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www.ildialogo.org LA “SALITA IN POLITICA” del Prof. MONTI e la BENEDIZIONE del VATICANO,di NINO LANZETTA

LA “SALITA IN POLITICA” del Prof. MONTI e la BENEDIZIONE del VATICANO

di NINO LANZETTA

La pausa di riflessione si è conclusa e il prof. Monti, non candidabile in quanto senatore a vita, ha accettato di guidare la coalizione dei centristi. Molto hanno giocato le pressioni dei partner europei e quelle del PPE che ha palesemente scaricato Berlusconi. La benedizione del Vaticano non si è fatta attendere ed il professore è partito sotto i migliori auspici. L’obbiettivo è quello di porsi a capo di un centro destra liberale e conservatore, mettendo fine al fenomeno del berlusconismo e riaccreditando l’Italia come un paese di democrazia europea dopo 15 anni di populismo e di “pressapochismo” politico-economico, che ha lasciato macerie, morali oltreché economiche. Il suo bacino elettorale è quello del ceto moderato e conservatore e non certamente quello del Partito democratico. Il panorama politico italiano, anche con la presenza di nuove formazioni – quella del Movimento 5 stelle e della coalizione delle sinistre, sotto la guida di Ingroia e di un resuscitato Pd, dopo le primarie, che lo stanno riavvicinando alla sua base elettorale, appare foriero di qualche novità e di un sia pur minimo cambiamento! Basterebbe fermare – se non altro per un elementare senso di rispetto verso quei cittadini che non hanno ancora portato il loro cervello all’ammasso - la torrenziale quanto monotona sequela di populismi, di parole in libertà e di capovolgimenti di verità ripetuta per quindici anni, e avremmo una campagna elettorale più seria, fatta di analisi più attendibili, di proposte e progetti sui quali si chiama l’elettore a scegliere parlando alla sua testa e non alla sua pancia per tirar fuori solo pulsioni.

In questo senso non si può non essere d’accordo con l’Osservatore Romano che ha evidenziato come il prof. Monti abbia qualificato in senso nobile l’esercizio della politica, che prima era diventata appannaggio di una satrapia di interessi più o meno scoperti, sempre prevalenti su quelli generali, sui quali avrebbe dovuto vigilare un Parlamento di nominati, che ha votato perfino che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak, e conseguiti con l’arroganza di un potere non soggetto a controlli o critiche, spesso giocato con le pacche sulle spalle e sulle barzellette. Se si aggiunge una deprecabilissima condotta di vita e di amicizie del tutto sconvenienti per un Capo di Governo, il quadro si fa subito triste. Aggiungiamo, però, deferentemente che non ci voleva poi tanto e che ora è giusto che i tecnici rifacciano posto ai politici, perché anche di questi in Italia, fortunatamente, ce se sono ancora molti di onesti e capaci e non tutti uguali. Quanto alla benedizione delle gerarchie ecclesiastiche c’è da notare – rispettosamente- che nel tempo hanno sempre benedetto i Potenti a cominciare da Mussolini, passando ai democristiani più conservatori e finendo al Berlusconi di cui hanno magnificato le gesta fin troppo e fino a quanto hanno potuto, perdonandogli anche la bestemmia e una condotta di vita per nulla cristiana. Hanno perciò molto da farsi perdonare i cardinali Bagnasco, Bertone, Ruini e dei vari Fisichella. La benedizione della Chiesa, quella del popolo del Vangelo, dei preti coraggiosi, dei Vescovi pastori, dei parroci d’avanguardia delle città sconvolte dalla povertà e dalla delinquenza, dei milioni di volontari ed operatori dell’associazionismo cattolico, è un’altra cosa e non ha nulla a che vedere con la Curia vaticana. La benedizione dell’Osservatore romano prelude ad una riunificazione dei cattolici in un unico partito? Ce ne corre e il tempo e la storia non passano invano. Per ora i cattolici militano in tutti i partiti e fanno bene a richiamarsi ai valori della difesa della persona umana, della dignità del lavoro e del solidarismo, concetti fondamentali della dottrina sociale della chiesa. Quanto ai valori etici non negoziabili questi non fanno capo ad uno stato laico difeso anche dalla Democrazia Cristiana dei cattolicissimi De Gasperi, Moro, Scalfaro e di tantissimi altri.

NINO LANZETTA




Lunedì 31 Dicembre,2012 Ore: 16:04
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
ugo agnoletto ponte della priula 06/1/2013 17.19
Titolo:Ratzinger è l'unico garante della verità
Ho visto i paramenti indossati in vaticano per l'ordinazione di padre Georg. Tutti rigorosamente quelli prima del concilio vaticano II. E' un messaggio chiaro: il concilio vaticano II è stato affossato. L'illusione che la chiesa potesse essere diversa è finita. O si è con Ratzinger (ma al 100%) o si è fuori della chiesa

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