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www.ildialogo.org Ottomiliardi e cento milioni ... furti e ricatti,di Giorgio Langella

Ottomiliardi e cento milioni ... furti e ricatti

di Giorgio Langella

24 maggio 2013

Ai padroni della Ilva, componenti della famiglia Riva, sono stati sequestrati beni per 8,1 miliardi di euro. Guadagni dovuti ai mancati investimenti per ridurre l'inquinamento.

La notizia evidenzia che la famiglia Riva possiede ricchezze impensabili realizzate a spese della salute dei cittadini.

Le domande sorgono spontanee:

Come ha fatto, Riva, ad accumulare una ricchezza di queste proporzioni?

E' ammissibile che in una società civile ci siano tali ricchezze a fronte della crescente miseria della maggioranza della popolazione?

Un sistema e un modello di sviluppo che produce queste disuguaglianze è riformabile? O semplicemente deve essere abbattuto?

25 maggio 2013

Ilva: si è dimesso il cda. Lo ha fatto a seguito del sequestro di 8,1 miliardi di euro disposto dal gip di Taranto ai danni del patrimonio della famiglia Riva (i proprietari dell'Ilva).

E subito scattano le minacce. Infatti fonti dell'Ilva sottolineano che, così, "sono a rischio 24 mila posti di lavoro diretti, 40 mila con l'indotto". E puntualizzano che "c'è il rischio concreto che decine di migliaia di persone restino senza lavoro".

E' il ricatto solito e abituale dei capitalisti senza scrupoli. Quelli che hanno il vizio di essere sicuri che sia loro concesso fare qualsiasi cosa. Truffare, speculare, non pagare le tasse, non garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, inquinare, sfruttare, delocalizzare ... tutto per accumulare ricchezze spaventose. Lo fanno con la certezza di poterla sempre fare franca perché usano il ricatto occupazionale. Sono e si sentono intoccabili anche perché non c'è un governo con la schiena diritta che sia determinato a far applicare la Costituzione.

Questi sono i disastri provocati dal liberismo e dalle privatizzazioni sfrenate. Una politica fallimentare che ha creato enormi ricchezze a fronte di condizioni di lavoro e di vita sempre più precarie.

In un paese moderatamente civile prese di posizione come quelle dell'Ilva dovrebbero essere considerate una esplicita prova di colpevolezza. Ricatti veri e propri che dovrebbero essere condannati con severità e senza alcuna attenuante.

Giorgio Langella




Domenica 26 Maggio,2013 Ore: 11:10
 
 
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