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www.ildialogo.org QUASI UN PICCOLO MANIFESTO DI UN CITTADINO VITERBESE ANTIFASCISTA,di Peppe Sini

QUASI UN PICCOLO MANIFESTO DI UN CITTADINO VITERBESE ANTIFASCISTA

di Peppe Sini

"Libertà e soppressione di libertà non stanno sullo stesso piano come due cose di vario pregio, di cui l'una possa ragionevolmente preferirsi all'altra; ma la prima vuol dire dignità umana e civiltà; l'altra, abbassamento dell'uomo a gregge da condurre o a serraglio di belve domate e addestrate"

(Benedetto Croce, Risposta a un questionario della "New Republic", 1937)

Alle elezioni comunali di Viterbo si presentano quasi solo liste di estrema destra, quasi tutte esplicitamente neofasciste.

Alcune fin esibizionisticamente richiamantisi alla scellerata barbarie nazifascista.

Alcune espressione dell'eversione dall'alto berlusconiana e del regime della corruzione (né manca nella coalizione berlusconiana una lista chiassosamente ed oscenamente leghista e mussoliniana).

Alcune pretendendosi di centrosinistra ma infarcite di personaggi della destra berlusconiana e al seguito di longevi satrapi e complici del regime della corruzione andreottiano.

Alcune variamente camuffate da giovaniliste e qualunquiste, ma al servizio di personaggi della destra estrema: come quella che candida a sindaco un navigato pupillo e raccomandato di Fini (per chi avesse dimenticato: il dirigente di lungo corso del partito neofascista, il coautore della infame antilegge razzista Bossi-Fini, il Fini almirantiano poi berlusconiano poi montiano: scilicet, quasi che a nessuna trista seduzione e bassa opera sapesse sottrarsi) e già organizzatore di eventi spettacolari in cui di madama la cultura si faceva riduzione a chiacchiera e narcisismo, fruizione narcotica e consumistica, mercificato spaccio; e come vicesindaco un personaggio (già in pectore candidato sindaco per tutto il fronte in camicia nera) che è stato uno dei sostenitori più accaniti della lobby affaristica di estrema destra che voleva devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria realizzandovi un nocivo, distruttivo, insensato ed illegale mega-aeroporto. O ancora le liste che candidano a sindaco una persona così giovane e già così berlusconiana da essere stata dirigente dei rampanti giovinetti del partito del signore di Arcore e finanche fugace assessore nella giunta di estrema destra tuttora al governo della città.

*

In una città in cui la popolazione viene da anni avvelenata dall'arsenico erogato dai rubinetti delle case, in una città dove la povertà cresce vertiginosamente e sempre più famiglie precipitano nella sofferenza e nella disperazione, anche questa sciagura capita: che alle elezioni comunali su ventuno liste e quattordici candidati a sindaco la quasi totalità è di complici dell'estrema destra che da decenni qui governa con abominevoli risultati.

E la campagna elettorale, per come si sta sviluppando, è l'orgia dell'ipocrisia e delle menzogne, dei travestimenti e delle mistificazioni, talché proprio i responsabili ed i complici del disastro amministrativo e sociale, della corruzione e del malgoverno, degli sperperi e dei latrocini, del degrado morale e civile, pretendono di presentarsi come novatori e portatori di mirabolanti panacee.

Viterbo ha già subito fin troppo a lungo la violenza di un ceto politico insipiente, irresponsabile, rapace, corrotto e corruttore.

Ha già subito fin troppo a lungo il regime della corruzione, del partito dei forchettoni e degli amici di Salvo Lima prima e dell'orda berlusconiana poi.

Ha già subito fin troppo a lungo il neofascismo che si esprime in città da un lato con il malgoverno e dall'altro con le notturne scorrerie dei picchiatori al passo dell'oca.

*

Sarà forse opportuno ricordare ancora una volta una semplice, modesta, ma incontestabile verità.

E la semplice, modesta, ma incontestabile verità è che la differenza tra destra e sinistra è in questo: che la destra sostiene la radicale ineguaglianza tra gli esseri umani e lotta quindi per il mantenimento del sistema dell'ingiustizia, dell'oppressione, dello sfruttamento, della rapina delle risorse, della violenza; la sinistra invece sostiene l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e lotta quindi per la liberazione degli oppressi, la solidarietà dell'umanità intera, la responsabilità per la biosfera, la nonviolenza.

Occorre quindi votare a sinistra.

E' pur vero che sono caduti nel vuoto gli appelli - anche del sottoscritto - a realizzare una presenza elettorale di sinistra articolata ma unitaria su posizioni nitide e intransigenti (e quindi: socialista e libertaria, femminista ed ecologista, antirazzista ed antimafiosa, solidale e nonviolenta), qualificata dalla candidatura di figure che sono state animatrici e portavoci di decisive lotte in difesa di ambiente, salute e diritti sociali. Si è quindi persa un'opportunità di fare ciò che più serviva alla città. Ma votare a sinistra resta necessario: poiché a ogni persona di volontà buona resta il dovere di fare quanto possibile affinché il risultato di queste elezioni comunali non sia ancora una volta il trionfo assoluto e assolutista della destra totalitaria, dell'eversione dall'alto, del regime della corruzione, del trasformismo gattopardesco, della rapina e della narcosi, dell'insipienza e dell'irresponsabilità, e conseguentemente l'ulteriore inabissarsi della società nella povertà e nella disperazione, nella disgregazione e nell'asservimento alla cinica violenza dei potenti e dei loro scherani, nel sonno della ragione che genera mostri.

A Viterbo come ovunque un voto a sinistra è difesa della democrazia, gesto di resistenza, affermazione di dignità e seme di speranza.

Peppe Sini, cittadino viterbese

Viterbo, 4 maggio 2013

* * *

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, già consigliere comunale e provinciale, è stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitù energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarietà; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 è stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; è stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attività di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e animato due delle più importanti e vittoriose campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; dal 2000 è direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione.

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Sabato 04 Maggio,2013 Ore: 15:55
 
 
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