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www.ildialogo.org Commenti e riflessioni spigolati dietro le quinte e sui giornali,di Carlo Castellini

Elezioni di Brescia
Commenti e riflessioni spigolati dietro le quinte e sui giornali

di Carlo Castellini

A Brescia vince al ballottaggio Emilio del Bono del PD. Esce di scena Adriano Paroli del centro destra che va all'opposizione.


Non ha vinto solo il candidato più votato, EMILIO DEL BONO, ma ha trionfato anche un'IDEA DI CITTA' BELLA E GIUSTA, illustrata e proposta in molte occasioni ai cittadini delle cinque circoscrizioni, in cui è stata divisa la nostra città. Cinque anni di lavoro efficace sul territorio e di corretta e documentata opposizione in consiglio comunale, al di là delle ideologie. Alla ricerca continua di un progetto, che via via ha preso forma, ha convinto la squadra e i cittadini, e col tempo è diventato anche programma di governo della città.

Non ha perso solo in candidato meno votato, ADRIANO PAROLI, del centro destra, ma ha perso tutta una squadra che ha giocato male, ha sprecato utili occasioni per fare bene, rivelando alla fine, una carenza di idee e di programma, che ha cercato di nascondere fino al ballottaggio, “ricoprendo”i cartelloni elettorali degli avversari, e “coprendosi” pure di ridicolo, perchè subito smascherati.

In questo modo EMILIO DEL BONO del Pd, ha vinto il ballottaggio del 9 e 10 giugno scorsi con 13 punti di vantaggio sul suo diretto concorrente ADRIANO PAROLI del centro destra. E conseguendo un numero di voti che si assesta sul 56,53% contro i voti del concorrente di destra 43,47%, per un totale di voti validi di 46.850, a favore di EMILIO, e di 36.027 a favore di ADRIANO, in pratica 12.500 voti in più a favore del vincitore rispetto al primo turno.

Come avevo già scritto in precedenza, si è rivelato determinante a questo punto l'”apparentamento” di LAURA CASTELLETTI, animatrice del movimento BRESCIA PER PASSIONE, che ha indirizzato i voti dei suoi elttori verso il candidato del Pd.

In posizione più distaccata è rimasto il movimento civico di FRANCESCO ONOFRI, che ha lasciato liberi i suoi elettori circa 6.700, (7,4 %) di scegliere secondo coscienza, e scegliendo così il capo di fare da stinolo critico ai due aspiranti sindaci dichiarando ufficialmente la sua posizione in una lettera indirizzata a DEL BONO E a PAROLI che l'avevano invitato a prendere posizione.

Pure fuori dai giochi per scelta politica nazionale, ma anche locale, era rimasta LAURA GAMBA, guida del Movimento Cinque Stelle di Brescia che farà da pungolo critico alla maggioranza ed alla opposizione, perchè non vengano commessi errori grossolani che potrebbero ricadere sulla situazione della nostra città. Ha 38 anni, è mamma di due bambine, esercita la professione di avvocato, ed è tra le storiche militanti del MEET UP DI BEPPE GRILLO di Brescia, dove ha iniziato l'attività nel 2006. E' stata scelta tramite le primarie come candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle.

Questo grosso modo il quadro riassuntivo.

Intanto ADRIANO PAROLI, piange lacrime di coccodrillo davanti ai microfoni degli intervistatori:”Non siamo riusciti a comunicare il lavoro svolto in questi anni. Ha pesato molto il trend nazionale. Il centro destra è stato penalizzato ovunque. A Brescia meno”.

“Non è bastata a questo punto, verrebbe da ricordargli, il grande successo della tappa del Giro di d'Italia del 26 maggio 2013, che ha visto la città strapiena di gente venuta a rendere omaggio a VINCENZO NIBALI, vincitore di questo giro”.

“Non è stata sufficiene nemmeno la presenza del cavaliere di Arcore, che è intervenuto a spargere e fango a iosa, spalmandolo con dovizia di battute su giustizia, giudici e quant'altro. E creando uno stato di tensione che i Bresciani non si meritavano e non si meritano”.

Non sono bastati i quattro anni romani di PAROLI, trascorsi sui banchi del Parlamento per agganciare persone, satringere amicizie utili per risolvere i problemi della città”. (Ndr).

