La Sicilia è sempre stata terra di cantori e poeti che hanno declamato l’amore…..fonte di vita. Amore, nelle relazioni private o nelle manifeste e comprovate pubbliche virtù.

Ignazio Buttitta, massimo poeta dialettale isolano, nella sua eccelsa lirica “ lamentu pi Turiddu Carnivali” - poi cantata con voce “ languida” da Ciccio Busacca -, porta alla universale conoscenza pubblica che lo strumento d’uso principale del sindacalista siciliano di Sciara - ucciso dalla mafia per le sue intrepide azioni in difesa dei lavoratori, dei contadini e degli sfruttati - “ era l’amuri lu sò capitali e sta ricchizza a tutti la spartia” ( era l’amore il suo capitale e questa ricchezza a tutti la divideva).

Bè, ormai i tempi sono cambiati, ma l’amore sembra ritornato in forte ed aureo splendore. Specie in tempi di elezioni.

Gianfranco Miccichè, candidato presidente in conto di: Grande Sud, Partito dei Siciliani ( ex Mpa del governatore Lombardo), Fli e Mps, dichiara: “ queste elezioni saranno un referendum tra chi ama e chi non ama la Sicilia”.

Nello Musumeci, candidato presidente in conto del Pdl, La Destra e Pid, dichiara: “ Io compio un atto d’amore. E un atto di servizio per la mia terra, nel momento in cui questa Sicilia vive una fase drammatica io ho il dovere, se mi viene proposto, di non apparire ‘disertore’ ”.

Speriamo che i siciliani sopravvivano di fronte a cotante dichiarazioni d’amore.

domenico stimolo

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Venerdì 31 Agosto,2012 Ore: 16:25