura che ritiene la corruzione, l’evasione fiscale, l’induzione e la pratica della prostituzione anche minorile dei peccati veniali, se non anche delle virtù da invidiare, sui quali si può tranquillamente soprassedere se chi le pratica ci lascia in tasca i sesterzi dell’IMU?

Scuola, chiesa, informazione, le nostre principali agenzie educative, e non metto la famiglia perché è stata la prima vittima della cultura made in USA evacuata dalla TV, visti i risultati di oggi, possono serenamente e pacatamente presentare fallimento, e spacciarlo e festeggiarlo come il nuovo che avanza! La CEI continua a stare zitta, e quando parla benedice Letta, e quindi in subordine Berlusca; il Presidente della Repubblica ha inaffiato col sale le proprie radici di Sinistra, e permette che a livello planetario noi siamo l’unico Paese che lascia agibilità politica ad un certificato delinquente; il Papa si perde in interventi psicoterapici individuali, e non si rende conto dell’emergente etica in cui ci troviamo.

Ma un Paese che continua a lasciare il proprio destino politico nelle mani di un plurimiliardario corruttore ed evasore; un Paese che è guidato da chi ha risorse e la possibilità di far diventare vero e giusto ciò che è falso e ingiusto; un Paese che non si ribella nel vedere la verità bestemmiata e la menzogna travestita da verità; un Paese che bestemmia il principio fondamentale dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, come può avere un futuro?

C’era bisogno di un Violante che riconoscesse a Berlusca il diritto alla difesa, quando lui sono vent’anni che si fa difendere benissimo dalla corte dei suoi avvocati, tutti onorevoli pagati da noi, e sono vent’anni che si beffa delle esigenze dei non garantiti che, nel nostro Paese, sono sempre più numerosi e disperati? Per fortuna che l’“ineffabile” sembra che farà ricorso al tribunale europeo dei diritti dell’uomo! Quando in quella sede leggeranno l’istanza, non si sa se rischieranno l’infarto dalle risate o il soffocamento da rigurgito di quello che avevano mangiato a colazione.

E poi noi ci meravigliamo se negli altri Paesi ci dicono che noi ci lasciamo guidare da un Clown, piazzisti o “vaffa” che siano? Dall’informazione io non mi aspetto un “mea culpa”: essa è in mano al vicario di mammona, e macina e rimacina sempre lo stesso liquame. Io come insegnante vedo il mio fallimento, perché dove il vero diventa falso, e il falso vero, la pedagogia ha fallito, e i valori, giustizia, uguaglianza, solidarietà, non hanno futuro.

Ma come si sente oggi papa Francesco? Non dovrebbe forse essere quello più in crisi di tutti, quando vede la Verità travisata e negata, l’etica irrisa e bestemmiata, il “Beati i ricchi” quale progetto vincente anche presso coloro che dovrebbero essere alla sequela del “Beati i poveri per scelta”, e invece offrono zelante servizio a sua santità mammona sub specie del creso di Arcore? Mi vedo S. Giovanni Battista che deve mettere la testa sott’acqua, lui che aveva detto che il nostro secondo vestito appartiene a colui che non ha il primo, per resistere alla tentazione di bestemmiare, e di subire di conseguenza un cambio di residenza nell’al di là.

Nostro Signore, poi, gira alla larga dal Nord ricco e cristiano, e si informa sui viaggi del Papa, in modo da non farsi trovare da lui, promotore di psicoterapia soggettiva consolatoria e di turismo “evangelico”. E S. Francesco come se la starà passando?

Dio manda in crociera la giustizia ed è misericordioso anche e soprattutto con i ricchi! Deve assistere, suo malgrado, alla papa-latria aggravata e continuata dei cattolici, funzionale anche agli uomini della Provvidenza che riempiono le piazze del nostro Paese. Il Poverello rischia l’esaurimento nervoso, e va a trovare Celestino V, perché ispiri il II° Papa ad aprire gli occhi, o a fare il I° come Benedetto…..

Mario Mariotti




Lunedì 09 Settembre,2013 Ore: 20:43
 
 
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