I due candidati si sfiorano senza fermarsi per una stretta di mano; il fair play appartiene a persone di altri tempi e di altra statura. Anche se i cittadini penso avrebbero gradito. Un feeling che forse non è mai nato, sia per scelte politiche di carattere e anche di coerenza politica. Però il sindaco uscente ADRIANO PAROLI si difende: “Ho assistito a cose inverosimili.....Non ultimo un video in cui mi si accusava di rubare per pagare le multe e Call Center che con la scusa di un sondaggio gettavano fango su di me e sul mio lavoro: sono cose che non si possono dimenticare. Mentre io non sono disposto a tutto pur di vincere”. Adriano Paroli viene poi raggiunto dal senatore PAOLO CORSINI, già sindaco di Brescia, per due esperienze amministrative giudicate dai cittadini in modo molto lusinghiero:”In politica si vince e si perde”, sussurra allo sconfitto sindaco uscente. Replica PAROLI:”....Ma anche tu ci hai messo spesso una parolina di troppo per attaccarmi. Mentre io sono stato l'unico a difenderti dalle accuse sulla CAFFARO, quando i tuoi amici del Pd se ne sopno stati zitti e allineati con le strategie elttorali”.

Accusa inoltre il centro sinistra di avere “sollevato un polverone sui servizi sociali e sull'ambiente, due temi delicatissimi più grandi di questa campagna elettorale, senza conoscerne le soluzioni. E non mettano le mani avanti, dice ancora dei democratici, inventandosi subito buchi di bilancio inesistenti. Come ha scritto il SOLE 24 ORE. E continua:”Io sono stato uno dei pochi sindaci in Italia ad avere presentato la RELAZIONE DI MANDATO. Lì è tutto documentato”.

RIMPIANTI? Gi chiede EUGENIO BARBOGLIO di BRESCIAOGGI:”Noi abbiamo dato tante risposte alla città, da qui deriva il mio rammarico: aver fatto molto ma non averlo saputo evidentemente comunicare”.

AD ESEMPIO? “Il CENTRO STORICO. E' evidente a tutti che è meglio di cinque anni fa. Ma chi vive a San Polo o al Violino (due villaggi di periferia, Ndr), forse non lo sa e finisce col credere al centro sinistra che ha continuato e continua ad insistere che invece è peggio e che è un disastro”.

“E come convincerli , continua ancora PAROLI, che i SERVIZI SOCIALI, non sono stati massacrati ma tagliati del minimo a fronte di risorse comunali e di trasferimento dallo stato ridotti all'osso”.

FRANCESCO ONOFRI, invece riconosce la netta vittoria di EMILIO DEL BONO, al quale suggerisce:”Mi aspetto subito in fretta l'ACCORPAMENTO DELLE CONTROLLATE ed il TAGLIO DELLE POLTRONE, un segno di cambiamento che i cittadini vogliono”. Un processo in cui lui, che è anche espressione del mondo delle professioni, potrebbe anche indicare qualcuno di grande profilo tecnico e professionale.

“Sicuramene sì, conferma FRANCESCO ONOFRI, se mi chiederanno ho nomi di cui mi fido. Senza altri fini se non quello di dare una disponibilità competente”.

Tra i commenti più chiari e onesti a caldo registro quelli di CLAUDIO BRAGAGLIO, PAOLO CORSINI, PIERLUIGI FERRARI, che si distinguono per chiarezza e onesta intellettuale. Nei quali però tutti concordano nel sottolineare la sconfitta di due protagonisti Adriano Paroli ma soprattutto FABIO ROLFI, della che ha finito per condizionare tutta la compagine.

Tra i servizi MEDIATICI e giornalistici buona e qualificata la fresca presenza di NUNZIA VALLINI, ELISA ROSSI, LUISA PEDRETTI, GIOVANNA ARZENTI, da parte delle donne; di ANDREA CITTADINI da parte maschile e di MASSIMO LANZINI per IL Giornale di Brescia, MAURIZIO CATTANEO direttore di BRESCIAOGGI:”....che augura a EMILIO di celebrare le nozze con i fichi secchi, ed a far ripartire Brescia, con le casse del comune vuote”.

Infine ricordo gli auguri al neo eletto sindaco e al centro destradi GIACOMO SCANZI, direttore de IL GIORNALE DI BRESCIA, giornale ancora clerico moderato che profuma troppo di moderatismo. Egli augura al....”Centro destra di giocare fino in fondo la partita dell'opposizione, con onestà e con rigore. Sarà un'occasione speciale per tornare a pensare la città, per crescere nuove leve, per purificarsi dalla copnvinzione di essere “condannati al governo”, per affrancarsi definitivamente dalla illusione che basta un Cavaliere per riuscire vincitori”.

QUALCHE STONATURA? Si, c'è stata e si è vista, anche dentro il Pd.

Qualcuno per amore di poltrona, più che per spirito di bene comune, ha profuso dei bei soldoni, per essere eletto. Mentre qualcun altro, che poteva tranquillamente restare fuori dalla lista, si è esibito in esposizione mediatica e di immagine, di pessimo gusto. (CARLO CASTELLINI)




Giovedì 13 Giugno,2013 Ore: 19:26
 
 
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