- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (1)
Visite totali: (290) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Il "ventennio" è proprio finito,di Domenico Stimolo

Il "ventennio" è proprio finito

di Domenico Stimolo

 Chi di spada colpisce: diritti umani, migranti, solidarietà, valori fondanti dell’Italia e della cittadinanza, nel fetore più giullaresco finisce.

Che gioia, che bel sole radioso su quest’Italia insozzata da oltre vent’anni da una “allegra” e boccaccesca ciurma fuoriuscita dai fondi più oscuri e perversi portando il paese alla depravazione  e alla distruzione più orrida, morale e materiale.

Presi con le mani nel sacco, con le dita ancora lorde dallo sfrigolio delle banconote contate nei “sottoscala”  per la spartizione del pubblico malloppo. Da spendere a spandere per le loro godurie personali.

Alla faccia di quel popolo sciocco e becco, che pur vivendo nel pieno del progresso, ancor credeva negli intrugli medioevali e nei riti infarciti di corna, misture magiche e di giullari imbellettati, vocianti e ciarlatani.

Come in qualsiasi mercato del “millecento” o giù di lì, in attesa del miracolo a tanto al chilo, e nell’intervallo

passavano il tempo sfidandosi a misurarsi il “padre degli umani”, al lancio dello sputo, al conteggio dei gorgoglii  dei residui gassosi  emessi e dei suoni provocati dai vettovagliamenti ingurgitati. Il gioco preferito consisteva nel lancio della pietra al “misero” e al “diverso”, così come già avvenuto nei tristi e tragici giorni bui di un ancora recente passato.

Inneggiavano all’ “onda alta e lunga”, lì nel Mediterraneo.

Infangati i sacri scanni  della democrazia, duramente riconquistata con il sangue e il sacrificio di tanti uomini e donne.

Il ventennio è proprio finito. Seppellito da una enorme, grossa e grassa risata.

In pochi mesi i rais sono tornati nella polvere.

Adesso occhio vivo e mano alla Costituzione.

domenico stimolo



Lunedì 09 Aprile,2012 Ore: 09:28
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Augusta De Piero Udine 09/4/2012 16.53
Titolo:
Condivido il sollievo purché non ci tranquillizzi.
Trascrivo un pezzo che si trova oggi nel mio blog

Quello che va detto o meglio quello che io voglio dire.

La stampa e i vari media parlano dei furti continui che partito e famiglia avrebbero perpetrato all’ombra dell’on. Bossi. Spero che si arrivi al più presto a imputazioni precise e precisamente note, a un processo trasparente e a una sentenza inequivocabile mentre ciò che mi sgomenta in questi giorni è trovarmi a fronte di pagine e pagine di quotidiani che riportano (spettegolano?) turpi particolari sulla vita dei signori protagonisti del nuovo scandalo.
Mi irrita e mi fa male constatare che del pessimo comportamento dei politici si parla solo quando rubano o fanno sfacciatamente sesso, come se i portafogli malamente riempiti e gli indumenti intimi precipitosamente tolti fossero bandiere da sventolare a proprio onore.
Ma questa gente, quale che sia il risultato del processo che poco sopra ho auspicato, ci deruba da anni di dignità e senso della decenza, sia per aver mal governato (e non sono i soli: altri lo hanno fatto, alleati o no con la Lega Nord e non solo ‘a destra’) sia per aver attuato un’operazione culturale devastante.
Si sono scoperti fin dal loro apparire sulla scena politica, hanno fatto del razzismo il loro verbo e gli italiani non trovarono nulla da dire; le pazze bestialità del loro linguaggio sono state (e ancora sono) tollerate quando non sono diventate senso comune e su questo scempio è mancata una significativa protesta.
Ed è l’aver gettato ogni coscienza di appartenenza a una realtà che ci onora in un liquame confuso fatto di ignoranza e identificazione con il peggio della nostra storia che mi fa paura.
Se per assurdo Lega Nord e famiglia Bossi fossero ritrovati innocenti andrebbe tutto a posto?
Torniamo all’appartenenza cui ho fatto cenno sopra: da parte mia intendo il riconoscerci nella Costituzione e in principi che non sono valori cui partecipare con sensibilità (parola che – da quando è stata sovrapposta al ragionamento – mi è diventata odiosa) ma principi in cui riconoscersi sperabilmente assieme ad altri che ne siano consapevoli per cercare di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (1) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info