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www.ildialogo.org Per una legge sulla libertà religiosa,di Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

Per una legge sulla libertà religiosa

di Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

EDITORIALE DELL'AGENZIA NEV DEL 09/05/2012


La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) organizza, per il prossimo 15 maggio, presso la Camera dei deputati, un convegno dal titolo: Una legge sulla libertà religiosa. Urgente, inutile, impossibile? L'iniziativa è in collaborazione con la Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo stato (CCERS) e con il Dipartimento per la libertà religiosa dell'Unione delle chiese avventiste (UICCA) ed è strutturata in tre tavole rotonde, con la partecipazione di esperti del diritto [giurisprudenza], esponenti delle comunità religiose, rappresentanti del mondo della politica. L'intento è di tornare (provarci almeno!) ad alzare il livello di attenzione sulla necessità che si arrivi finalmente a una legge [quadro] che superi quella sui “culti ammessi” e regolamenti la materia per le comunità non dotate di Intesa, facendo il punto della riflessione giuridica e verificando la reale disponibilità a portare in Parlamento una proposta.

E' per lo meno dall'inizio degli anni '80 che la fatica di arrivare alla legge si scontra con difficoltà dimostratesi praticamente insormontabili, tra veti incrociati e indifferenze varie, come possono testimoniare i presidenti FCEI Gianni Long, Domenico Maselli, i Consigli del tempo, l'on. Valdo Spini, direttamente coinvolti nella vicenda. Nel frattempo, il panorama religioso italiano è diventato ancora più variegato e plurale: alle presenze consolidate e radicate, che riguardano non soltanto il cosiddetto protestantesimo “storico”, se ne sono aggiunte molte altre, in massima parte legate ai flussi migratori. A ciò si aggiunga che sono cambiati anche i “modi” di appartenere: le indagini statistiche e sociologiche ricostruiscono un Paese religiosamente assai più articolato e complesso di come viene descritto nei salotti televisivi. Per altro verso, come molti autorevoli esperti mettono in luce, lo scenario è reso ancora più complesso dalla “discrezionalità della pubblica amministrazione”, anche periferica, che in alcuni casi arriva perfino a comportare “violazioni strutturali dei diritti umani connessi all'esercizio delle libertà di religione, ed in particolare alla libertà di esercitare il culto” (Giuseppe Casuscelli, “Il pluralismo in materia religiosa nell'attuazione della Costituzione ad opera del legislatore repubblicano”, in Sara Domianello, a cura di, Diritto e religione in Italia, il Mulino, Bologna, 2012, p.39). Non c'è seduta della CCERS in cui non si sia costretti a registrare un elenco di simili situazioni.

Come è noto, lo scoglio è primariamente di ordine politico: per calcolo, o per acquiescenza verso chi ritiene che le cose stanno bene così come sono. Le chiese della FCEI sono da sempre in prima linea nelle battaglie per la libertà religiosa, e intendono rinnovare tale loro impegno nella situazione attuale. Nel corso della giornata del 22 novembre scorso sul 150° dell'Unità d’Italia abbiamo ricevuto, sia nell'audizione con il Presidente della Repubblica che nella tavola rotonda con i politici, alcune suggestioni a farci noi promotori di un'iniziativa che risollevasse la questione dell'urgenza di una legge all'altezza dei tempi. L'imminente convegno del 15 maggio riprende la “sfida”. Nello spirito della Costituzione, avendo quindi a cuore la maturità del Paese, torniamo a gettare un sassolino nello stagnante mare dell'immobilismo politico. Non certo perché presi da velleità di corporazione evangelica, ma perché convinti di ciò che gli esperti definiscono “l'immedesimazione della laicità con la democrazia” (Salvatore Berlingò, op. cit., p. 16). Del resto, gli esiti di un'azione politica non si preordinano a tavolino. Ai nostri interlocutori continueremo a porre la questione dei diritti, delle minoranze e delle persone, e non soltanto attinenti alla libertà religiosa, come il vero nodo da sciogliere per una rigenerazione della nostra democrazia. Il convegno sarà solo il primo passo di un cammino che ci auguriamo di poter compiere insieme ad altre forze della società italiana, con il forte e convinto sostegno di tutte le nostre chiese. (NEV-notizie evangeliche 19/2012)



Giovedì 10 Maggio,2012 Ore: 16:35
 
 
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